Napolitano e Renzi: dal mezzo al fine

Buongiorno,

le voci sempre più insistenti circa l'avvicinarsi dell'addio alla massima carica dello Stato del Presidente Napolitano ed i suoi discorsi di commiato che in qualche modo tendono a puntellare e sostenere il governo  Renzi che allo stato attuale delle cose non sembra aver bisogno di sostegno alcuno mi portano a chiedermi se, un passo obbligato alla volta, non si sia fatta un po' troppa strada, politicamente parlando.

La nomina ai limiti del dettato costituzionale di Monti, infatti, aveva il chiaro intento presidenziale di dare all'Italia in tempi ridottissimi un Presidente del Consiglio in grado di governare (cosa che in quel frangente Berlusconi non era) e di rassicurare i nervosissimi creditori dell'eccessivamente indebitato Stato italiano che stavano cominciando a pretendere tassi d'interesse che non si vedevano dai tempi della lira (e, perchè no, degli speculatori felici di accodarsi a costoro nella corsa a far lievitare i tassi d'interesse sul nostro debito).

Analogamente avvenne per la nomina del successore di Monti Enrico Letta ed ancor più dell'attuale Presidente del Consiglio Matteo Renzi, le cui nomine ebbero luogo in circostanze progressivamente meno drammatiche, almeno nell'immediato.

Il fatto è che il sostanziale immobilismo della politica nell'affrontare le cause interne della crisi (al di là delle chiacchiere tutt'ora non si vede nemmeno l'ombra di riforme di una certa sostanza), unitamente al ridursi dell'immediatezza del rischio default mi paiono aver prograssivamente tolto giustificazione ad ulteriori manovre emergenziali ed anche irrituali da parte del Presidente della Repubblica, il cui ruolo istituzionale in Italia dovrebbe essere costituzionalemente di garanzia imparziale.

Ho pertanto trovato sempre meno giustificati e giustificabili ricorsi a percorsi istituzionalmente discutibili nell'attribuzione degli incarichi da parte di Napolitano (se per me era ancora in qualche modo obbligato l'incarico a Letta, ho trovato poco opportuno quello a Renzi, per intenderci).

Trovo quindi adesso assolutamente  impropri i discorsi fatti da Napolitano volti a blindare il voto delle Camere sulle proposte governative e a puntellare Renzi bacchettando ogni forma di opposizione, benchè blanda ed addomesticata quale quella attualmente in atto: l'appoggio di Napolitano perde infatti la giustificazione di avere il fine superiore della salvezza del Paese a mezzo di un governo emergenziale, per trasformare un governo non più emergenziale (per come è, non per le condizioni al contorno) nel fine in sè del suo sostegno.

E questo è a mio modo di vedere inaccettabile e sbagliato sinchè non cambieremo la nostra Costituzione.

Ciao

Paolo

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