Piccoli distratti semi d'odio

Buongiorno,

qualche settimana fa mi ero espresso in questi termini riguardo a quanto stava succedendo nella Striscia di Gaza e più in generale sulla situazione dei rapporti tra Israele e Palestinesi.

E' chiaro quindi che non sono tra quelli che vedono Israele come l'"Aggressore cattivo" di una Palestina vittima innocente, ma non sono nemmeno tra quelli che si dimenticano, favoriti anche da come ci viene veicolata l'informazione, delle sue responsabilità.

Settimane fa ricordavo come l'invasione della Striscia di Gaza non fosse stata un imprevisto fulmine dal cielo, ma l'esito di un progressivo deterioramento della situazione riferendomi all'omicidio dei tre giovani israeliani ed i lanci di razzi da parte di Hamas.

Oggi mi ritrovo a segnalare come quanto avvenuto, benchè si sia pervenuti ad una tregua, non abbia interrotto la spirale di reciproche violenze e soprusi, ma l'abbia semplicemente riportata solo qualche passo indietro.

Perchè nei giorni scorsi, sottaciuta dai media (1), è stata data la notiza dell'ennesimo esproprio di territori ai danni dei proprietari Palestinesi e della loro riassegnazione ai coloni Israeliani.

Immagino sia facile prevedere che, specialmente nell'attuale situazione di tensione tra le parti, atti come questo non possano che rientrare che nella categoria "benzina sul fuoco" e che non possano che essere visti come il pretesto per riprendere lo scontro da parte da chi crede di avere interesse ad esercitare la violenza.

Sembra di assistere alla versione tragica della canzoncina per bambini "Per fare un tavolo": per fare "Piombo Fuso" ci vogliono i lanci di Qassam, per i lanci di Qassam ci voglion gli allargamenti delle colonie, per gli allargamenti delle colonie ci vogliono manifestazioni contro l'esistenza d'Israele, ...

Questa è la notizia: vi prego di notare il rilievo che ne viene dato.

Ciao

Paolo

(1) sottaciuta quanto o più dei lanci dei razzi Al.Qassam di mesi fa

18 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

avevo letto distrattamente il titolo della micronotizia e avevo addirittura invertito il suo senso.

Lo scorso finesettimana ho visto The Gatekeepers, interessante documentario con interviste ai capi dello Shin Bet.

Sul post si trova inoltre un'analisi interessante sulle strategie di Israele e delle fazioni palestinesi.

Qui il link alla prima parte.
http://goo.gl/jPuuab

Saluti

T.

Philip Michael Santore ha detto...

"l'ennesimo esproprio di territori ai danni dei proprietari Palestinesi e della loro riassegnazione ai coloni Israeliani."

Da quel che si evince dalla notizia non risulta che abbiano tolto la terra a Tizio per darla a Caio. Sembra invece che fosse terra di nessuno, come sempre accade quando fanno gli insediamenti.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

avevo letto i post di Fontana che mi paiono interessanti ed equilibrati, quanto meno perchè spiegano un po' di premesse che difficilmente uno, da qui, riesce a vedere.

Oggi non ci accorgiamo degli espropri di Israele (che peraltro "ratificano" quelli già avvenuti, ieri, sul terreno da parte dei coloni), domani non ci accorgeremo dei trafiletti che segnalano il fatto che Iron Dome ha neutralizzato un po' di razzi e dopo domani ci meraviglieremo di una escalation militare tutt'altro che improvvisa, ma per noi incomprensibile.

Ciao

Paolo

PaoloVE ha detto...

@PMS.:

da cosa evinci le tue idee?

La notizia dice che è avvenuta "l'espropriazione in Cisgiordania di 400 ettari di terreni palestinesi". Testuale.

Mi pare che il termine termine "espropriazione" dica esattamente il contrario di quanto sostieni, persino volendo riconoscere ad Israele dei diritti nei territori occupati della Cisgiordania.

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

La questione è spiegata bene qui:

"The decision signaled the end of the civil administration’s investigation into the possibility that parcels of it were private Palestinian property.

