Todos caballeros?

Buongiorno,

Enrico Berlinguer
da un po' di giorni rimbalzano tra i media due nobilissime parole venute dal passato: "questione morale". Se Enrico Berlinguer sapesse come sono bistrattate ed abusate le sue parole se ne vergognerebbe assai, ma tant'è: nelle redazioni di Libero e de il Giornale sembrano godere come ricci ad usarle, per accomunare il PD al PdL.

Perchè è di attualità parlare dei casi veri o presunti del senatore Tedesco e di Penati e, magari anche in assenza di prove (oltre che di sentenze in giudicato) tali argomenti nelle mani dei soliti noti del giornalismo garantista di regime (nel senso che lo è solo per gli esponenti della maggioranza) sfociano velocemente nell'uso di neologismi quali "Tangentificio Rosso".

Lo scopo evidente è quello di trascinare tutti nel fango:"Vedete quelli che strillano ogni volta che un membro della maggioranza è sospettato di essere stato colto con le mani nella marmellata? Vedete che prendono tangenti anche loro? Vedete che non c'è nessuna differenza tra noi e chi sbandiera la propria falsa moralità? Vedete che siamo tutti uguali?".

UGUALI UN PAR DI BALLE! (scusate il francese)*
Compagni! Non con le mani nella piada!
Che io mi riduca a difendere il PD è un po' grossa, ma quando ce vò ce vò!

Non ho intenzione di affermare che il Pd sia il partito dei puri, anzi spesso suoi esponenti sono coinvolti in faccende non chiare o illecite (sarebbe ridicolo aspettarsi il contrario: anche il PD sul piano locale partecipa all'amministrazione del potere, cose che attrae fisiologicamente un certo tipo di personaggi equivoci e di arrivisti con pochi scrupoli), ma sostenere che i comportamenti siano uguali a quelli riscontrabili nel PdL  è dire una stronzata colossale.

Perchè:
  • i numeri di inquisiti/arrestati/pregiudicati dicono che questi prediligono un partito all'altro.
  • per uno dei due la questione morale è un problema da porre anche al proprio interno, per l'altro un fastidio da scacciare (a meno che non riguardi solo gli altri).
  • uno dei due chiede il voto segreto quando si vota per l'autorizzazione all'arresto, l'altro quello palese.
  • uno dei due talvolta vota a favore dell'autorizzazione, l'altro sempre contro.
  • uno dei due chiede talvolta ai propri membri di dimettersi quando sono indagati/condannati, l'altro... candida un Dell'Utri che non mi sembra uno specchio di illibatezza
  • uno dei due ha degli imbarazzi quando nelle sue fila qualcuno dà adito a dubbi con i suoi comportamenti, l'altro... è comandato da SB.
  • uno dei due ha accettato di rimetterci le poltrone, quando non ha blindato i propri uomini o i propri alleati dalle accuse/ inchieste (Prodi2, Abruzzo,...), l'altro si è alleato con gli indagati transfughi.
  • uno dei due considera la magistratura uno strumento per abbattere l'avversario politico, l'altro considera la magistratura l'avversario politico da abbattere.
  • uno dei due fa politica sostenendo acriticamente l'operato dei magistrati, l'altro ostacolandolo altrettanto acriticamente.
Insomma, il PD è un po' più attento all'opportunità di candidare determinate persone, un po' meno determinato a garantire ai suoi uomini l'immunità ed un po' più propenso ad assecondare l'operato della magistratura nell'accertamento dei fatti. 

E sia ben chiaro che non sempre le posizioni del PD in questo campo sono per me condivisibili (si vedano ad esempio gli ultimi due punti dell'elenco, che esprimono posizioni che considero aberranti).

Marcello Dell'Utri
Ma il punto rimane quello iniziale: sulla questione morale possono esservi delle situazioni in cui PD e PdL si assomigliano, ma non c'è confronto alcuno tra i due, parliamo di ordini di grandezza diversi, ed il fatto che il PD stia parlando di questione morale per propri problemi interni marca in pieno la differenza: il PdL, pur presentando un maggior numero di criticità da risolvere  (e apparentemente di maggior gravità), non si è mai neppure posto il problema, fatti salvo gli slogan sul "partito degli onesti" di Angelino Alfano.

