Quell'insignificante fastidio chiamato elettore

Buongiorno,

sono sempre più sconcertato dalla deriva presa dal Partito Democratico in materia elettorale. 

Ho già espresso il mio scarso apprezzamento per quelle che sembrano delinearsi come le linee del prossimo sistema parlamentare italiano, promosso e fortemente voluto dal PD -con l'eccezione della minoranza rosicona- con una Camera in cui siederanno deputati scelti dalle segreterie dei partiti attraverso il meccanismo dei listini bloccati (1) ed un Senato in cui siederanno dei parlamentari che saranno di fatto nominati dalle segreterie di Partito attingendo tra Sindaci, Consiglieri Regionali,... che saranno così in larghissima parte sottratti al loro mandato elettivo.

In sintesi un sistema di rappresentanza politica in cui il voto popolare ha un'importanza estremamente ristretta ed in cui la rappresentanza viene mediata, filtrata ed "interpretata" a monte ed a priori dai Partiti.

Si passa da un "Hai preferito Tizio alla Camera e Caio al Senato, quindi, nel limite del possibile e sensato, ti rappresentano Tizio alla Camera e Caio al Senato" ad un "Avresti preferito Tizio e Caio, ma poichè Tizio non è allineato con il mio pensiero l'ho messo indietro in lista, quindi alla Camera ti rappresenta Sempronio -che invece, guarda caso, rappresenta molto bene me-, mentre al Senato ho scelto che ti rappresenterà Ubaldo, quello che -se ti va bene- avevi eletto perchè facesse il sindaco o il Consigliere Regionale.".

Il che, scritto in maniera semplice, non sembra poi un bell'esercizio di democrazia., perchè mi pare si traduca in un sistema che rappresenta molto bene i Partiti, fottendosene ampiamente dei cittadini.

E la sensazione di scarso peso del voto popolare mi viene confermata dalle proposte di modifica dell'istituto del referendum proposte dagli emendamenti proposti (tra gli altri) dalla Finocchiaro: la raccolta firme necessarie ad indire un referendum dovrà produrne un milione (!) in luogo delle precedenti 500mila, e l'innalzamento -e la conseguente estrema difficoltà nel promuovere un referendum- mi pare talmente elevato da rendere risibili le modifiche al raggiungimento di un quorum che verrebbe abbassato alla metà dei votanti delle ultime elezioni politiche precedenti.

Insomma, in questo caso, che esprime una condizione in cui il cittadino elettore esprime il suo dissenso rispetto all'operato della politica dei partiti, non siamo costretti a piegare ai nostri fini "interpretare" il voto dell'elettore. Ci accontentiamo di prevenirlo, che, come ben si sa, è sempre meglio che reprimerlo.

Qualcuno magari penserà che, fortunatamente, il PD racchiude in sè gli anticorpi per bloccare determinate situazioni potenzialmente poco democratiche ed i semi per superarle, e magari mi ricorderà l'arma suprema che impedisce al principale partito italiano di addentrarsi in derive autoritarie: le Primarie, che pongono nelle mani dei potenziali elettori del PD la scelta dei candidati.

Purtroppo anche in tal senso le notizie non sono delle migliori, visto che, prendendo atto del fatto che piacevano quando l'esito era scontato, ma possono sorprendentemente portare a risultati imprevisti e non graditi al partito, anche su quel fronte il PD si sta interrogando sull'opportunità o meno di utilizzarle per la scelta della propria classe dirigente.

E d'altra parte, come dargli torto, con il rischio che qualche sciocco elettore disturbi il corso il luminoso conducente che il fato ha benignamente deciso di concedere all'Italia? Molto meglio accompagnare per mano le scelte degli elettori, che non sempre sono particolarmente consci ed avveduti di quale sia realmente il loro bene.

Un po' come faremmo con dei bimbi piccoli.

E se proprio la cosa non vi piace fatevene una ragione ed abbiate pazienza: tra poco all'Asilo Renzi arriva la ricreazione...

Ciao

Paolo

(1) e per essere sicuri dell'afficacia del controllo da parte dei partiti, ci teniamo anche contemporaneamente sia l'impossibilità di esprimere preferenze che delle soglie di sbarramento molto elevate

6 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

condivido l'amarezza per il realizzarsi delle previsioni più negative a proposito del renzismo.

