Lavagna e gessetti

Buongiorno,


Se oggi torno sull'argomento è perchè vedere le immagini del video in cui Renzi, in maniche di camicia, scrive su lavagna di ardesia con i gessetti colorati, mi ha dato alcune impressioni tutt'altro che positive, specialmente dopo che, a seguito della forte adesione allo sciopero proclamato unitariamente dai sindacati della scuola, lo stesso Renzi ha dichiarato a mo' di autocritica, che il PD apriva al dialogo in materia scolastica perchè aveva sbagliato comunicazione, aspetto che per Renzi sembra assumere una rilevanza molto superiore a quanto mai successo in passato, nemmeno con Silvio Berlusconi.


Ebbene, ho molto l'impressione che Renzi, con il video di qualche giorno fa, abbia voluto fare la stessa operazione, convinto di accreditarsi una immagine di persona competente in materia scolastica nel momento in cui si rapprestenta in un contesto di tipo scolastico. 

Usando per l'appunto la lavagna d'ardesia quadrettata e i gessetti.

Peccato che mostrarsi da solo in un video che vorrebbe assomigliare ad una lezione frontale è dimostrarsi aperti al dialogo quanto lo era Berlusconi quando distribuiva le cassette preregistrate nel suo studio con i proclami sulla discesa in campo contro il nemico comunista. Non c'è dialogo in un soliloquio e non c'è dialogo senza interlocutore.

Peccato inoltre che nelle scuole, per quanto di mia esperienza (due figli distribuiti tra elementari e medie) lavagna e gessetti siano i resdui poco meno obsoleti di fiocchi e grembiuli, sostituiti in buona parte da pennarelli cancellabili, lavagne elettroniche e laboratori informatici (1). 

E il timore che sorge in me a questo punto è ovvio: che è questa sia la conoscenza del sistema scolastico che Renzi sbandiera e sulla quale cerca empatia da parte dell'elettorato e, forse addirittura da parte del personale scolastico. La conoscenza della scuola sulla base della quale sta portando avanti entusiasticamente la riforma. Se è così siamo fottuti (e visti i precedenti, oltre al video, dò per scontato che l'apertura al dialogo rimanga sempre la stessa: parlate pure, ma poi, al dunque, si fa quel che dico io e quando lo dico io. E magari intanto vi dedico tutto il mio rispetto e tutta la mia attenzione mentre tweetto un po' con gli amici).

Ribadisco: sulla riforma non ho un'idea precisa, anzi mi ritrovo a dissentire dagli uni e dagli altri in campi diversi (ad esempio trovo stupido da un lato boicottare i test Invalsi almeno quanto mi pare stupido dall'altro mantenere il finanziamento alla scuola privata, dopo che i test Invalsi hanno dimostrato che è meno efficiente di quella pubblica).Ma quanto mi si mostrano i proponenti la riforma diffido fortemente.

Ciao

Paolo

(1) e forse anche la parte restante, se non ci fossero stati certi tagli...

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