Quello che Report non dice...

Buongiorno,

forse alcuni di voi lunedì avranno visto il programma condotto da Milena Gabanelli, Report, in cui ad un certo punto, verso la fine della puntata, si è accennato ad una iniziativa molto pubblicizzata in Veneto relativa all'apertura serale di alcuni servizi negli ospedali di tutta la Regione disposta circa un mese fa. 

Tra questi servizi adesso aperti di sera, ovviamente, quelli per i quali sono più lunghe le liste d'attesa,  e quindi i servizi di Radiologia, a sfornare TAC, RM e mammografie...

L'inchiesta mostrava come, se da un lato nel tentativo di ridurre le liste d'attesa e di aumentare lo sfruttamento delle tecnologie, si era giunti ad annunciare trionfalmente l'apertura serale, dall'altro in alcune realtà, gli stessi servizi erano però sorprendentemente ed illogicamente inattivi nel pomeriggio, col risultato di non ottenere i risultati attesi in termini di riduzione di liste e miglior sfruttamento delle macchine, ma gonfiando i costi delle indennità relativa al lavoro notturno e festivo.


Tutto vero e documentato.

Credo ci sia qualcosa che però  Report non vi ha detto.

Perchè, magari sbaglio -e confermo di esser pronto a rettificare e cospargermi umilmente il capo di cenere nel caso-, ma mi par  di ricordare che, giusto per restare ai servizi mostrati nella trasmissione, sia a Mestre che a Padova anni fa le radiologie funzionassero anche al pomeriggio (come peraltro avviene normalmente da molte altre parti). 

Poi, una mancata assunzione alla volta, un blocco del turn over alla volta, un taglio degli straordinari alla volta, il personale è stato ridotto allo stretto indispensabile per garantire il solo orario diurno ed il riconoscimento economico degli straordinari è venuto meno.

Il candidato risponda ora al seguente quesito: se organici e retribuzioni permettono solo l'effettuazione dell'orario diurno, quale sarà l'orario di lavoro svolto?

No, anche se avete tutti risposto correttamente non siete tutti figli di Einstein.

Insomma, negli anni si è scelto di creare una situazione di inefficienza, lasciando un vasto parco macchine sottoutilizzato e questa scelta non sembra affatto essere stata fatta dai furbi cui accenna il Presidente Zaia, ma diretta conseguenza di una politica di tagli di spesa condotta ottusamente perchè ha guardato al solo costo di ciò che si tagliava, ma non al valore di ciò che non si sarebbe più erogato.

E, se posso permettermi, ho la netta impressione che ancor più ottusamente sia stato gestito quello che mi sembra essere un tentativo di trasformare questa situazione in manovra propagandistica più che un tentativo di risolvere il problema precedentemente creato.

E, da bastardello infido quale sono, mi permetto di azzardare che anche questa "inefficienza" dell'Azienda Ospedalera di Padova sarà utilizzata strumentalmente per premere l'acceleratore sul Project Financing per la realizzazione del nuovo ospedale patavino.

Anche perchè, se non sbaglio, è già successo a Mestre, dove i soldi che non si trovavano per pagare gli straordinari a medici e tecnici e tenere aperta la radiologia al pomeriggio, si sono magicamente trovati per esternalizzare il servizio all'interno del Project Financing dell'Ospedale dell'Angelo ed aprire anche la sera, probabilmente pagando di più ...

Ciao

Paolo

4 commenti:

Michele R. ha detto...

Vado off topic, ma il tema è per molti versi simile:
Dal 1993 sono un donatore di sangue - approfitto per ringraziare la Fornero e correggermi... "ero" - i risultati delle analisi mi vengono inviati per posta:
- Esattamente 3 settimane fa, il 30/9, effettuavo la mia ultima donazione all'ospedale di Livorno. Sono ancora in attesa di quelle analisi.

Proseguo con altre vicende simili:
- Mia moglie che ha effettuato il pap test, sempre a Livorno, nei primi giorni di Agosto è ancora in attesa degli esami medici.
- E' capitato svariate volte che il comune di Collesalvetti, distante 300 metri in linea d'aria da casa mia, non sia riuscito a recapitarmi le bollette della mensa scolastica del bimbo. Alle poste il nome di mia moglie è sconosciuto, nonostante una grande targhetta attaccata alla cassetta della posta.

Interrogato il postino del perché di questi problemi, questo mi ha risposto che la posta viene inviata da Livorno a Firenze per lo smistamento, torna quindi a Livorno per la consegna, da dove partono i portalettere. Se ve lo state chiedendo, "si" il comune ha un proprio sportello postale ma naturalmente gli impiegati fanno altro. Vi rimando alla lettura di questo articolo che lo spiega assai bene cosa:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/18/alitalia-volare-con-poste-italiane-air-france-siete-sicuri/748365/
Si, le poste saranno pure in attivo, s che prezzo per gli utenti?

Fateci un piacere cara dirigenza: fate il passo finale e vietate la posta cartacea. Per la posta ordinaria è ok anche la posta elettronica anche per bollette e cartoline. Cosi cade l'ultima ragione utile per l'esistenza degli sportelli postali e per la loro frequentazione, evitiamo cosi di entrarci per vedere cose che non hanno nulla a che fare con il servizio come libri, pentole, servizi finanziari. Possiamo quindi eliminare le poste, costosi dipendenti, e ancora di più costosa e inutile dirigenza parassitaria.

MS ha detto...

In realtà penso sia un problema legato alla razionalizzazione dei costi. I dirigenti devono rispondere alle necessità di bilancio, pertanto non possono mantenere tutti i servizi e i benefici (intesi anche e soprattutto quelli personali) inalterati.
Per ovviare in questo periodo di magra, uno schema che mi pare in molti utilizzino è questo:
- far esplodere il problema;
- ricorrere al privato.

E' importante far esplodere il problema altrimenti non si potrà ricorrere al privato a causa dei vincoli di bilancio (qualcuno penserà all'amico, che cattivoni, sempre a pensare male!!)

Saluti,
MS

PaoloVE ha detto...

@ MR:

non vai OT, il percorso è quello: taglio oggi per 100, senza pensare che domani quel taglio costerà 200. O magari, peggio, temo sapendo che, poichè da domani costerà 200, dopodomani troveremo il modo di trasformare quella spesa in una opportunità da 150-180 per qualcuno, facendo persino figurare un risparmio.Un po' come quando, prima dei saldi, alcuni commercianti gonfiano i prezzi..

@ MS:

sarei felice di condividere la tua visione ottimistica.

In realtà quello che vedo è che il problema è stato più o meno intenzionalmente creato (spesso iniziando ben prima che la crisi lo facesse scoppiare, come nei casi che cito).

E le soluzioni non rispecchiano poi una gestione razionale dei costi, ma una soluzione emergenziale quando non velleitaria (come ha evidenziato Report) o, come dico a MR molto interessata.

Ciao

Paolo

MS ha detto...

@Paolo:
il commento che stavo scrivendo era molto lungo pertanto l'ho trasformato in un post sul mio blog e qui ho lasciato solo un frammento, ma nel taglio ho tagliato troppo e si è persa la chiave di lettura... colpa mia!!