Ancora sul berlusconismo oggi

Buongiorno,

torno sull'argomento di qualche giorno fa per una ulteriore breve considerazione relativa al futuro di centro destra e centro sinistra.

Sino a non molto tempo fa era frequente sentire considerazioni sul fatto che il fattore B, con il suo strapotere comunicativo e politico e con il suo approccio personalistico (se non satrapico), rappresentava un ostacolo nello sviluppo e nell'evoluzione della politica sia per un centrodestra che non riusciva ad immaginarsi al di là ed oltre il proprio fondatore e padre padrone, sia per un centro sinistra che non riusciva ad affrancarsi da un ruolo di opposizione alla persona prima ancora che ad una ideologia.

E ancora una volta Renzi di è sostituito a Berlusconi nel ruolo di freno che fu dell'ex Presidente del Consiglio diventandone nei fatti la prosecuzione: non vi è giorno in cui non ci sentiamo ripetere che non esiste alternativa come primo motivo per non prendere in considerazione alcuna ipotesi diversa da quella prospettata nell'ennesimo inattendibile annuncio di Renzi.

E la mancanza di dialettica politica interna ed esterna è addirittura più spinta oggi che anni fa: se l'opposizione a SB qualche ipotesi di alternativa riusciva timidamente ad enunciarla, anche su più fronti (dal PD a SeL al già allora sterile M5S), oggi rimane solo il M5S a continuare a strepitare, sempre sterilmente.

Il timore è che, se l'esito di decenni di berlusconismo ci hanno portati qui, il protrarsi (ed anzi l'incrudirsi) della situazione non possa che portarci verso esiti persino peggiori.

Ciao

Paolo

4 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

come scrivi, oggi è peggio di prima, poiché esistevano - o almeno si poteva credere che esistessero - alternative.

Oggi chi dice che non ci sono alternative, constata un dato di fatto.

E il 40 e passa percento è dovuto anche a questa situazione.

D'altra parte i cittadini votanti nel 2008 e nel 2013 hanno fatto delle scelte.

E comunque, poche lamentele. Io ho anche un leghista piuttosto becero come sindaco.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@T.:

"Io ho anche un leghista piuttosto becero come sindaco."

Poteva andarti peggio. Potevi essere interista...

:-)

Ciao

Paolo

spdlcu68 ha detto...

Ciao Paolo,

hai ragione !

Non vorrei divagare ma credo che si possa impostare il problema in termini piu' generali. Berlusconismo, Renzismo, Leghismo e Grillismo dimostrano che applicare le tecniche di Marketing alla comunicazione politica è elettoralmente vincente. E quindi, slogan, single-minded message, tone of voice - scusate gli inglesisimi - , messaggi semplici, un avversario riconoscibile, etc.

Qulasiasi alternativa che non voglia finire nell' ennesimo -ismo, dovrebbe trovare un modo per affrontare argomenti complessi come mercato del lavoro, immigrazione o riforme costituzionali senza semplificarli in slogan.

A me sembra impossibile. Come fare ad uscire da questa trappola ?

PaoloVE ha detto...

@ spdlcu68:

Ciao Luca, probabilmente hai ragione: senza un marketing adeguato non si vincono le elezioni.

Ma mi terrorizza pensare che si possa vincere col solo marketing, prescindendo in maniera pressochè totale dal prodotto che s vuole proporre...

Ciao

Paolo