Buongiorno,
credo che la maggior parte degli
italiani abbia contezza dell'importanza che ha per il nostro Paese la
realtà libica, cui siamo legati da importanti motivi storici, ma
soprattutto politici (per il ruolo del Paese africano nei percorsi
migratori che ci interessano più direttamente) e commerciali (per la
rilevanza che la Libia può potenzialmente avere nel nostro mercato
dell'energia).
Pertanto credo che le valutazioni della
conferenza di Pace di Palermo, fortemente voluta dal Governo Italiano
per recuperare un ruolo di leadership nel processo di pacificazione
di quel Paese, meritino un'attenzione che vada oltre i proclami
istituzionali, ma anche oltre le prime analisi critiche legate allemancate partecipazioni di alcuni importanti attori, all'abbandono di altri ed alle modalità di partecipazione (o forse sarebbe megliodire di astensione) di altri ancora.
Perchè i risultati di una conferenza
di Pace si misurano sul campo, anche prescindendo da ci ha
partecipato e a quale titolo.
E, purtroppo per noi e per la Libia il campo restituisce i segnali di un fallimento nella maniera più inequivoca, con un incrudimento
della fase militare a danno di Serraj, l'uomo scelto dall'Italia come proprio
interlocutore principe, che perde manu militari il controllo
dell'aeroporto di Tripoli a favore di una milizia apparentamente
collegata a Paesi islamisti.
Ciao
Paolo
Nessun commento:
Posta un commento