Mondadori Rizzoli: una voce controcorrente

Buongiorno,

in questi giorni sono risuonate nuovamente le voci di chi si preoccupa e vorrebbe opporsi all'acquisizione dell'editrice Rizzoli da parte del Gruppo Mondadori, di proprietà della famiglia Berlusconi, vuoi per i timori legati al nome ed alla conclamata vocazione liberale del nuovo proprietario, vuoi per i timori collegati ad una forte concentrazione del mercato librario italiano.

Malgrado in questo blog a Silvio Berlusconi non sia stato certo riservato un trattamento di favore ed io sia anzi fortemente critico nei confronti suoi e della politica che ha imposto al nostro Paese per vent'anni, in questo caso mi trovo ad esprimermi in suo favore per vari e diversi motivi.

In primo luogo per come si giunge all'operazione di una vendita che non mi risulta essere dettata dalle brame egemoniche di SB, ma molto più prosaicamente dalle perduranti catastrofiche difficoltà economiche del gruppo cedente, la RCS (1). Per di più non mi risulta che vi fossero altri reali potenziali reali acquirenti all'orizzonte di Rizzoli, per cui nel purtroppo asfittico mercato editoriale italiano tutto mi porta a ritenere che questa fosse in definitiva la migliore delle ipotesi per mantenere in qualche modo in vita la Rizzoli.

Secondariamente perchè la concentrazione del mercato librario cartaceo mi pare fosse già nei fatti un dato in qualche modo acquisito, sia dal lato del cliente che ha a che fare con librerie che propongono da anni una offerta sempre più omologata ed orientata verso i soli best seller, sia, presumo, dal lato degli autori che difficilmente potranno immaginare di trovare un reale interlocutore in una casa editrice in crisi ed avviata alla chiusura.

E, a margine di queste due considerazioni, ne voglio fare un altro paio.

La prima è che non necessariamente concorrenza e pluralità/qualità dell'offerta vanno di pari passo, anzi, proprio la pressione sul prezzo aumentata da mercato concorrenziale potrebbe contribuire (ed aver contribuito) a limitare gli spazi per i prodotti meno remunerativi o di nicchia.

La seconda, a mio modo di vedere ben più importante, è che a fronte di una riduzione degli spazi del mercato del libro in forma cartacea, mi pare crescano le possibilità di pubblicare e distribuiregli ebook, con attori e modalità di pubblicazione e distribuzione diverse.

Ciao

Paolo

(1) Gruppo che, ironicamente, con il suo principale quotidiano, il Corriere della Sera, da sempre insegna e detta la linea economica ai nostri governi, pur senza riuscire ad emergere dal rosso profondo dei propri conti economici nemmeno con operaazioni straordinarie come la cessione degli storici immobili di via Solferino.

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