Aggiungo però due osservazioni:

Non sono forse i mitici elettori che hanno prodotto negli anni questa classe dirigente?

Siamo sicuri che gli elettori, dando loro la scelta, non approverebbero le riforme del Veloce Uomo del Fare?

È inquietante e deprimente la perdita di potere in quanto elettori, ma è - ed è stato - più inquietante e deprimente vedere dove porta la democrazia in società ridotte come quella italiana.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

benchè anch'io sia deluso da recenti risulati elettorali e convinto che gli elettori italiani non abbiano dato bella prova di sè credo che sulle tue due osservazioni sono d'accordo solo in parte.

La selezione della nostra classe dirigente è da anni anche figlia di un porcellum che aveva già spostato buona parte del peso della scelta dall'elettore al compilatore delle liste bloccate: in questo senso le riforme di Renzi non fanno passi indietro, ma estendono la delega.

E quanto agli esiti di un eventuale consultazione degli elettori, sino a quando tutti i media presenteranno il percorso delle riforme come una alternativa tra progresso e palude come avviene adesso l'esito è scontato.

Almeno quanto lo sarebbe se tutti i media lo presentassero come una alternativa tra accrescere o rinunciare al valore del proprio voto...

In questo senso hai ragione nei tanti post che indicano come centrale il problema dell'informazione nel contesto della decadenza democratica italiana...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

il tema delle preferenze mi pare uno specchietto per le allodole.

1) Quando c'erano, chi ne raccoglieva di più, spesso erano proprio quei figuri ormai simbolo della Casta.

2) Basta guardare le preferenze alle Europee per vedere come non siano affatto centrali per la selezione della classe dirigente.

Sono stati gli elettori italiani che da trent'anni hanno scelto sempre il peggio, invece del meno peggio, provocando una inevitabile selezione al ribasso nell'offerta politica. Preferenze o non preferenze.

Concordo che per la democrazia in astratto la perdita di potere da parte dell'elettore sia disastrosa, comprendo anche il cupo presagio sulla fine della ricreazione, ma rifiuto di ascrivere la responsabilità di tutto questo ai partiti cattivi.

In un Paese di maleducati, antisociali e ignoranti la democrazia difficilmente può funzionare bene, per cui guardiamo il lato positivo: se il voto di legioni di semianalfabeti, rissosi e privi di un briciolo di cultura deve valere quanto quello della minoranza di cittadini degni di questo nome, una perdita di potere decisionale per tutti potrebbe paradossalmente essere migliorativo per la comunità. Ammesso che essa esista davvero.

Si scherza.

Tommaso

PaoloVE ha detto...

@ T.:

"il tema delle preferenze mi pare uno specchietto per le allodole."

io non ne sono convinto: da dieci anni abbiamo il Porcellum, ma nei dieci anni precedenti avevamo il mattarellum (collegi uninominali a regime maggioritario per il 75% e, alla camera, gia allora liste bloccate nel 25% restante...)

...Prima ancora era un altro mondo (e, paradossalmente, temo di dover dire migliore:quanti Razzi trovi per una Cicciolina?).

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

contesto profondamente il voler negare le responsabilità dell'elettorato e attribuire solo alla politica il degrado in cui viviamo.

Ci sono sempre presentate delle scelte, e troppo spesso si è premiato il peggiore o si è cavillato su dettagli perdendo di vista ciò che era importante.

Come ha scritto qualcuno: l'Italia era consenziente.

L'indignazione di oggi di tanti che ieri ridevano, è un'aggravante.

In tutto questo non nego che la classe politica abbia pesanti responsabilità e sia ormai del tutto inadeguata, ma per usare il cinismo da poltrona tanto in voga, ha fatto solo il proprio mestiere.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

anche per me l'elettore italiano è stato e resta il primo responsabile dell'attuale situazione.

In questo è però stato in qualche modo indirizzato da un sistema politico che ha scelto di rendersi passo dopo passo sempre più autoreferenziale e sempre meno rappresentativo del volere degli elettori, e da un sistema informativo che non ha segnalato e non segnala, nel bene e nel male, la cosa.

Ciao

Paolo