Il mio punto di (s)vista: il privato visto dal pubblico / 2

Buongiorno,

qualche tempo fa i miei colleghi, durante dei lavori, si sono imbattuti in una simpatica bomba d'aereo britannica della seconda guerra mondiale, inesplosa e si sono dovuti coordinare con gli artificieri per la boniifica del terreno, cosa necessaria per ovvi motivi di sicurezza (vi par bello, saggio e sicuro lasciar in giro qualche quintalata di tritolo?) ma che ha richiesto una notevole quantità di tempo e soldi.

Ho così avuto modo di apprendere come talvolta le aziende gestiscano "a regola d'arte" ed "in scienza e coscienza" certe problematiche, cosa di cui intendo rendervi partecipi immantinente.

Il punto iniziale è che la bomba in questione era stata "inscatolata" in un blocco di cemento alla base di un lampione per l'illuminazione.

Traduzione: l'azienda che decenni fa aveva realizzato l'illuminazione pubblica l'aveva trovata e, invece di attivare la bonifica, probabilmente temendo costi extra e ritardi, ci aveva installato sopra un palo della luce, realizzando di fatto una specie di rampa missilistica, magari attivabile accidentalmente in caso di urto da parte di un veicolo...

Riconosciuta la bomba, probabilmente qualcuno tra gli artificieri ha fatto qualche ricerca storica e ci ha anticipato che probabilmente durante la bonifica avremmo dovuto gestire un secondo identico ordigno che evidentemente non risultava esploso nello stesso bombardamento, cosa in realtà poi non successa.

Quando ho provato ad informarmi sul perchè del mancato ritrovamento mi è stato spiegato che era una solo una eventualità, ma mi è anche stato fatto capire che non è infrequente che non si trovi quello che dovrebbe esserci e che, per contro, talvolta si trovi qualcosa dove nessuno ha mai bombardato.

Traduzione: i cantieri son un po' così, può succedere che convenga finirli velocemente (e allora la bomba non la si vede e ci si costruisce una scatola di cemento attorno) oppure che si sia in ritardo e serva un motivo per interromperli (e allora vedere una bomba può fare talmente comodo che taluni potrebbero ipoteticamente persino approfittare e tenersene qualcuna di scorta per eventuali necessità future...).

Insomma, non solo quando si parla di teatri o viadotti ma persino quando si parla di questioni più "esplosive" (la bonifica ha richiesto l'evacuazione di centinaia di persone ed il blocco della circolazione stradale e ferroviaria per mezza giornata), non è infrequente trovare l'imprenditùr spregiudicato che antepone quello che ritiene gli convenga fare a quello che invece è necessario fare, magari, se e quando necessario, accordandosi con il funzionario pubblico infedele e compiacente (1).

E ancora una volta, quando le cose vanno male e si svelano le magagne, mentre l'indignazione per l'inadeguatezza e/o la disonestà del funzionario pubblico è, spesso giustamente, parossistica, sull'altro fronte è considerato quasi ovvio, normale e tutto sommato comprensibile che il il privato quanto meno "ci provi"...

Ciao

Paolo

(1) urge qui una duplice considerazione: a mio avviso il funzionario pubblico concussore o corrotto rappresenta un indiscutibile epigono di immoralità ed è meritevole di tutta l'esecrazione di cui è oggetto, nonchè delle pene del caso, non ultima l'interdizione dai pubblici uffici. Ma perchè ci sia un corrotto ci deve essere un corruttore e perchè ci sia un concussore ci deve essere un concusso che meritano le stesse cose e la stessa intransigenza...

1 commento:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

condivido molto.

Una delle cose più fastidiose è il concetto per cui nel privato ci sarebbe più meritocrazia ed efficienza, dal momento che gli sprechi non sono pagati coi soldi nostri.

Questo argomento è innanzitutto ipocrita: non è vero che non ci siano sprechi, non è vero che ci sia meritocrazia* e chi recita questa filastrocca in genere lo sa benissimo. Non è nemmeno vero che non ci siano sprechi: gente strapagata per leggere i giornali durante l'orario di lavoro la si trova anche nel privato.

L'argomento è poi anche errato tecnicamente, come nel post ben esemplificato: se un'azienda lavora male, spreca, alla fine è possibile che questo si ripercuota sul pubblico in ultima istanza.

Come sempre vedere le cose in bianco e nero rischia di far commettere errori (come votare i grillini, tanto per dire).

Saluti

Tommaso

*Quante aziende passano dal padre al figlio - talvolta imbelle - nell'approvazione generale di questo Paese familista nel senso peggiore del termine?