There is a 45-day period for objections to be raised. The land had previously been listed as survey land, a designation that prevented settlers and the army from moving building plans through the planning system.

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

credo sia spiegata meglio qui, restando sul Jerusalem Post:

http://www.jpost.com/Israel-News/IDF-expands-state-land-in-West-Bank-by-4000-dunams-373032

dove trovi:

"Hagit Ofran of Peace Now added that four or five Palestinian villages have farm land in that area. She charged that the declaration prevented the villages from developing or using their land.

A local Palestinian mayor said Palestinians owned the tracts and harvested olive trees on them."

Qui trovi invece alcuni riferimenti sulle reali possibilità di rivendicare la proprietà dei terreni da parte di un eventuale proprietario:

http://peacenow.org.il/eng/content/methods-confiscation-how-does-israel-justify-and-legalize-confiscation-lands

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

Se la terra apparteneva a qualcuno, costoro, secondo le regole che si desumono dai link che hai postato, potevano comunque opporsi. Perché dire che "Palestinian villages have farm land in that area" non vuol dire nulla: un diritto reale appartiene a Tizio o a Caio.

Si può certo sostenere che i criteri usati da Israele, rispetto a quelli previgenti, servono a semplificare e a velocizzare il processo amministrativo che legalizza il nuovo diritto di proprietà, ma alla fine quello che conta è se chi si sente espropriato ha realmente un diritto da far valere. E lì di diritti veri e propri non se ne vedono.

Più in generale: fra tre anni saranno 50 anni che la Cisgiordania è stata conquistata militarmente da Israele e fra quattro saranno 70 anni che gli Arabi gli hanno dichiarato la prima delle tante guerre. Da allora, salvo la pace con l'Egitto e quella con la Giordania, quale che sia la ragione, quali che siano le colpe, non è stato raggiunto un accordo di pace che desse vita allo stato palestinese. Penso di poter dire che sia ragionevole pensare che un accordo di pace non sia possibile.
Per cui bisogna ammettere che Israele non sta sottraendo terra a un futuro stato palestinese, ma solo amministrando una terra conquistata decenni fa secondo i suoi interessi.

PaoloVE ha detto...

@ PMS.:

dai link che ho postato si desume che tra 4 anni sarà passato mezzo secolo da quando Israele ha deciso che non è più possibile registrare la proprietà nei territori occupati, creando un piccolo problema a chi voglia far valere i propri diritti.

Come dire: prima ti impedisco di affermare i tuoi diritti, poi ti dico che visto che non ci sei riuscito, ti impedisco di goderne. Mi pare perfetto...

"Per cui bisogna ammettere che Israele non sta sottraendo terra a un futuro stato palestinese, ma solo amministrando una terra conquistata decenni fa secondo i suoi interessi."

L'Onu (oltre all'israeliana Peace now) la pensa diversamente, ed è leggermente più autorevole di te.

Purtroppo credo che questa convinzione che è anche della destra israeliana sia il pane che rinforza Hamas persino adesso, dopo una sconfitta militare sanguinosissima.

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

Il blocco delle registrazioni fu fatto per impedire a Tizio di andare a registrare un bene che potenzialmente non era suo ma di un profugo. Per cui per impedire appropriazioni indebite.
Quindi devi chiederti: la terra su cui verranno edificate queste case appartiene in realtà a Tizio, che su di essa ha esercitato secondo le norme vigenti un diritto di proprietà e l'unica cosa che manca è la registrazione? Se la risposta fosse sì allora avresti ragione di definire la cosa espropriazione o confisca. Ma le cose non stanno in quei termini.

Non dubito che l'ONU la pensi diversamente, ma cosa ha ottenuto quest'autorevole consesso in settant'anni di piani di pace in medio oriente? E oltre a ciò ONU e Peace Now possono fare tutte le proposte che vogliono, tanto mica sono responsabili delle eventuali conseguenze nefaste che ne deriverebbero...

