Algide escort, sordidi puttanieri

Buongiorno,

passati di moda l'argomento dell'affollamento delle carceri (sotterrato anche dagli interessamenti veri o presunti del Ministro della Giustizia per singoli carcerati che portano a non considerare più l'emergenza nel suo aspetto generale), quello degli immigrati irregolari (rimosso con il suo imbarazzante carico di vergogna dopo il clamoroso naufragio davanti a Lampedusa), quello del femminicidio (grazie anche al modo in cui viene sistematicamente malposto), mi pare che adesso, forse un po' a fatica, l'allegro e vacuo trend dell'informazione inconcludente voglia ripescare l'evergreen della legalizzazione della prostituzione, tema favorito da alcune notizie piuttosto forti e dalla una raccolta firme a favore di un referendum a mio avviso un po' peloso.(1)

In assenza di meglio ne approfitto per esporre un po' di miei dubbi a margine del dibattito: già tempo fa avevo espresso la mia perplessa, che è rimasta sostanzialmente la stessa, in quanto non mi pare  vi siano state particolari novità da allora.

In un mondo ideale sarei favorevole alla piena legalizzazione in un regime di controllo sanitario e di sicurezza: se due adulti sono consenzienti facciano quel che vogliono.

Iin quello reale, dove le ricerche mostrano che anche nei Paesi in cui la prostituzione è legalizzata e nei contesti in cui è più controllata e protetta permangono sacche di sfruttamento troppo ampie, ritengo inopportuno percorrere quella strada. Persino nella logica della riduzione del danno: meglio ricorrere a zone franche protette.

Ciò premesso ci sono nei ragionamenti che leggo degli elementi che mi rendono perplesso e secondo me finiscono con lo stravolgere il senso di molte posizioni:
  1. Esiste, anche sul fronte delle femministe -odio questa definizione, ma passatemi per brevità la brutta semplificazione-, un pensiero per cui anche la prostituzione potrebbe essere, se libera, conscia e deliberata, una sfaccettatura dei molti modi in cui una donna può disporre del proprio corpo. In sintesi una prostituta può essere anche per il mestiere che fa una donna che afferma se stessa, e quindi questa possibilità non le va vietata. Perchè però allora, in gran parte degli stessi ambienti si continua  a considerare in maniera dispregiativa il puttaniere cliente? Perchè il cliente esce comunque degradato dal fruire di un servizio che, nel momento in cui è condiviso, non dovrebbe essere sminuente per alcuno ma in qualche modo paritariamente di soddisfazione? Forse chi paga un personal trainer o un massaggiatore ne viene sminuito? E' forse anche lui un frustrato fantozziano prevaricatore insicuro che cerca il proprio benessere esercitando una perversa forma di potere ai danni degli altri?
  2. L'equivalenza "prostituzione = uomo che compra sesso da una donna", benchè rispecchi la casistica probabilmente più diffusa, rappresenta solo una parte di una realtà molto più sfaccettata, anche se è sostanzialmente l'unica realtà attorno alla quale si ragiona. Quanto dei ragionamenti che vengono fatti viene inficiato da ciò?
  3. Non trovate che l'argomento che la scelta di prostituirsi in molti casi non sia libera perchè dettata da necessità economica sia fallace nella misura in cui, al di fuori della prostituzione, moltissimi fanno per mestiere cose cui sono costretti dalla mera necessità economica? E' la mera necessità economica che ieri mi ha costretto ad andare al lavoro: col bel tempo che c'era avrei preferito scorazzare su qualche cima in montagna. E mi è facile immaginare che il signore dello spurgo pozzi neri veda nell'aspetto economco l'unica soddisfazione, per dirne uno. Questo rende indegno un lavoro e vittima chi lo pratica?
  4. Quanti tra i favorevoli ad una completa legalizzazione nel nome di una presunta normalità della prostituzione accetterebbero questo? O di sentirsi dire dalla moglie "Sai caro, in ufficio da quando c'è il nuovo responsabile non ho più soddisfazione nè stimoli: sto pensando di cambiare radicalmente lavoro e fare la escort. Oltretutto si guadagna molto di più. Magari all'inizio potresti raccomandarmi ai tuoi amici, per avere da subito un buon giro di clienti... Tu cosa mi consigli?"
Insomma, mi piacerebbe capire quanto la discussione stia ancora ruotando su bacchettonismi, ipocrisie e luoghi comuni e quanto invece rientri nel ragionare sensato...

Ciao

Paolo

(1)  Se devo essere franco, ho molto l'impressione che alla maggioranza degli entusiasti interessi potersi garantire la possibilità di trovare sesso igienicamente sicuro senza che ciò dia pubblico scandalo e senza che un vigile o un protettore possa interromperti mentre consumi. E se magari riesci anche a farci pagare sopra le tasse, meglio. Del fatto che il fenomeno in sè  possa essere intrinsecamente un problema, magari anche grosso, per chi esercita mi pare che poco importi...

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