Il valore dei nuovi Responsabili

Buongiorno,

mi scuso perchè il post è già in gran parte superato ed in buona parte confermato dagli eventi. Ma, come al solito, viene pubblicato lo stesso. Sorry.

L'accelerazione imposta da Silvio Berlusconi verso la scontata crisi di governo e la resa dei conti con il centro sinistra ha apparentemente e sorprendentemente preso in contropiede alcuni dei suoi ministri, che sembra(va) stessero cercando di smarcarsi dal proprio dominus e che sembra(va)no essere diventati il punto di riferimento per chi vorrà provare a mettere in piedi qualcosa per non dover andare ad elezioni dopo che domani, probabilmente, il governo Letta non avrà più la fiducia del parlamento.

Personalmente credo che il valore politico e la spendibilità di costoro sia in realtà minima: chi oggi si autodefinisce "diversamente berlusconiano" (o viene definito "moderato" dai soliti fintoterzisti) riveste il proprio attuale ruolo ed occupa una poltrona parlamentare unicamente in virtù di una precedente totale ed incondizionata adesione al progetto politico (chiamiamolo pure così, anche se è evidentemente un eufemismo) il cui esito naturale ed ovvio era questa crisi (1).

E, per primo, dovrebbe sapere che, come fu un paio d'anni fa per Fini, troverà ampia parte dei media entusiasti all'idea di trattarli come dei traditori, di poter frugare tra la loro biancheria sporca, di poterli sputtanare in prima pagina (i soliti fintoterzisti prendano nota di come a destra si coniugano liberalismo e moderazione).

Ma il punto è un altro: che valore hanno dei parlamentari che non più tardi di qualche giorno fa hanno partecipato all'ennesimo italico golpettino strisciante [cosa di cui così poco ragioniamo (2), preferendo sacrificare le regole all'emergenza continua e blaterando magari ipocritamente di costituzione materiale] abdicando incostituzionalmente alla propria libertà di mandato (prevista infatti all'art. 67 della Costituzione) e sottoscrivendo delle dimissioni in bianco che sono state consegnate ai propri capigruppo? Che valore politico, che lungimiranza e che autonomia ha chi può essere fatto dimettere ad altrui piacimento, e si è cacciato in questa inopinata condizione per propria scelta calpestando lo stesso dettato costituzionale?

Dal mio punto di vista un valore sicuramente minore di quello che era riuscito a ricavarsi nella legislatura precedente il tanto vituperato Scilipoti, che nessuno avrebbe potuto far decadere ed avrebbe in ogni momento potuto esercitare il proprio libero arbitrio: non sarà certo con questi che si potrà far qualcosa di buono. Anche se è divertente oggi, solo oggi e non prima, sentirli parlare indignati di "metodo Boffo" come di qualcosa di riprovevole e scarsamente civile.

Non che il governo Letta buono lo sia stato, si chiaro, ma il suo livello è sicuramente abbassato da costoro.

Ciao

Paolo


(1) Se davvero pensavate che:
  • Berlusconi potesse accettare di essere secondo a qualcuno in una alleanza di governo e di permettere alla giustizia di fare il suo corso ai suoi danni
  • che nel PdL esistesse una dialettica interna che potesse portare il partito in direzione diversa dalle decisioni del capo
  • che Berlusconi avrebbe potuto fare un passo indietro nell'interesse del Paese e/o accettare le conseguenze di una condanna penale
ditemi da chi comperate l'ottima roba che fumate così abbondantemente, che sono sempre interessato all'articolo.


(2) da quando la Costituzione ci ha resi una Repubblica Presidenziale? da quando i Presidenti di Camera e Senato hanno perso l'onere di essere super partes? E, soprattutto, la nostra Costituzione è scritta per garantire un adeguato funzionamento istituzionale dopo questi stravolgimenti? non sarebbe ora di dare una risposta a questi quesiti prima che la "costituzione materiale" ci faccia fare qualche ulteriore passo e ci si ritrovi ad avere non più il governo del presidente, ma la serena dittatura del Presidente senza che alcuno si sia posto un piccolo dubbio sull'opportunità della cosa.

8 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

Condivido che il valore di chi non ha nemmeno la forza di dissociarsi seriamente dall'eversione delirante del Capo è prossimo allo zero*.

Voglio però trovare un lato positivo: a mio parere dal punto di vista politico aver fatto apparire crepe nel supposto monolite berlusconiano è un risultato. E chissà che domani non ci sia qualche sorpresa.