PaoloVE ha detto...

@ PMS.:

"Se la risposta fosse sì allora avresti ragione di definire la cosa espropriazione o confisca. Ma le cose non stanno in quei termini."

Nei link non trovo alcun motivo di essere certo che le cose non stiano così, cosa di cui ti dici certo, ma trovo invece motivi per pensare che un generico proprietario potrebbe essere nella situazione di non poter far valere il suo diritto, visto che da 46 anni gli è impedito di registrarsi come tale (magari per il più nobile dei motivi).

Hai delle fonti a supporto delle tue certezze?

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

A supporto delle mie "certezze" una considerazione elementare: se l'andazzo in Cisgiordania fosse quello di confiscare la terra a Tizio Palestinese per darla a Caio Israeliano sono "certo" che la cosa sarebbe risaputa da decenni attraverso i giornali di mezzo mondo.

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

infatti lo è, anche se non per te.

Ai link precedenti aggiungo, a piccolo e sicuramente inutile esempio:

http://nena-news.it/palestina-demolire-le-case-demolire-la-pace

http://luisamorgantini.net/node/868

http://www.amnesty.it/Rapporto-Annuale-2010/Israele-Territori-palestinesi-occupati

http://www.infopal.it/gerusalemme-la-citta-santa-sotto-assedio-israeliano/

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

Nessuno dei quattro articoli che hai citato parla di esproprio fatto a Tizio per dare a Caio.

Il secondo articolo dice: "per Peace Now sarebbero oltre cento le colonie illegali nella West Bank, circa 15.000 gli Israeliani che si sono trasferiti negli insediamenti della West Bank dall'inizio del 2008 per un totale di oltre 250.000 coloni che vivono oggi nei territori occupati ed altrettanti o di più, a Gerusalemme Est"

Limitiamoci alla Cisgiordania. Se 250.000 israeliani vi si sono trasferiti in virtù di confische ai danni dei Palestinesi occorre che ci siano, se non 250.000, un numero cospicuo di Palestinesi a cui è stato tolto un diritto di proprietà. In pratica una deportazione di massa. Di cui però non c'è traccia.

Il terzo articolo afferma: "hanno concesso alle colonie israeliane di espandersi sui terreni illegalmente confiscati ai palestinesi."

Un conto è dire 'confiscati ai precedenti proprietari palestinesi', un altro 'ai palestinesi' in generale, dato che la seconda affermazione può includere terra che ipoteticamente potrebbe appartenere al futuro stato palestinese. La mia impressione è che chi scrive queste cose giochi con le parole proprio al fine di confondere le acque.

"Le forze israeliane hanno sgomberato con la forza i palestinesi e ne hanno demolito le case, in particolare a Gerusalemme Est, con la motivazione che gli edifici erano privi di permesso. Tali autorizzazioni vengono sistematicamente negate ai palestinesi."

Se tu chiedi un permesso dove vivi, ti viene negato, costruisci abusivamente e ti demoliscono la casa, chiami Amnesty International?

E poi: "Per contro, le colonie israeliane sono state autorizzate a espandersi su terreni illegalmente confiscati ai palestinesi."

Vedi sopra.

Il quarto articolo dice: "Secondo l’organizzazione, durante il mese di marzo gli israeliani hanno proceduto alla demolizione di quattro abitazioni ed un negozio palestinesi, con il pretesto che si trattava di costruzioni abusive."

Dovevano fare un condono?

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

"Ai link precedenti aggiungo, a piccolo e sicuramente inutile esempio"

C.V.D.

"Se tu chiedi un permesso dove vivi, ti viene negato, costruisci abusivamente e ti demoliscono la casa, chiami Amnesty International?"

In questo caso la risposta è SI, perchè "Tali autorizzazioni vengono sistematicamente negate ai palestinesi.", il che si sposa perfettamente con il fatto che non possono registrarsi come proprietari terrieri dal 1968.

