Chi ha paura di cambiare? Gli intellettuali

Buongiorno,

Paura, eh?!?
ieri nella rassegna stampa avevo ascoltato questo articolo di Luca Ricolfi, che anche Michele aveva sottoposto alla nostra attenzione nei commenti del post precedente.

L'articolo mi ha lasciato un po' perplesso perchè mi pare sposi tesi contraddittorie ed avvalli qualche luogo comune di troppo, ma soprattutto, mi pare lo specchio di una Italia che ha una paura fottuta del cambiamento.

Trovo infatti ridicola l'analisi che Ricolfi condivide con la destra rovinosamente sconfitta al primo turno delle amministrative, secondo la quale a vincere non sarebbe stato il PD, ma le componenti "estreme" della sinistra.

Ricolfi! 4+! Al posto.
Se Ricolfi ha ragione a negare le pretese di vittoria da parte del PD, sbaglia completamente ad etichettare IDV, Vendoliani e Grillini come componenti estreme della sinistra, un po' perchè Di Pietro e Grillo sono difficilmente inquadrabili nell'ambito della sinistra, un po' perchè non mi risulta che l'IDV possa vantare risultati particolarmente significativi (anzi, lo stesso De Magistris non è un ortodosso nel partito), un po' perchè i grillini non hanno fatto parte di alcuna coalizione di sinistra e probabilmente anzi hanno sottratto a queste una parte dei voti, un po' perchè di posizioni estreme, nella coalizione a sinistra ne sto vedendo veramente molto poche, un po' perchè, se devo temere posizioni estreme e radicali, ho molte più preoccupazioni dai partiti di destra, la cui ostentazione di posizioni rigide ed intransigenti è all'odine del giorno se non ossessiva, accompagnata da una demonizzazione degli avversari non inferiore a quella esercitata dalla sinistra. Insomma, mi pare che l'analisi sia completamente sbagliata.

Nel suo errore però mi pare che evidenzi un aspetto importante della realtà italiana: la paura di cambiare. Al di là del fatto che nel merito le proposte politiche di IDV, M5S, SeL possano piacere o meno, sono quelle che, in questo momento propongono, in assenza di un'alternativa politica sul fronte del PD, qualcosa di diverso dall'esistente. Alternativa che Ricolfi sembra non vagliare assolutamente, data la superficialità con la quale la liquida.

Mo sciono Merola, Virzinio Merola
E' una paura che mi pare di ritrovare anche nell'esito delle votazioni a Bologna: la vittoria di un candidato tutto sommato vuoto ed incolore come Merola, che raccoglieva l'eredità avvelenata di Delbono e subentrava ad una prima scelta sostanzialmente di facciata ed avulsa dalla politica come Cevenini (che doveva la sua popolarità al presenzialismo ai matrimoni ed allo stadio, ma non all'attività politica), è figlia di un'alternativa pessima come il candidato leghista, ma anche di un atavico timore di andare al di fuori del solito tracciato, secondo me.Hic sunt leones.

Paura che forse motiva nei risultati elettorali del primo turno una quantità di conferme delle amministrazioni uscenti molto alta (circa tre quarti dei risultati al primo turno), in pieno contrasto con un sentimento popolare sempre più inviso ad una politica ed amministrazione vissute spessissimo come inadeguate e vessatorie.

Posso capire che di tale paura possa essere pervasa una parte dell'elettorato (parte che in Italia mi pare molto grande), ma non lo accetto da parte dell'intellighenzia come Ricolfi dovrebbe essere, in quanto in questo modo questa manca alla propria funzione, che è per l'appunto individuare ed  analizzare ad uso delle masse le nuove realtà che si fanno strada nella società.

Se l'intellighenzia rinuncia a questo ruolo il cambiamento diventa un percorso accidentatissimo e le riforme solo uno slogan vuoto: anche in questo caso, come già fu per la Lega, si rischia di etichettare IDV, M5S e SeL come semplice antipolitica, per non affrontare i temi che pongono. Salvo poi rischiare di ritrovarseli domani al governo senza che gli siano stati forniti gli strumenti intellettuali e critici necessari perchè possano gestire decentemente il potere.

Ciao

Paolo
Niente paura

7 commenti:

PaoloVE ha detto...

...per esempio sarebbe bello se qualche intellettuale prestasse attenzione alla lista "Razza Piave", che in provincia di Treviso sta dando il segno di una crisi periferica della Lega, diventando il quarto soggetto politico provinciale più votato.

Qualcuno dirà che è un fenomeno locale ed al limite del folkloristico. Forse ha ragione, ma negli anni ottanta (!) lo dicevano anche di un partito che si chiamava Liga Veneta, che faceva gli stessi risultati negli stessi comuni quando Bossi non aveva ancora idea di fondare la lega lombarda, e che fu la porca madre della Lega Nord che più di ogni altro partito ci comanda.

