Se i debiti non sono quelli della P.A. son più belli?

Buongiorno,

dopo la disanima sui manager privati ed il confronto con i luoghi comuni che li vorrebbero in qualche modo necessariamente più efficaci di quelli pubblici, proseguo oggi con una considerazione parallela, che nasce da alcune recenti chiacchierate con degli imprenditori di mia conoscenza.

Perchè dopo il gran parlare (e purtroppo per ora poco più) fatto sui debiti della P.A. nei confronti dei fornitori, mi sono reso conto del fatto che anche per quanto riguarda questo fronte, e non solo per quanto riguarda il management, ci sono una serie di non detti che falsano la percezione del problema, che confermo esserci ed essere grave ed indecente, ma che, se confrontato con quello molto poco esplorato dei debiti dei privati verso i fornitori (1), assume per la P.A. contorni paradossalmente di minor gravità almeno per due ordini di motivi.

Il primo di questi è che i fornitori della P.A. sanno a priori di essere pagati in ritardo e, ovviamente e giustamente, ricaricano nelle loro offerte i costi anche degli oneri finanziari previsti. La realtà per cui lavoro anni fa riuscì per un periodo a garantire ai propri fornitori pagamenti a trenta giorni. In breve tempo ogni trattativa economica iniziò a partire da uno sconto del 5% ed oltre sullo storico (2). Cessata questa disponibilità dell'ente altrettanto rapidamente quella base migliorativa di partenza andò ovviamente persa. In pratica i fornitori avevano adeguato le loro offerte alle condizioni di pagamento, ricaricando o meno a seconda della necessità gli oneri finanziari sulle offerte. (3)

Il secondo è che la P.A. è normalmente un debitore molto più solvibile della stragrande maggioranza dei debitori privati, nel senso che nel rapporto con la P.A. il (non piccolo) problema è sostanzialmente quando percepirai il dovuto, mentre, specialmente in questo periodo di crisi, con i privati e grazie ad una giustizia amministrativa assolutamente inefficiente, il problema è se, quando e in che percentuale percepirai il pattuito. Il che, se permettete, è un problema di un ordine di grandezza superiore.

Perchè sono in moltissimi a sentire clienti privati che rispondono a solleciti di pagamento della ipotetica fattura da 10000 €  scaduta il mese precedente con frasi del tipo "Se vuoi facciamo 7.000 il mese prossimo, se no andiamo per avvocati e la trasciniamo per una dozzina d'anni. Prendere o lasciare.", spesso anche da chi sarebbe in condizione di poter onorare in pieno gli accordi. E questo genere di situazione molto difficilmente si verifica con la P.A.

La differente e falsata percezione del problema è secondo me dovuta al fatto che nel caso dei debiti della P.A. vi è una categoria (quella degli imprenditori) che può dare ampio risalto alla cosa perchè è danneggiata da un unico soggetto diverso, non amato e in qualche modo riconoscibile come è lo Stato, mentre nel caso dei debiti dei privati la situazione è meno definita e molto spesso configura situazioni in cui creditori e debitori appartengono alla stessa categoria.

Per cui la Confindustria di turno avrà buon gioco a presentarsi in maniera almeno parzialmente giustificata come vittima della prima situazione, ma resterà sostanzialmente silente sulla più grave seconda, dove è contemporaneamente rappresentante sia delle vittime che dei cattivi.

Ciao

Paolo

(1) Talmente poco esplorato, malgrado ogni tanto ne senta accennare da Barisoni, che sono sicuro che la maggior parte di chi legge abbia una idea dell'ordine di grandezza in cui i debiti insoluti della P.A. vengono stimati, ma sono sicuro che pochissimi (e tra questi non certo io) hanno idea di quale sia la dimensione dell'esposizione dei privati.

(2) Sarebbe un modo indolore ed efficace di effettuare parte della spending review. Come sto per spiegare nella nota successiva non sarebbe però gradito alle banche. Quindi pagheremo alla UE pesantissime multe per i ritardati pagamenti per pascere ancora una volta il nostro inefficiente sistema bancario.

(3) Il che cambia in parte la natura e le vittime dello sconcio dei ritardati pagamenti pubblici, perchè, almeno in parte, si tratta di oneri finanziari che i fornitori hanno già preventivamente scaricato sulla P.A. e quindi, indirettamente, sulla fiscalità che la sostiene. In sintesi: poichè lo Stato in via diretta si finanzia a tassi inferiori ai privati (provate ad ottenere un prestito ai tassi di interesse di un BOT, che è quanto pagherebbe lo Stato per finanziarsi in prima persona e ne avrete ovvia conferma), stiamo pagando più tasse del necessario perchè ci facciamo carico di oneri finanziari "occulti" pagati da terzi alle banche a tassi di interesse superiori a quelli in uso per la P.A. e rigirati senza controllo alcuno a quest'ultima. Il tutto spesso in aggiunta agli interessi di mora...

Nessun commento: