EMA, il piagnisteo

Buongiorno,

pur essendo dispiaciuto per il fatto che l'EMA non verrà in Italia (e, conseguentemente, ci perderemo un bel giro d'affari ed opportunità di lavoro e business anche molto qualificati), sono in disaccordo (e piuttosto infastidito) del piagnisteo che si sta facendo attorno alla cosa, condito di una quantità di miopia, complottismo, vittimismo e verve polemica.

Miopia:
a leggere i nostri giornali sembrerebbe che non sia nemmeno da prendere in considerazione come ipotesi che una città come Amsterdam possa aver fatto una proposta altrettanto valida di quella milanese. Eppure, per dirne una, ho il sospetto che collegamenti aerei e trasporti siano stati un punto a favore della candidatura olandese e non credo che nemmeno le capacità recettive siano significativamente inferiori. Al contrario, ho il sospetto che quello che consideravamo un punto di forza del progetto milanese e cioè la disponibilità di quello che per noi è un simbolo come il grattacielo Pirelli, possa essere vista da fuori come la proposta di utilizzare uno stabile datato e quindi forse poco funzionale perchè risalente ormai a quasi sessant'anni fa.

Complottismo:
leggo di un presunto tradimento spagnolo nei confronti di un paese "mediterraneo", di tradimento della Germania (cosa difficile da spiegare, visto che aveva pubblicamente indicato la propria iniziale preferenza per Bratislava), di "biscotto" dei paesi del nord Europa, ... Qualcuno si è chiesto perchè i Paesi mediterranei avrebbero dovuto essere coesi su Milano, mentre se quelli nordici trovano migliore Amsterdam deve trattarsi comunque di "biscotto"? E se, passo dopo passo, ciascuno avesse semplicemente fatto del proprio meglio sia nella presentazione delle candidature che nel valutarle (beninteso sulla base della loro aderenza alle proprie convenienze)?

Vittimismo:
non c'è testata che non grondi lacrime ed indignazione per il meccanismo di scelta basato su sorteggio. Evidentemente chi scrive ha la stessa capacità previsionale di Homer Simpson e la stessa memoria del pesce rosso. Se il meccanismo di scelta non è adatto ci si adopera prima per adottarne uno di più sensato, invece di accorgersi troppo tardi che è inconcepibile affidare scelte di questa portata al lancio di una monetina. E, quanto al fatto che l'assegnazione sia avvenuta per sorteggio, non mi pare trascurabile che questo sia intervenuto, ma dopo che prequalifiche e tre gradi di valutazione avevano sfrondato una lista originariamente composta di 19 candidature portando ad un ex equo tra le due ritenute migliori, senza che una fosse riuscita a prevalere sull'altra...

Polemica:
leggo che la sconfitta sarebbe colpa di Gentiloni. Francamente mi pare che, come già fu per EXPO, la politica italiana si sia mossa tutto sommato bene, congiuntamente ed in maniera compatta a favore della candidatura di Milano, garantendo un appoggio politicamente trasversale e ad ogni livello geografico. Tirare in ballo Gentiloni (e solo Gentiloni) mi pare puerile...

In sintesi, pur con rammarico, ma senza piagnistei: Milano probabilmente aveva fatto un'ottima proposta. Così come Amsterdam. Il resto mi pare poco sensato e poco costruttivo.

Ciao

Paolo

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