Il supremo interesse della Lega per i cittadini padovani

Buongiorno,

la storia di come stia naufragando la possibilità di restituire in tempi ragionevoli ai Veneti una sanità d'eccellenza in quel di Padova, dove la locale Azienda Ospedaliera, riferimento per tutta la Regione e per moltissimi aspetti anche nazionale, richiede da troppi anni investimenti in nuove tecnologie e in nuove strutture, ha  un che di paradossale, perchè esprime in maniera chiara e trasparente come le scelte della politica siano spesso totalmente avulse dalle esigenza dei cittadini.

Vi avverto: è un post lungo e incazzato, pèer cui vi prego di comprendere e giustificare le imprecisioni.

Vado per sommi capi:
  • l'attuale sede dell'Azienda Sanitaria di Padova si trova in una zona prossima al centro della città e priva di qualsiasi superficie contigua libera dove poter ipotizzare una eventuale espansione,
  • molti degli stabili in uso richiedono celeri e pesanti ammodernamenti ed adeguamenti tecnico normativi,
  • alcuni sono edifici storici con pesanti vincoli artistici e l'area su cui sono posizionati ha evidenziato la presenza di reperti storici (con tutti i problemi conseguenti in termini di gestione dei cantieri)
  • la logistica interna, concepita quando la realtà ospedaliera era molto diversa, non è più funzionale
  • all'interno delle strutture dell'Azienda opera anche l'Università.
Insomma si impone una pesantissima ristrutturazione e la complessità della cosa è palesemente notevole, per utilizzare un eufemismo molto riduttivo.

Come sempre avvenuto in Veneto negli anni scorsi, la risposta che la Regione ha dato a questo problema è stata la solita: affidatevi al Miracoloso Project Financing, formula che, Abracadabra e Sim Sala Bim, permette di realizzare opere pubbliche senza alcun costo per lo Stato (1), beneficia in pieno del know how degli investitori privati per garantire il risultato (2) e che è stata pesantemente utilizzata negli anni, dal Passante all'Ospedale dell''Angelo. Che sono poi le opere su cui si sta indagando a valle del botto del Mose...

A questo punto, dopo anni di contatti e trattative tra Azienda Ospedaliera ed Università, una finanziaria propone il proprio progetto, che:
  • prevede la realizzazione di una struttura totalmente nuova in una zona lontana dal centro (3)
  • risponde in pieno alle esigenze degli interessati per una cifra oscillante tra i 650 milioni ed il miliardo e 700 milioni, a seconda di cosa ci si voglia mettere dentro (4)
  • fa risparmiare un sacco di soldi rispetto alla ristrutturazione dell'esistente. 
A questo punto sostanzialmente tutte le parti interessate (Regione, Azienda, Università, ...) si esprimono a favore e si apprestano a dare il via alla realizzazione, fissando pure delle consistenti penali in caso di inadempienza di una delle parti.
 
Ma avvengono due imprevisti (quel figlio di buona donna dell'imprevisto è sempre lì, dietro l'angolo) e sul più bello BUM! scoppia il caso Mose, che "sfiora" alcune delle ditte e dei referenti poltici interessati e BUM! a Padova il PD si suicida e l'amministrazione cittadina vira dall'area Zanonato al verde Lega.

Si scatena quindi il casino: il neo sindaco Bitonci, che si era già espresso (da candidato ed ancora prima) contro il progetto, insedia una commissione apposita, nella quale recluta anche alcuni ex fautori del progetto (5) che esprime recisamente parere negativo affermando che ristrutturare l'esistente porterebbe a consistenti risparmi.

E si giunge all'attuale puerile epilogo: il Presidente leghista della Regione Luca Zaia dichiara morto il progetto, perchè non lo si può portare avanti contro gli enti locali, cioè contro il Comune guidato dal leghista Bitonci.Ma dichiara anche che la Regione non spenderà e non autorizzerà spese per la ristrutturazione dell'ospedale esistente.E, per aggiungere il carico da undici, non c'è chi non legga nella contestuale autorizzazione all'ULSS9 di Treviso a spendere 250 milioni per la nuova cittadella sanitaria un velatissimo messaggio al Sindaco di Padova. Praticamente manca solo che Zaia faccia a Bitonci il dito medio accompagnato da una sonora pernacchia.

Il tutto, chiaramente, nel supremo interesse dei cittadini. Cioè noi, che continueremo a non veder migliorare le condizioni di un Ospedale che per molti anni era stato un'eccellenza europea e sta decadendo abbandonato a queste fondamentali questioni...

Ciao

Paolo

P.S. darvi esaustivamente i link del caso sarebbe estenuante: se volete partite da qui e scorazzate un po' nel sito del Corriere del Veneto.

(1) Salvo quelli di finanziamento, progettazione, realizzazione e gestione, cioè quelli caratteristici della realizzazione e della gestione di un'opera pubblica -in realtà maggiorati, ma chi sta a guardare i dettagli...-, addizionati dei costi strutturali ed amministrativi caratteristici del Project Financing.

(2) Chissà perchè si trova ragionevole pensare che i privati abbiano in campi in cui opera tipicamente il settore pubblico un Know how superiore a quello del settore pubblico...

(3) non vi tedierò con note polemiche sul fatto che il progetto non riesca ad utilizzare terreni già di proprietà della Regione contigui ad altri che la Provincia si rende disponibile a cedere a titolo gratuito, nè sul fatto che i terreni in dovrebbe essere realizzato andrebbero bonificati per problemi di falda e sarebbero stati in buona parte già rastrellati da speculatori, nè sulle luculliane cene che vedono allo stesso tavolo personaggi politici ed imprenditori coinvolti, nè alla tempestività con cui la finanziaria riesce a rispondere alle esigenze (anonime voci perfide e maligne sostengono infatti che le esigenze nascevano non appena era pronta la risposta). Insomma, c'è un sacco di roba interessante su cui ho deciso di non tediarvi ;-)

(4) Potrei sbagliare perchè vado a memoria, ma l'ordine di grandezza dell'oscillazione non è molto diverso da quello che indico. Vi prego però di notare il sarcasmo contenuto nel fatto che un progetto possa soddisfare in pieno delle esigenze espresse talmente bene da permettere di giustificare una tale oscillazione nei costi ipotizzati. Così, giusto per dire, ballava il fatto che fosse ricompreso o meno un campus universitario...

(5) Si tratta di un fulgido esempio di tecnici di nomina politica -l'ex Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera e l'ex Preside della facoltà di Medicina- che in questa sede cambieranno idea. E se prima, dopo anni di elucubrazioni, si esprimevano a favore della realizzazione di un ospedale completamente nuovo, adesso, dopo pochi giorni dal mandato, si dicono convinti che convenga ristrutturare il vecchio.

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