Del perchè votare PD, oggi

Buongiorno, 

oggi post di Tommaso, che, malgrado io l'abbia eletto a PD-dino del blog ad honorem, risponde con estrema cortesia alla mia precisa domanda "Perchè votare PD oggi?". Il minimo che posso fare per l'imbarazzante posizione in cui l'ho messo è ringraziarlo e cercare di liberarmi per offrirgli uno spritz (e magari anche una mozzarella in carrozza: è da un po' che gliene parlo, ma sinora mi sono dimostrato inaffidabile almeno quanto il PD...)

dal momento che sono stato definito "piddino del blog" dal boss (io! il boss sarei io!) e che mi si richiede un post sul perché oggi, dopo le schifezze combinate, si dovrebbe ancora votare PD, provo a scrivere qualche riga per esprimere la mia posizione. 

Innanzitutto è necessario sottolineare che non è prevista a brevissimo una consultazione elettorale, per cui trovo quantomeno prematuro dirsi a favore di questo o di quello, quando è probabile che le cose in qualche modo cambieranno nel momento in cui saremo davvero chiamati a votare.

Si può supporre che qualcosa nel PD cambi, come anche che qualcosa fuori di esso nasca. Si può persino pensare di partecipare a questi cambiamenti. 

Ipotizzando per assurdo che la situazione sia quella di oggi, ma perché dovremmo ancora avere fiducia in un partito che sta facendo esattamente ciò che aveva promesso di non fare mai in campagna elettorale? 

La mia risposta è, ahimé, che fiducia non ne possiamo avere, ma occorre scegliere per per esclusione. 

I due populismi M5S e PDL sono caratterizzati da una assoluta non trasparenza e dalla presenza di leader non eletti dalla base che usano il consenso elettorale per raggiungere ognuno i propri scopi. 

Finché queste due formazioni non diventano realmente democratiche sono a mio giudizio invotabili e da combattere, poiché da quella forma di populismo si fatica a tornare indietro. 

Nel PD, almeno in teoria, si può discutere e partecipare alla scelta di una linea politica. Dico in teoria, certo, perché è sotto gli occhi di tutti che una minoranza del partito ha fregato la maggioranza e ci ha portato alla situazione attuale. Ma la differenza sta proprio qui: tra i grillini e i berluscones, la democrazia non c'è nemmeno in teoria . 

Non conosco abbastanza bene SEL e forse sarebbe un'opzione, se si votasse oggi, ma ho il sospetto che si tratti di un voto di testimonianza poco utile dal punto di vista concreto. 

Un'ovvia obiezione è: ma allora a te va bene così! dando fiducia a gente che si è comportata in questo modo, di fatto ti trovi ad avallarne l'operato... 

Ripeto allora quello che ho scritto mille volte. Cosa ha a disposizione il cittadino per cambiare le cose? 

Democraticamente ha il voto, la partecipazione, la protesta. Al di fuori della democrazia c'è la violenza. Escludendo quest'ultima, bisogna guardare in faccia la realtà: o si partecipa e si cambiano attivamente le cose, oppure si sceglie il meno peggio inevitabilmente*. Oggi questo è ciò che c'è in Italia: un partito senza direzione e due populismi con a capo dei miliardari volgari e disinteressati al bene comune. 

Va bene così? 

Evidentemente no. Ma prevedere cupamente i forconi, secondo me, non è così diverso da dire che è tutto a posto, se non si fa nulla per prevenirli. 

Per come la vedo io, se si vogliono avere speranze è nell'unico partito formalmente democratico che si possono avere. 

Bisogna aiutare questo progetto**, facendosi sentire, perché altrimenti speranze, oggi, non ce ne sono. 

Saluti 

Tommaso 

*L'astensione non la considero nemmeno, ne ho scritto troppe volte. 
**Si può anche provare a vedere se esiste il M5S senza Grillo e con una vera democrazia, naturalmente. Io sono scettico, ma chissà.

1 commento:

PaoloVE ha detto...

Buongiorno,

rileggendo il post, credo che alla fine la logica di Tommaso non sia solo quella dichiarata e piuttosto riduttiva di una scelta "per esclusione", ma quella di preferire un partito che ha delle basi (spesso nel tempo rinnegate dai fatti) che inglobano principi democratici e di politica di governo, a fronte di chi molto spesso li rinnega ampiamente e dichiaratamente.

Il che è un approccio piuttosto ragionevole.

Ciao

Paolo