Dichiarazioni d'intenti come quelle di Bersani di questi giorni a destra sono inimmaginabili: lì siamo ancora alla negazione del problema, per utilizzare termini psicanalitici...

Ciao

Paolo (oggi bersanizzato)
MCR: I funerali di Berlinguer

* Comunque siete fortunati: per un breve momento avevo pensato di metterci la foto, come voleva fare Ferrara.

7 commenti:

Michele R. ha detto...

sono d'accordo con te. L'unica cosa che non mi è piaciuta sono le dichiarazioni di ieri di Bersani che erano abbastanza ridicole da una parte. Dall'altra can che abbaia non morde, per cui se Bersani ritiene che il l'onorabilità degli uomini del partito è offesa fa le querele e non le dichiara e, soprattutto, non invoca ridicole class action.
Invece mi è piaciuta la replica di Bersani al Fatto Quotidiano che cosi si conclude:
"sono talmente provinciale e paesano da mettere il buon nome che ho ricevuto davanti a qualsiasi cosa e a qualsiasi ruolo".

Sandro59 ha detto...

@Paolo

Mi permetto di suggerire che forse sarebbe più chiaro scritto così:

[uno dei due talvolta vota a favore dell'autorizzazione, l'altro SEMPRE contro.]

altrimenti l'espressione è ambigua, sembra cioè che l'altro voti talvolta contro (e mi pare così non sia, o sbaglio?).

E dal momento che ormai la parte del maestrino pedante l'ho già fatta, tanto vale che aggiunga una cosa che mi stava a cuore, ma non osavo... proprio per non farla da pignolo. !!!
In altri post ti è capitato di scrivere spesso la parola "stato", intesa come istituzione politico-amministrativa.
Ecco, non mi dispiacerebbe usassi la maiuscola:
"In che stato versa lo Stato?"
"Questo Stato è stato devastato" :)

Idem troverei corretto, già che ci sono (tanto ormai son rovinato!), ricordare (all'indistinto pubblico, parbleu!) la differenza fra "paese"=piccola località e "Paese"=sinonimo di Stato o Nazione.

Grazie di avermi sopportato...

PaoloVE ha detto...

@ sandro:

corretto, grazie!

ogni tanto le maiuscole scivolano, ogni tanto il mio subconscio si convince di vivere in uno Stato che non merita la maiuscola...

Ciao

Paolo

PaoloVE ha detto...

...dimenticavo, visto che è IT:

http://www.ilpost.it/makkox/2011/07/28/la-raccolta

Ciao

Paolo

mariolino ha detto...

@ Paolo
Oltre alle tue ragioni sul perché, relativamente alla questione morale, il PD non è uguale al PDL, aggiungerei le seguenti:

Contrariamente a Silvio Berlusconi, Pier Luigi Bersani:
non ha un passato di corruttore e evasore fiscale;
non ha processi civili e penali in corso;
non si sognerebbe mai di avere ministri (Romano), sottosegretari (Cosentino) e uomini di fiducia (Dell'Utri) in odor di mafia e camorra;
non balla il bunga-bunga;
non ha enormi conflitti di interesse;
non comprerebbe parlamentari pur di restare al potere;
non si alleerebbe con la Lega, che annovera fra i massimi dirigenti Borghezio, secondo il quale le idee e i sentimenti di di Anders Breivik, paladino della cristianità contro l’Islam, sono giusti e condivisibili.

mariolino ha detto...

Mentre i parlamentari del PDL si occupano di "processo lungo" (domani ci sarà la fiducia) e "prescrizione breve" (in itinere) e dedicano tutto il loro tempo alle leggi ad personam che sono una evidente priorità per il Paese:
l'Italia affonda.
http://santalmassiaschienadritta.blogspot.com/2011/07/china-continua-e-sempre-piu-ripida.html

PaoloVE ha detto...

giusto per metterci un riferimento:

http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/07/22/news/il_database_degli_inquisiti-19454426/?ref=HRER1-1