Spacchettamento: meglio di no

Buongiorno,

non mi pare di aver mai nascosto di avere moltissime perplessità rispetto alla proposta di riforme istituzionali che il Governo sta portando avanti, che celebra (tra Senati non più elettivi, Sindaci dirottati al Senato, permanenza di listini bloccati, premi elettorali incongrui) la più grossa cessione di sovranità popolare alle segreterie di partito dal dopoguerra in poi, traducendosi in una limitazione fortissima della nostra possibilità di eleggere liberamente i nostri rappresentanti e della rappresentatività degli eletti.

Devo però ammettere che i tentativi di giungere ad una approvazione della riforma attraverso un voto referendario in cui i contenuti della riforma siano "spacchettati" in voti distinti per argomento, come da ultimi hanno proposto anche i Radicali, mi paiono apportare più rischi di peggioramento che altro, quando anche fossero formalmente ammissibili.

Sia l'attuale struttura istituzionale che quella che saremo chiamati ad approvare attraverso il voto al referendum dovrebbero avere una logica legata alla loro funzionalità e dovrebbero funzionare perchè le parti che le costituiscono sono pensare e fatte per integrarsi e lavorare insieme (1).

L'eventuale approvazione unicamente di alcune parti della struttura istituzionale proposta dalle riforme ipotizzate da Renzi (come potrebbe avvenire in ipotesi se si votasse per pacchetti) metterebbe l'Italia nella condizione di avere parte delle sue istituzioni progettata e fatta per fare le cose cui le destinava il nuovo disegno, che si dovrebbero rapportare con altre parti che manterrebbero le vecchie funzioni ed il vecchio modo di operare, senza che si sia provveduto ad armonizzare la cosa.

Il che è un po' come pensare di aggiornare una automobile proponendo una motorizzazione molto più potente, ma senza considerare necessario adeguare alla superiore potenza la meccanica del cambio e la capacità dei freni...

Per quanto sia seccante ammetterlo, stavolta ha ragione Renzi: è l'intero pacchetto che va valutato con la  logica del prendere o lasciare: non so se vi sia spazio o volontà per effettuare mediazioni e recepire correzioni, ma di certo una modifica solo parziale degli assetti istituzionali senza un disegno complessivo sarebbe la miglior garanzia di inefficienza e caos.

Ciao

Paolo

(1) ...e mi guardo bene dal valutare in questa sede come stia funzionando il nostro sistema politico, nè se penso che le fantarutilanti riforme, prese nel loro complesso, miglioreranno le cose...

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