Alfano e la trave. E non nell'occhio.

Buongiorno,

a grande richiesta :-) provo a commentare un po' i risultati elettorali. E lo faccio partendo dalle dichiarazioni incrociate dei leader dei due principali partiti (ma il comico non doveva essere Beppe Grillo?).

Bersani: "La vittoria è nostra senza se e senza ma". Tradotto in italianese correggiuto: "Ragassi, mo vieni che stavolta ci son più poltrone che culi..."

Con l'astensionismo, la frammentazione della destra, ed i candidati non PD impostisi nelle principali città io tratterrei un momentino la fanfara trionfale.

 E' sicuramente una vittoria ma con molte ombre, e potenzialmente in grado di mascherare (e quindi di impedire di affrontare) i grossi problemi del partito.

Continuo ad avvertire la fastidiosa sindrome della gioiosa macchina da guerra che dà per scontata una vittoria ancora tutta da conquistare e si rifuta di cambiare quando ogni cosa dice che è indispensabile farlo velocemente.

Alfano: "Questi elettori non hanno scelto la sinistra". L'analisi dei flussi dimostra ampiamente che sono molti di più gli elettori non hanno scelto in primo luogo la destra e solo secondariamente, forse e solo eventualmente, la sinistra.

Ma guardare i problemi degli altri può essere consolante: è vero che con due o tre vittorie simili il Pd va felicemente in rovina.

Ma al PdL basta un solo altro risultato come quello di oggi per essere archiviato come esperienza politica. Confermo la mia idea: sta per ritornare Silvio il Magnifico. E finchè ci sarà lui e grazie alla pochezza delle alternative, la destra potrà stare in piedi.

A destra urge trovare un improbabile erede altrettanto carismatico e dotato di mezzi mediatici (altrimenti, come si vede, i risultati elettorali sono questi, e non entro sulla questione della qualità del governo associata a questa scelta) oppure mutare pesantemente forma dal partito carismatico alla destra liberale come aveva proposto Fini, peraltro uscendone massacrato ed annullato (ma qui si parla di un cambiamento culturale della destra italiana che, se possibile richiederebbe anni di maturazione e travaglio politico).

Il risultato del M5S merita almeno un paio di note.

I grillini si sono affermati in quattro comuni del Nord (Parma, Mira, Comacchio e, al primo turno, Sarego) almeno in parte in qualche modo atipici: Parma da quindici anni era diventata la testa di ponte della destra nella rossa Emilia, Mira simmetricamente era da sempre una piccola Stalingrado rossa nel Veneto di destra. Al di là sulle possibili considerazioni sull'eccentricità dei comuni passati al M5S sembra di capire che questa esperienza sia allo stato attuale di scarso interesse al centro sud.

Il M5S ha intercettato una parte degli elettori che lo sfaldamento della destra ha messo in libertà MALGRADO le ripetute pesantissime invettive contro quell'area politica. Il che significa che ciò che può precludere le possibilità di una alleanza politica tra partiti non è un ostacolo al trasferimento di elettori. E chi ancora oggi ragiona in termini di "zoccoli duri" farebbe bene a prenderne atto.

Contrariamente a quello che sento l'assenza di preferenze espresse per i candidati del M5S secondo me racconta come ormai l'elettorato grillino abbia raggiunto un livello di sfiducia nei politici tale da preferire l'anonimato di un nome senza storia a chi questa storia potrebbe averla.

E, vista la situazione in cui versiamo e la frequenza con la quale i politici che tanto male ci amministrano finiscono con l'essere invischiati in affari poco limpidi, potrebbe non essere un criterio poi tanto sbagliato.

E, per concludere, va fatto notare che il M5S ha fatto eleggere rappresentanti giovani.

Infine una considerazione sul risultato della Lega:



Ciao

Paolo

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