Renzi: check list e cronoprogramma - riforma elettorale e costituzionale

Buongiorno,

mi pareva ingeneroso pretendere da Renzi una precisione svizzera (che peraltro sinora non aveva avuto nessuno tra i governanti italiani) anche a fronte di un suo evidente e strumentale abuso delle dichiarazioni in cui prometteva con toni altisonanti tempi da velocista e resistenze da maratoneta nell'azione riformatrice. 

Ho perciò tardato un pochino ad esprimere il mio primo giudizio rispetto a quanto promesso chiaramente da Renzi al momento dell'incarico a Presidente del Consiglio a metà febbraio, promessa sulla quale un po' tutti lo attendono al varco:


Praticamente, da tecnico, ci leggo un diagramma di Gantt in cui l'allocazione delle risorse impone le scadenze: ogni attività inzia quando l'esaurimento di quella precedente rende disponibili le risorse necessarie alla successiva.

Direi che il tempo per verificare i risultati su ciò che il Presidente del Consiglio aveva promesso di realizzare entro febbraio nell'arco di una settimana, essendo giunti praticamente a metà marzo ed avendogliene accordate tre, è giunto.

Il fatto è che non è invece ancora maturo il frutto del lavoro impostato da Renzi: non lo è perchè la riforma elettorale deve ancora essere sottoposta al Senato e non lo è tanto più in quanto la governabilità, nel quadro dell'attuale scrittura della riforma, viene rimandata al momento in cui il Senato -che attualmente verrebbe eletto con la vecchia legge elettorale ben diversa da quella in discussione per la camera- sarà abolito o riformato in senso non elettivo: in definitiva la riforma del sistema elettorale non c'è ancora e men che meno c'è quella costituzionale. Inoltre, entrando nel merito dei contenuti, quel che vedo della riforma elettorale ancora in elaborazione mi pare una porcheria.

Per quanto riguarda la riforma del sistema elettorale infatti Renzi:
  • pur avendo offerto a FI di scegliersi la riforma che preferiva tra ben tre tra loro pesantemente diverse,
  • pur avendo commissariato in materia il proprio partito per procedere speditamente,
  • pur avendo portato il proprio partito ad ampliare le proprie divisioni interne (non che questa sembri poter essere una benchè minima preoccupazione per Renzi)
  • pur avendo accettato una corsa al ribasso che limita la riforma del sistema elettorale alla sola Camera dei Deputati, mantiene i listini bloccati, non prevede quote di genere, non prevede preferenze, impone sbarramenti e premi di maggioranza elevati più che significativi (1),
non è riuscito a rispettare i tempi che si era dato nè è riuscito a rispettare tempi confrontabili, malgrado l'assoluto e pieno appoggio dell'opinione pubblica e dei media e, cosa dal mio punto di vista peggiore, entrando nel merito dei contenuti della riforma cui si sta ancora lavorando, ci sta portando verso una pessima riforma elettorale.

Quindi, a mio insindacabile ed acutissimo giudizio, dichiaro a malincuore che considero malamente disattesa la prima importante promessa del Presidente del Consiglio.

Vi rimando ai primi di aprile per la valutazione della seconda promessa, quella sulla riforma del mercato del lavoro, il famigerato Jobs Act.

Ciao


(1) Avevo scritto a fine 2013 tre post su cosa avrei voluto da un sistema elettorale:
al di là dei miei desideri ci sono evidenziate delle criticità cui non mi pare l'Italicum risponda.

5 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

tutto vero, e prevedibile. Se il non rispetto dei tempi è tollerabile, meno lo è la scarsa qualità della riforma elettorale.

Attendiamo ora di vedere come si concretizzeranno i provvedimenti economici annunciati.

Sempre in attesa di miracoli, pieni di fede, privi di alcun appoggio razionale.

Restano, ormai solo per la cronaca, le solite due domande.

Come siamo arrivati qui? Come le scelte passate hanno portato a questa situazione?

Il "comunicatore" che oggi ci governa è un povero fesso che si sopravvaluta o è un politico geniale?

Nel frattempo i giornalisti consumano le tastiere analizzando lo stile comunicativo, con l'aria di chi la sa lunga.

Tempi bui.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@ T.

"Come siamo arrivati qui?" e "Nel frattempo i giornalisti consumano le tastiere analizzando lo stile comunicativo, con l'aria di chi la sa lunga."

credo che la seconda citazione sia almeno in parte la risposta alla prima domanda.

Perchè invece che dire che i contenuti sono scadenti, i tempi non rispettati e l'esito tutt'altro che scontato (la riforma elettorale deve passare anche al Senato, che sarebbe invitato a suicidarsi), preferiscono parlare di come viene formulata la nuova rutilante promessa.

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

va detto che c'è una perfetta collaborazione* tra il Giovane e i media di lui innamorati.

Lui li alimenta con annunci luccicanti e loro possono parlare di nulla per giorni, creando una confusione tale per cui è impossibile avere chiaro cosa è stato fatto e cosa invece è fuffa da marketing politico.

Per tanto tempo si è potuto provare a scegliere altro, ma si vede che alla maggioranza piace questo e non ritiene che il declino venga proprio da qui.

Dall'accettare che il fumo conti di più dell'arrosto, sino ad accettare che l'arrosto non ci sia.

In politica come altrove.

Saluti

T.

* anche se i vermi con gli occhiali colorati preferirebbero dire sinergia

spdlcu68 ha detto...

Come siamo arrivati fino a qui ?
Permettendo che si utilizzassero i meccanismi del Marketing alla politica.
Nessuno - proprio nessuno - si fida della pubblicità o delle promesse del politico, ma nessuno - proprio nessuno - ti compra o ti vota se non fai pubblicità.
Detto con dolore - ma scegliamo i politici come scegliamo il tonno - chi mi fa lo sconto maggiore tanto sono tutti uguali - , non come sceglieremmo un chirurgo che ci dovesse operare - faccio chilometri per trovare il professionista giusto.

PaoloVE ha detto...

@ spdlcu68 ( :-) ):

in parte credo tu abbia ragione.

Mi meraviglia però che la casalinga di Voghera che vuole la lavastoviglie Miele, l'aspirapolvere Folletto, il piano cottura Smeg, la cappa Faber,... e che anche nella spesa quotidiana poi non si schioda dalla sua marca di pasta che considera migliore, "svenda" così il suo voto.

Probabilmente è convinta che sia meno importante...

Ciao

Paolo