Qualcuno di voi ha sentito parlare di costoro? Ecco...

Ciao

Paolo

Michele R. ha detto...

sbaglia completamente ad etichettare IDV, Vendoliani e Grillini come componenti estreme della sinistra.

Questa accusa imbracciata da coloro a cui fa comodo avere una scusa tipo "guardate non votare loro perché sono brutti, sporchi, cattivi, e mangiano pure i bambini", da agitare davanti agli elettori che se non si riescono a convincere con i fatti che spesso non ci sono ad esempio facendo lo sterile elenco di cose promesse e realizzate (e spesso senza nemmeno chiedersi come quelle cose sono state fatte), forse si riescono a convincere con la paura.

Siamo sempre lì da 17 anni: Non avevano terrorizzato i cittadini i nostri politici con una forza antipolitica come Lega, che al di là dei modi assai discutibili e peggiori di Grillo, poi alcune ragioni di fondo le ha? Se si eccettua i discorsi beceri sugli immigrati e sull'unità d'Italia, non mi pare che i leghisti abbiano mai mangiato nessuno.

Vogliamo scommetterci che sara così anche per Grillini o Pisapia o Vendola?

Michele R. ha detto...

Dicevo della lega...

Ha ragione Ferrara: il centrodestra è alle corde, ma fa male la sinistra a cantare vittoria, è egemonizzata dalle estreme

Perché il PDL non è forse egemonizzato della lega e è in passato stata definita una forza estrema, fino al momento della risprova salendo sul banco del governo?

Sparano cazzate senza neanche rendersene conto questi pseudo-politologi.

Michele R. ha detto...

Eccoli qua i veri giudici eversivi e comunisti ;))

Michele R. ha detto...

OT

Come al solito tanto di cappello al Buongiorno di Gramellini.

Qui il video a cui si riferisce il Buongiorno.

mariolino ha detto...

Scusa Paolo il commento OT, ma sono in partenza e vado un po' di fretta.
Per chi si è perso ieri sera Exit, racconterò il pezzo che ho visto io, verso le 23:30.
C’era un ottimo e tranquillo Pisapia costretto a spiegare in quattro parole il suo programma elettorale e difendersi dalle bordate a raffica di una biondina garibaldina del PDL di cui mi sfugge il nome, del sindaco leghista Tosi e di quel beccamorto di Maurizio Lupi.
La biondina più che polemiche e coglionate non diceva, Tosi lo attaccava sulla sicurezza (e te pareva, di cosa può parlare un leghista) e Maurizio Lupi....Maurizio Lupi....il ciellino emergente candidato ad una folgorante carriera, quello che parla sempre sdegnato e che ogni volta ripete di essere orgoglioso di appartenere al PDL, orgoglioso di aver firmato le leggi vergogna....quello che scuote sempre la testa quando parla l’avversario politico....che ha imparato bene la parte da recitare e che come lo vedi sai già che dirà, puoi spegnere la TV perché ti sta per precipitare addosso una noia mortale.
Maurizio Lupi dicevo, cosa ha contestato a Pisapia? L’ha accusato sdegnato di aver scritto nel suo programma di voler costruire a Milano una moschea....

Cosa ha risposto Pisapia?
A Milano esistono sette moschee faidate non autorizzate quindi fuorilegge. A Milano, da Viale Jenner a Piazza Duomo non è difficile imbattersi in centinaia di fedeli musulmani inginocchiati per terra che pregano rivolti verso la Mecca.
La moschea è già nel piano regolatore da diversi anni. Costruire la moschea farebbe anche di Milano una città civile che offrirebbe ai musulmani la possibilità di celebrare in maniera decente e legale i propri riti. Si eliminerebbe il degrado delle moschee clandestine e lo spettacolo poco edificante dei fedeli che pregano nelle vie della città.
Tutte le grandi capitali del mondo hanno la moschea. Anche Roma ce l’ha. I frequentatori della moschea romana non risultano essere terroristi.

L’avvocato Pisapia ha detto questo e altro ancora. E’ stato molto convincente.
Il povero Maurizio Lupi è andato KO. Non ha replicato nulla e da qual momento è rimasto come imbambolato a riflettere sulla propria misera condizione di parlamentare del PDL.

Michele R. ha detto...

@mariolino

ho visto la parte conclusiva di exit...
soprattutto quell' ateo comunistaccio che è Luca Telese ha ben difeso la posizione di Pisapia e rintuzzato bene le sgallinate del caschetto biondo....