Terremoti diversi e populismi

Buongiorno,

le dichiarazioni di Vasco Errani circa lo stato della ricostruzione post terremoto nell'Italia centrale, benchè da lui successivamente ridimensionate, sembrano però trovare conferma nelle cose, almeno se si va a vedere gli striminzitissimi numeri di quanto consegnato ai terremotati ( e spesso solo ad uso di telecamera).

In Italia Centrale, sul frontre della ricostruzione, è stato fatto poco o nulla.

Il confronto con la gestione, allora criticatissima, del dopo terremoto dell'Aquila nel 2009, è assolutamente impietoso: le polemiche sulle New Towns, sui progetti C.A.S.E. e M.A.P. sono oggi assolutamente impressionanti davanti alle sproporzioni dei risultati ottenuti: in tempi confrontabili con quelli oggi intercorsi dal sisma di Amatrice, migliaia di Aquilani ed Abruzzesi allora avevano trovato alloggio nelle casette volute dal contestatissimo team Bertolaso / Berlusconi.

Fosche previsioni

Buongiorno,

oggi un post di impressioni personali su quanto sta succedendo in casa del Pd e, conseguentemente, al governo del nostro Paese, post scritto prima degli appuntamenti istituzionali previsti nel fine settimana (quindi a rischio di smentita, che peraltro auspico).

Ho l'impressione che, in un clima di sfiducia, sospetto e inimicizie personali, il Pd stia per assistere allo scontro definitivo tra dirigenza renziana e minoranze con l'incoscienza di chi non si rende conto che non si tratta di un problema interno al partito, ma dell'inevitabile epilogo (peraltro partito da lontano) di un sistema politico che si è dimostrato non all'altezza del compito assegnatogli e che non sembra essere stato capace di preparare una successione.

Fango

Buongiorno,
anche oggi Tommaso mi solleva dall'imbarazzo di un prolungato silenzio: un grazie da parte mia.

Con la vicenda delle conversazioni di Di Maio, prosegue l'eterogenesi dei fini (1) dei giornali ostili ai grillini.
 
Nella foga di attaccarli ad ogni costo, si incorre in stupidaggini o addirittura in colossali errori come in questo caso.

Maternità ed assenteismo: da che parte state?

Buongiorno,

oggi prendo spunto da questo articolo sull'assunzione di una persona avvenuta dieci giorni prima della data presunta del parto per fare alcune considerazioni che forse dall'articolo non traspaiono a pieno e che invece sarebbe bene tenere a mente.

Per iniziare: in realtà si tratta di una mezza non notizia. 

Intendo dire che, se nel privato, specialmente in aziende di piccole o medie dimensioni, una situazione simile è eccezionale e forse poco meno che unica (e merita pertanto la luce dei riflettori mediatici), nel pubblico (e in alcune aziende di grandi dimensioni) non è così, e può accadere anche che chi vinca un concorso sia assunta anche se è donna e persino se è incinta (addirittura se di-sa-bi-le!), non essendo questi degli elementi per i quali poter legalmente effettuare alcuna discriminazione.

Michele e gli altri precari sommersi silenziosi

Buongiorno,

la pubblicazione della lettera d'addio vergata da un trentenne grafico friulano suicidatosi per un mal di vivere causato, tra altri motivi (e forse principalmente), dal protrarsi di una situazione di precariato e di assenza di prospettive è già sparita dall'orizzonte del panorama informativo nazionale, forse spazzata via da notizie più vendibili, come l'allungo in classifica della Juve grazie al recupero della partita col Crotone o le vicende del Festival di Sanremo.

Volevo scrivere un post...

Buongiorno,

come stavo dicendo nel titolo volevo scrivere un post sulla difesa dei direttori dei principali giornali davanti alla reazione (peraltro non nuova) del M5S ad una serie di articoli tutt'altro che benevoli nei confronti dei grillini.

Stavolta, prima, ho controllato e constatato che l'articolo di Luca Sofri sil Post mi esenta dallo scriverne il 90%, il che per un prigro arruffone come me è già un buon punto di partenza.

C'è un pezzettino che però, a mio avviso, ancora manca, per cui avrò la fortuna di scrivere un post breve.

La vendetta di Vasto

Buongiorno,

quanto avvenuto la settimana scorsa a Vasto, dove un vedovo ha ammazzato per vendetta l'investitore della moglie, mi ha colpito per due ordini di motivi, entrambi attinenti alle reazioni di quella parte di persone che ha scelto di ergersi appena sopra al livello del "pubblico", creando di fatto il contesto che ha favorito l'omicidio.

In primo luogo mi ha colpito il fatto che sembra che sin dall'inizio, già a luglio dell'anno scorso, costoro in centinaia (non solo i parenti e gli amici che posso immaginare emotivamente coinvolti) abbiano deciso quale fosse la verità sull'accaduto (1) e che la risposta della giustizia sarebbe stata inadeguata. Non riesco a interpretare diversamente il fatto che dopo poco più di una settimana dall'incidente veniva annunciata la prima fiaccolata dal luogo dell'incidente al Palazzo di Giustizia aperta da uno striscione "Giustizia per Roberta", iniziativa cui ne seguiranno altre dello stesso segno.

Inaccettabile dejà vu

Buongiorno,

chi volesse potrà trovare in questo blog e nell'Antizanzara traccia del fatto che, nel periodo terminale della Presidenza del Consiglio di Silvio Berlusconi, ero molto infastidito per come l'Italia fosse ostaggio dell'incapacità politica e dei problemi personali di SB.

A distanza di anni oggi mi ritrovo a provare lo stesso fastidio, avendo focalizzato l'oggetto della mia irritazione in Renzi e nella Sinistra, l'uno per tenere in ostaggio dei suoi disegni di potere l'Italia nè più nè meno di quanto abbia fatto SB, l'altra per essere stata incapace non dico di elaborare una proposta politica alternativa, ma anche solo di trovare una qualche forma di unitarietà e compattezza.

Contro gli ottimisti

Buongiorno,

rinvio a domani il post che avevo pensato per oggi per lasciare spazio a Tommaso (thanks!) su argomento peraltro attinente:

questo post è una riflessione sulla mia bolla informativa.

Mi capita spesso, leggendo articoli o blog, di scontrarmi contro un ragionamento che ha due aspetti:

Di fronte a notizie che si giudicano negative o pericolose, che contrastano con le idee e lo stile di vita di chi scrive, la reazione è diversa dalla più comune indignazione, ormai inflazionata e caricaturale. È più rilassante, probabilmente ci fa sentire superiori, ma è altrettanto sterile. 

1) Si constata che le cose stanno così*, possibilmente con l'aria annoiata di chi la sa lunga.

2) Si oppone alla ragionevole preoccupazione o all'indignazione un ottimismo basato solo sul fatto di essere comodamente seduti davanti a un Mac sorseggiando una bevanda bio. "In futuro rideremo di questo, in futuro avremo imparato a conviverci."