Ed è il presupposto perchè si possa disporre delle loro proprietà terriere ed immobiliari facendo finta di essere dalla parte del giusto: non possono formalizzarne la proprietà, quindi non sono loro o sono abusive. Basta volerci credere ed è perfetto.

"occorre che ci siano ... un numero cospicuo di Palestinesi a cui è stato tolto un diritto di proprietà. In pratica una deportazione di massa. Di cui però non c'è traccia"

No, non servirebbe alcuna deportazione, basta l'espropriazione di terreni e case. Di cui ci sono tracce come ho evidenziato. Ma del fatto che ci fosse un consistente numero di profughi l'evidenza la dà proprio Israele, come confermi tu stesso, ricordi?: "Il blocco delle registrazioni fu fatto per impedire a Tizio di andare a registrare un bene che potenzialmente non era suo ma di un profugo. Per cui per impedire appropriazioni indebite." Non si fa una legge per una situazione inesistente, quindi i profughi c'erano.

"Un conto è dire 'confiscati ai precedenti proprietari palestinesi', un altro 'ai palestinesi' in generale, dato che la seconda affermazione può includere terra che ipoteticamente potrebbe appartenere al futuro stato palestinese."

La tua capziosità è senza limiti.

Comunque, se vuoi il riferimento testuale che gli espropri abbiano riguardato almeno in parte proprietà private ecco una giornalista di Ha'aretz:

"Già nel 2004 circa 170 ettari a est del villaggio erano stati dichiarati “terreno statale” e destinati esclusivamente agli ebrei. Su altri 30 ettari i coloni stanno costruendo un’azienda agricola. La strada che conduce al nuovo quartiere e all’azienda agricola attraversa i campi del villaggio. È tutto chiaro: com’è accaduto in molte aree della Cisgiordania, le colonie finiscono per inglobare anche i terreni agricoli privati, dove per i proprietari accedere è sempre più difficile."

http://www.internazionale.it/opinioni/amira-hass/2013/11/18/lesproprio-dei-terreni-privati

ma sono certo che non smuoverà la tua incrollabile fede.

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

"Non si fa una legge per una situazione inesistente, quindi i profughi c'erano"

Per profughi s'intende quelli che durante la guerra del 1967 hanno lasciato la Cisgiordania.

Detto questo è comprensibile che la nuova amminstrazione blocchi tutto in attesa di chiarire quale sarà il futuro di quel territorio (che sia ritiro di Israele con ritorno dei profughi, annessione o soluzioni intermedie). Col tempo si è affermata una soluzione intermedia, un'occupazione che dura da quasi cinquant'anni e della quale non si vede una via d'uscita politica. In questo contesto di ostilità reciproca è comprensibile che Israele piano piano inizi ad abitare quei territori, visto che è costretto a occuparli militarmente e visto che sono di fatto suoi, come lo sono i territori occupati da qualsiasi altra nazione. E mi riferisco a quello che è successo in europa orientale nel 1945, dove intere popolazioni sono state brutalmente cacciate dalle loro terre (o sterminate) senza che nessuno battesse ciglio. Ora gli insediamenti israeliani, se paragonati a quello, sono un esempio di tatto, civiltà e stato di diritto.

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

"Per profughi s'intende quelli che durante la guerra del 1967 hanno lasciato la Cisgiordania."

No, non solo: leggi bene le tue stesse fonti e vedrai che vi sono anche altri profughi in quell'area.

Ma anche così la cosa non cambia una virgola nel ragionamento. I profughi ci sono e le loro terre anche.

Ricapitolando: siamo partiti da "Sembra invece che fosse terra di nessuno, come sempre accade quando fanno gli insediamenti.", "chi si sente espropriato ha realmente un diritto da far valere. E lì di diritti veri e propri non se ne vedono.", al fatto che la stampa non parla di queste cose e che non ci sono profughi per giungere a trovare senza alcuno sforzo evidenze che mettono in dubbio o smentiscono recisamente ogni tua recisa affermazione.

