Ostruzionismi, tagliole e democrazie ferite

Buongiorno,

il clima di scontro che si è creato attorno alle attività parlamentari di questi giorni (dal vilipendio al Presidente allo scontro sul decreto Imu - Bankitalia, dalla trattativa sulla riforma elettorale alla messa in stato d'accusa del Presidente) sta portando ad una analoga contrapposizione dei media che interpretano quanto avvenuto (in particolare con riferimento all'ostruzionismo del M5S e dell'applicazione della norma che permette alla Presidenza della Camera di interrompere in qualsiasi momento il dibattito per andare a votazione sul decreto IMU - Bankitalia).

Ho già espresso la mia personale approvazione per il tentativo del M5S di mettere sotto i riflettori la parte più tecnica e nascosta del decreto, quella relativa alla rivalutazione delle quote della Banca d'Italia, ma questo non mi mette dal lato di quelli vorrebbero attribuire alla Presidente della Camera Boldrini tendenze liberticide per aver utilizzato uno strumento messole a disposizione dalle norme proprio per situazioni di quel tipo.

La Presidente della Camera non ha interrotto alcun dibattito, perchè l'ostruzionismo portato avanti dal M5S (lo ribadisco: in maniera meritoria) non aveva già più alcuna caratteristica del dibattito, mirando unicamente a far decadere il provvedimento per raggiunti limiti di tempo e non certo ad un confronto sul merito. 

L'unica proposta del M5S che avesse la benchè minima possibilità di passare per un contributo al dibattito era quella di scorporare la parte relativa all'IMU da quella relativa alla rivalutazione delle quote di Bankitalia: peccato che, al di là dell'apparenza, si trattasse di mera strumentalizzazione, dato che la rivalutazione serviva a garantire la copertura economica per la cancellazione della seconda rata IMU. 

E non lo erano certamente ascrivibili alla categoria del dibattito politico i troppi interventi cassati dalla Presidenza perchè assolutamente non pertinenti con l'ordine del giorno (mancava solo che qualcuno dei grillini chiedesse la parola per parlare dei propri problemi di varici...).

Quindi no, la Boldrini non ha ferito al cuore la democrazia e la libertà. 

Perchè, per permettere di votare, ha legittimamente interrotto una protesta e non un dibattito che, purtroppo, non c'è mai stato. 

Ed è questa la vera ferita del giorno alla democrazia, ferita inferta non dalla Boldrini  e cui, peraltro, i grillini hanno contribuito, seppur in maniera minore della maggior parte degli altri, autoconfinandosi nel solito isolamento politico che continuerò a rimproverar loro. 

Perchè condannare all'inutilità politica il voto di un elettore su quattro per l'indisponibilità a trovare una qualsiasi forma di mediazione ed accordo su alcunchè è una ferita alla democrazia di gravità almeno pari a quella di cui si lamentano.

Ciao

Paolo

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