Se fossimo andati a votare a marzo, non sarebbe stato lo stesso. Il PDL sarebbe stato in posizione di forza. Oggi è nell'angolo da due mesi. Per questo, vista oggi, un senso politico aver fatto questa alleanza lo ha avuto.

Io nella mia ingenuità continuo a pensare che l'indebolimento delle forze prive di democrazia interna e sottoposte ai capricci di capi impresentabili sia un bene in sé se pur piccolo.

E poi sentire Quagliarello che paragona FI a LC e Alfano che se ne esce con il "diversamente berlusconiano" non è stato male :-D.

Saluti

T.

*Visto che sono fissato, bisognerebbe riflettere anche sul valore di giornalisti che dopo 15 anni di servitù tutto d'un tratto si svegliano schienadritta.

PS: mi chiedo se l'ingovernabilità e mancanza di alternanza legate al Porcellum non abbia a che fare con il ruolo attivo del Presidente della Repubblica. Cosa intendi per "dare una risposta" a questi quesiti?

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

la situazione mi ricorda quella di due anni fa, quando, dopo le dimissioni, il partito di SB valeva poco più di zero.

Poi il timore di andare subito ad elezioni gli ha permesso di rifiatare, ricompattare i fedelissimi e logorare gli avversari, sino ad approfittare della loro debacle ed arrivare al pareggio.

Non vorrei che adesso si verificasse la stessa situazione: mi illudo che sia abbastanza chiaro a tutti che non sono IVA ed IMU i motivi della crisi, ma se gli si dà tempo anche la memoria di questo verrà cancellata.

E magari, anche se forse non eletto perchè incandidabile, SB potrebbe restare a galla, magari aiutato anche da certi duri e puri.

Ciao

Paolo

renzo ha detto...

Ottimo Post.
Mi stupisce però la vostra voglia (tua e di Tommaso) di parlare ancora dell'argomento.
Personalmente adesso affronto (se proprio devo) un qualsiasi discorso di politica iniziando sempre con la stessa frase.
"Berlusconi deve morire. E i suoi camerieri devono seguirlo. Poi, FORSE, si può ricominciare a sperare". Punto.

E sono serio. Assolutamente serio.

Renzo in modalità ESTREMISTA OFF. Ripeto OFF.

F®Ømß°£ ha detto...

@renzo (che se non sbaglio vive all'estero guadagnandosi tutta la mia invidia :-))

la speranza l'ho persa quando nel 2008 è stato rieletto. Ciononostante ci sono diverse sfumature di marrone in cui precipitare, per cui non trovo costruttivo limitarmi ai desideri di morte altrui.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@ TOMMASO:

"Cosa intendi per "dare una risposta" a questi quesiti?"

La situazione è un po' come se ad una casa che era stata costruita solida e bellissima fossero state modificate nel tempo alcune parti, vuoi perchè è cambiato il gusto, vuoi per manutenzione, vuoi per mutate necessità, senza pensare alle conseguenze. Magari i primi interventi si fanno sentire poco, ma dopo un po' è necessario chiedersi se la casa sta ancora in piedi, se è ancora bella, se vale la pena di farci manutenzione o piuttosto se sarebbe meglio ricostruirla.

Quante modifiche sono state apportate o semplicemente accettate al nostro sistema istituzionale? Risponde alle nostre attuali esigenze? E' in grado di funzionare decentemente? La nostra Costituzione, per come attualmente è (o è interpretata) è ancora funzionale all'Italia?

Più o meno intendo questo...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo,

si, ma "dare una risposta" vuol dire fare una modifica alla Costituzione o far sì che le storture siano corrette e si torni al dettato originale, secondo te?

Ovviamente sono pessimista su entrambe le possibilità, anche se propendo per una.

Ciao

T

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

domanda difficile, troppo per me: riesco a vedere che c'è da porsi il problema, ma non la soluzione.

Ho però l'impressione (che è ben meno che l'opinione) che cominci a servire una riscrittura complessiva, perchè molti aspetti cominciano a diventare di difficile gestione.

Per esempio alcuni elementi del Porcellum che si stanno dimostrando deleteri per la governabilità (il premio di maggioranza su base regionale) trovano motivo d'essere in una riforma federalista iniziata e non conclusa. Non ha senso metter mano ad una e non all'altra. E rivedere entrambe e contestualmente le figure delle tre cariche principali, e ... mi pare vada oltre l'orizzonte di una riscrittura parziale.

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

il dramma è che tale riscrittura finisce in mano a persone in larga parte prive di senso civico, quando non del tutto ignoranti.

Concordo sulla necessità, ma temo cosa questi personaggi potranno scrivere, anche solo per scarsa confidenza con l'italiano.

Ciao

T