La tua conclusione qual'è? restare saldamente sulla tua posizione, perché ai palestinesi dovrebbe andar bene così perché nel 45, nell'europa dell'est sarebbe successo di peggio.

Magari hai ragione, ma mi fai venire in mente la caricatura della Santanchè che argomenta a sproposito urlando per qualsiasi motivo "...E LE FOIBEEE?!?". Se questo è il contributo che sai dare al dibattito ne faccio volentieri a meno, anzi ti invito ad astenerti.

Penso che più di qualche Palestinese, ritenendo con una certa dosa di ragione che le situazioni descritte lo penalizzino un po', possa credere a torto o a ragione che Hamas lo tratterebbe meglio e possa unirsi ai lanciatori di Qassam.

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

Ti prego di rileggere il mio secondo messaggio, che era chiaro e semplice (in particolare la parte che ti ho messo in grassetto):

"The decision signaled the end of the civil administration’s investigation into the possibility that parcels of it were private Palestinian property.

There is a 45-day period for objections to be raised. The land had previously been listed as survey land, a designation that prevented settlers and the army from moving building plans through the planning system."


Ora, secondo te se la legge impedisse sistematicamente ai Palestinesi di registrare (*) ogni diritto di proprietà in Cisgiordania, e se la cosa fosse internazionalmente nota, perché mai l'amministrazione sprecherebbe tempo e risorse per escludere la possibilità che su detta terra un Palestinese possa vantare un diritto di proprietà?

La mia conclusione è che a questo punto il male minore per i Palestinesi sarebbe un accordo fra Arabi e Israeliani per permettere che i Palestinesi a Gaza e in Cisgiordania possano trasferirsi (**) in altri paesi arabi (tipo la Giordania) dove possano ricominciare una vita normale e avere un futuro decente.

(*) mi par di capire che secondo te il blocco delle trascrizioni impedirebbe di affermare il diritto di proprietà - il che non è vero, dato che in assenza di registri immobiliari il diritto civile da secoli conosce l'istituto del "possesso vale titolo" e dell'usucapione.

(**) obbligatoriamente ma con compensazioni, che penso che gl istati dell'area, a cominciare da Israele, sarebbero lieti di finanziare, pur di terminare questo stato di guerra permanente.

PaoloVE ha detto...

@ PMS.:

"Ora, secondo te se la legge impedisse sistematicamente ai Palestinesi di registrare (*) ogni diritto di proprietà in Cisgiordania, e se la cosa fosse internazionalmente nota, perché mai l'amministrazione sprecherebbe tempo e risorse per escludere la possibilità che su detta terra un Palestinese possa vantare un diritto di proprietà?"

Non c'è più alcun se: nei mille link che ho già postato (e che evidentemente vuoi fingere non esistano) la cosa è palese ed ampiamente condivisa.

Quanto al motivo della procedura amministrativa per quanto ne so e importi potrebbe essere una raffinata forma di sadismo, ma ritengo sia più probabile che si tratti banalmente dell'intenzione di dare una veste formale di legalità alla cosa.

Non che il motivo pregiudichi l'esistenza della cosa, peraltro.

"secondo te il blocco delle trascrizioni impedirebbe di affermare il diritto di proprietà - il che non è vero, dato che in assenza di registri immobiliari il diritto civile da secoli conosce l'istituto del "possesso vale titolo" e dell'usucapione."

Nei mille link che ho già postato (e che evidentemente non ti interessano) è spiegato come la proprietà terriera sia regolata in quei territori sulla base delle leggi previgenti all'invasione israeliana senza far riferimento al diritto civile nostrano.

E come quei i ivi principi non riescano ad esser fatti valere dai palestinesi o distorti contro di loro. Ma, appunto la cosa non ti interessa.

Nemmeno a me interessa proseguire rispondere ad un muro che ha come scopo ribadire la propria posizione davanti ad ogni evidenza: quindi non lo farò ulteriormente e poichè questo è il mio blog d'ora in poi rimuoverò i tuoi commenti che abbiano queste caratteristiche.

Ciao

Paolo