L'ennesima Pansata

Oggi doppio post. Sotto quello recuperato dopo i problemi di blogger di ieri. Qui un contributo di Michele. Mi scuso per i problemi tecnici che hanno impedito l'uscita del post di ieri, che riesco a proporre solo ora: sono scomparsi anche alcuni commenti ad altro post, ma forse sarò in grado di recuperarli almeno in parte

Buongiorno,

Vi ricordate che un paio di anni fa Giampaolo Pansa invitava ad abbassare i toni parlando di rischio di guerra civile?

L'indefesso riscrittore della storia ha continuato fino a poco tempo fa a diffondere il messaggio, identificando sempre più precisamente chi è che deve contenere la campagna d'odio. 

E lo ha fatto con queste parole: "Mi allarma vedere ... un signore che apprezzavo per la saggezza, trasformarsi ogni volta in un capopolo urlante. Non sopporto più il suo intercalare urlato. Con gli “okei!” che sottolineano ogni concetto. Quasi per dire a chi lo ascolta: avete capito bene, teste di cazzo". 

Thanks to portos
Ora, mi rendo conto che il linguaggio possa non sembrare distensivo, ma si giustifica se pensate che sta parlando del Ferocissimo e Quasi Satanico BERSANI! Avete capito, teste di cazzo? Bersani il terribile. D'altra parte probabilmente Bersani nei comizi parla a chi si era preso esplicitamente del coglione da SB. Tuttavia temo di non essere creduto, ma Libero ha pubblicato questo articolo e non mi risulta Pansa abbia smentito.

E poi, in realtà, tutta 'sta paura della guerra civile Pansa non deve averla più. Infatti commemorando i 35 anni dall'omicidio del giudice Francesco Coco (lui non ritiene di doverlo fare, ma io approfitto per commemorare anche Saponara e Deiana, i due agenti di scorta morti nel tentativo di proteggerlo: le scorte non sono morti di serie B) ritiene di far bella e giusta cosa scrivendo cose così: "Il capo dello Stato ha fatto bene a commuoversi per Coco. Credo nella sincerità del suo rimpianto. Di altri che vengono dalla stessa parrocchia di Napolitano, no. Di loro non mi fido. Per loro vale un vecchio motto: l’unico magistrato buono è quello morto. Salvo nel caso che abbia preso di mira il cavalier Berlusconi".

Sobrio, distensivo e comprovabile. Magari un tantinello diffamatorio, non trovate? Ovvio che scompare davanti a cancri e metastasi, ma... E, siccome davanti a simili toni il timore di non essere creduto è sempre dietro l'angolo, ecco il solito articolo (non smentito) su Libero. 

Al di là del fatto che ci scherzo su, credo che Pansa abbia ormai preso una deriva acritica, violenta e assolutamente di parte, per cui mi auguro che smetta di scrivere il più presto possibile. Sempre che non riesca a recuperare un minimo di equilibrio e lucidità. Perchè sinchè scrive utilizzando toni simili, come lui stesso segnalava un paio d'anni fa, ammorba l'aria ed avvelena il clima politico. Altro che sinistra che non si lava.

Scusate lo sfogo, ma ho sviluppato una forte idiosincrasia per Pansa.

Ciao

Paolo

1 commento:

giuly ha detto...

Povero Pansa... Non ho mai amato la sua prosa, che ha anticipato il racconto della politica "leggero" e "spettacolare" che ha poi inflazionato giornali e televisioni. Mi chiedo come uno fa a vedere l'odio nelle parole di Bersani, mentre Berlusconi passa da vittima. Perché una cosa è il giustissimo riconsiderare certi fatti storici del passato senza lenti ideologiche, ma qui siamo a ben altro, siamo al vedere il mondo con binocolo rovesciato. La cosa si spiega con 3 ipotesi: 1)Il colore dei soldi berlusconiani 2) Demenza senile 3) qualche notabile di sinistra gli ha tirat una tal fregatura che se l'è legata al dito per tutta la vita.