Come monta l'insofferenza

Buongiorno,

torno online dopo qualche giorno di afasia perchè un paio di notizie che stanno circolando in questi giorni mi paiono meritevoli di una picola riflessione, in quanto emblematiche di come secondo me la nostra società si stia imbarbarendo un passetto alla volta, quasi senza che noi ce ne accorgiamo e con il beneplacito (se non proprio grazie alla spinta) di media compiacenti che da tempo indulgono nel raccontarci quanto poco faccia lo Stato per tutelare la nostra sicurezza e quanto per contro sarebbe opportuno difendere la sacralità delle nostre case e proprietà, anche con mezzi e modi spicci.

La prima notizia è presentata come la irragionevole richiesta di risarcimento da parte del figlio di un ladro rimasto ucciso per la propria imperizia durante un furto in un cassonetto. Il sottinteso, rafforzato dal pregiudizio contro l'origine rumena della vittima, è che, in fondo, la vittima è rimasta uccisa compiendo un furto e per i ladri la morte fa parte dei rischi del mestiere: bisogna proprio essere meschini per speculare su una cosa simile.

C'è però qualcosa di illogico nel parlare di furto da un cassonetto: davvero ha senso parlare di un furto di rifiuti? La "refurtiva" è stata gettata via dal proprietario (o meglio dall'ex proprietario) perchè ritenuta priva di valore: nessuno è danneggiato dal fatto che qualcuno se ne impossessi, nessuno viene minacciato da una tale attività. 

Personalmente non mi pare che si possa parlare di furto, e che il "ladro" che se l'è andata a cercare, in realtà probabilmente non fosse un pericoloso criminale, ma solo un poveraccio che stava rovistando tra i rifiuti in cerca di cibo e vestiti, esattamente come veniva presentato al tempo in cui morì

Il fatto è che, con l'aria che tira, alcuni sembrano  ritenere (e se forse non hanno ragione, di certo ne hanno motivo) più efficace una difesa basata sui mistificazioni e pregiudizi e su un diffuso senso di insicutrezza, che quella basata sulla più ragionevole dimostrazione che il cassonetto sarebbe stato a norma e sicuro (come le marcature sembrerebbero attestare) se non fosse stato manomesso ed utilizzato in maniera evidentemente impropria.  


Non è difficile verificare come non sia la prima volta che l'allarme per la sicurezza e la voglia di una giustizia fai da te finiscano con l'esporre a rischi e danni persone che nulla hanno a che fare con il crimine, ma sembra che questo non sia motivo sufficiente per indurre chi soffia su questo fuoco a riflettere un momento su quali potrebbero essere le conseguenze, ad esempio, di permettere in un contesto simile di possedere più facilmente un'arma oppure di riscrivere le norme di diritto che regolano la difesa della proprietà ampliando le tutele per chi "si difende" da una intrusione in casa propria, come sempre più spesso si sente pretendere.

 Immaginate che bel mondo sarebbe quello in cui un po' dei ragionevolissimi difensori dello sparatore di San Giorgio delle Pertiche o loro simili abbiano una pistola e si aggirino tra noi presumendo che ogni persona di origine o di aspetto foresto sia un potenziale pericolo (e quindi, quasi, un potenziale bersaglio) e chiedetevi se, per loro, il vostro aspetto possa essere sufficientemente indigeno da garantire la vostra sicurezza.

Ciao

Paolo

5 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì e bentornato,

la barbarie è già tra noi, tra una grigliata e l'altra. Il senso comune del bifolco medio è molto vicino a quello propagandato dai media locali.

Spero che la punizione per lo sparatore di SGdP sia esemplare.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@T.:

credo che l'allegro giustiziere notturno non avrà alcuna punizione esemplare: già adesso l'incriminazione è per lesioni e non per tentato omicidio.

E forse non sarà un male: già mi immagino in quanti lo farebbero diventare un martire.

Ciao

Paolo

Sandro59 ha detto...

Non se ne abbia a male Tommaso.

Tutte le volte che sento invocare "punizioni esemplari", anziché l'applicazione corretta ed equilibrata delle sanzioni previste dalle norme in vigore*, percepisco a mia volta una piccola ma sgradevole sensazione di barbarie.


*Seppure il presupposto che tali norme siano giuste ed equilibrate a volte si riveli, purtroppo, illusorio.
Ma questa è un'altra storia.

F®Ømß°£ ha detto...

Sandro,

hai ragione, capisco cosa intendi.

Riformulo: spero che non la passi liscia.

Ciao

T.

Sandro59 ha detto...

Lieto di essere stato compreso.
Non mi capita spesso, probabilmente perché non mi so spiegare bene (e passo così per provocatore).

Ciao.