Politiche, ma non economiche nè sociali...

Buongiorno,

chi avesse letto il mio post di ieri potrebbe aver ricavato l'impressione che secondo me per il Primo Ministro Renzi, dopo l'enorme successo personale riportato nelle elezioni europee, la strada non possa che essere in discesa (1), e che, indirettamente, sia in discesa anche la strada per l'Italia.

In realtà non è così, perchè nei post precedenti ho parlato unicamente di condizioni politiche. Ma a frenare la crescita dell'Italia ed il benessere degi italiani sono anche condizioni economiche e sociali cui sarà molto difficile mettere mano.

La società italiana si è nel tempo inaridita diventando progressivamente meno capace di crescere per vari motivi: etici (citatemi un Paese civile che abbia il numero di ex membri del governo indagati o arrestati che ha l'Italia: e l'ultimo non è già più Clini, ma Matteoli, mentre Scajola è già dimenticato e siamo in attesa che Dell'Utri rientri in Italia e che SB finisca di scontare la sua simbolica pena), demografici (la statistica dell'Istat sulle nascite è di ieri) e legati all'emigrazione delle sue figure aventi maggiori potenziali.

Il che significa che, se anche Renzi può beneficiare delle migliori condizioni politiche di cui abbia mai goduto un leader italiano (almeno a mia memoria), ha per le mani un Paese in macerie, pesantissimamente indebitato, che ha fatto uno sforzo enorme unicamente per rimettere in ordine i propri bilanci -ricordate i debiti della P.A. che non venivano pagati? Il fatto che in ampia parte non fossero ascritti a bilancio significa che il deficit e l'indebitamento dell'Italia erano superiori a quelli che dichiaravamo. Cioè che stavamo truccando i bilanci proprio come la Grecia ...(2)-, che da decenni sta espellendo i propri migliori elementi (ovviamente dopo averci investito su dei bei soldi per formarli) e che ha scaricato la crisi su una generazione di giovani impoveriti e cui è preclusa qualsiasi possibilità di programmazione della propria vita personale e in termini di investimenti.

Quindi no, non sarà una passeggiata. E, quando cominceremo a dover saldare quel conto, con la superficialità che contraddistingue il nostro elettorato e l'indifferenza ai problemi del Paese di troppe categorie, sarà facile veder risalire le quotazioni di chi vuole uscire dall'Euro, pilotare il default, svalutare, ... il tutto promettendo l'impossibile a chi vuol vedersi garantire le insostenibili condizioni privilegiate che ci hanno portato qui. E anche l'incondizionato appoggio mediatico di cui ha goduto da anni Renzi andrà in fumo.

Ciao

 Paolo
(1) Una delle cose che mi sono dimenticato di dire è che, dopo il 41% del PD viene a spuntarsi anche l'arma retorica del fatto che è in carica senza essere stato eletto da nessuno. Il che è vero, ma rischia di essere un attacco ad uno che, in caso di elezioni politiche, sarebbe sicuramente eletto. Il che non sarebbe assolutamente scontato per chi lo volesse criticare. E con questo chiudo il filone deo post agiografici sul successo di Renzi.

(2) E l'aver ripulito i bilanci da queste "omissioni", appesantendo paradossalmente le voci del debito e del deficit è probabilmente l'unica nota economica positiva che la situazione offre a Renzi.

Nessun commento: