Buongiorno,
leggevo ieri sul Corriere della sera l'indignazione di Gian Antonio Stella, fustigatore del pubblico malcostume (in primis se del suo Nord Est) e dei tanti che stanno commentando il suo articolo circa la condanna subita dal Primario del Pronto Soccorso dell'ospedale di Vicenza per la presunta gara a chi usa l'ago più grosso, che a fine aprile, a dire del Primario stesso, avrebbe avuto luogo nel suo reparto da parte di un paio di medici e mezza dozzina di infermieri ai danni degli ignari pazienti, ingiustamente ed inutilmente martirizzati oltre il necessario.
Peccato che forse se Stella, che voglio credere scriva in buona fede, avesse effettuato effettuato un po' di verifiche in più, anche solo sulla versione locale online del suo giornale (ma sono disponibili online anche le copie degli atti della commissione di disciplina che ha verificato quanto avvenuto), avrebbe scoperto che:
- sembra, ma è corroborato da registrazioni della riunione in cui è stato redatto, che il verbale di accusa steso dal Primario contenga falsità relativamente all'ammisione dell'esistenza della presunta gara da parte degli asseriti partecipanti che l'avrebbero invece sempre recisamente negata
- "La posizione di ... cinque infermieri e un ... medico, che avevano partecipato alla conversazione, era invece stata archiviata dai vertici Usl perché non erano neppure al lavoro il giorno dell’ipotetica gara."(2)
- I messaggi in Whatsapp avrebbero avuto ben altro significato (in particolare sarebbero stati la rivendicazione di chi tra medici ed infermieri sarebbe stato più abile nel posizionare i famigerati aghi)
- le sanzioni irrogate hanno stigmatizzato l'unico comportamento censurabile che si potesse addebitare al medico ed all'infermiere in servizio: l'uso improprio del cellulare di servizio
- uno dei medici coinvolti, immagino in conseguenza alle accuse, ha rassegnato le dimissioni. D'altra parte era in periodo di prova ed il Primario che avrebbe dovuto valutarlo gli addebitava che: "Gli eventi sono stati realizzati a seguito di una strategia che testimonia l’intenzionalità dei comportamenti a danno del paziente, come evidenziato dalle carte allegate alla presente", come si perita di documentare Stella
- il restante personale coinvolto è stato trasferito ad altro reparto: personalmente non mi sembra una sanzione, ma un modo, che peraltro ricade prevalentemente sulle sue spalle, di cercar di ripristinare un minimo di serenità in reparto
In sintesi: apparentemente la gara non c'è stata ma ha sicuramente causato al reparto ed all'ospedale un danno d'immagine, il disagio ed i costi della ricollocazione di una decina di sanitari e forse l'impossibilità di avvalersi di un professionista che ha dato le dimissioni: il Primario viene proprio chiamato a rispondere di aver causato tutto ciò attraverso una denuncia dimostratasi insostenibile se non proprio deliberatamente falsa.
Ma Stella, il nostro solerte fustigatore, ritiene più opportuno sposare l'ipotesi (già molto improbabile ab ovo e poi ampiamente smentita da chi ha effettuato le verifiche del caso) del complotto incoscientemente ordito da una molteplicità di sanitari ai danni della salute dei pazienti, piuttosto che quella, a mio molto modesto avviso assai più probabile, dello scazzo malgestito ed andato oltre gli intendimenti.
E qui mi permetto una illazione sul perchè, che risiede secondo me nel fatto che l'argomento malasanità, mediaticamente, con il suo contorno di indignazione e empatia per le vittime, vende benissimo.
Il fatto poi che cercando con Google "medico assolto" si venga sommersi di risultati, che però non hanno mai lo stesso spazio nè tantomeno (come ben dimostra il caso in questione e l'attegiamento di Stella) lo stesso impatto degli articoli di accusa, la dice lunga più della serietà dei giornalisti e sulla professionalità del loro distorsivo operato ben più di quella degli operatori della sanità.
Ciao
Paolo
(1) Stella si è mosso peraltro in ottima compagnia: erano stati in tanti i politici ad aver immediatamente stigmatizzato la cosa, mentre adesso sono tanti i giornalisti che si affiancano a Stella
(2) trad.: non erano in servizio un medico e cinque infermieri dei due medici e sei infermieri che avrebbero partecipato alla gara secondo l'accusa? E perdiamo a scriverci su articoli sulla malasanità?!?
3 commenti:
Buondì,
molto interessante. Approfondirò, dal momento che ieri ho dovuto subire gli strepiti della Falcetti -sia dannato chi crea i palinsesti di radiouno per avercela messa a lle 18 - sulla questione e ci avevo anche creduto.
Saluti.
T.
@ T.:
personalmente avevo trovato scarsamente credibile la cosa sin dall'inizio (è un fatto di carattere, sarei un pessimo magistrato: sono poco portato ad immaginare complotti ai danni delle persone, men che meno se totalmente immotivati).
Mi preoccupa, ma non mi sorprende dati i toni sistematicamente utilizzati quando si parla di certe cose e la sistematica sottovalutazione delle smentite, il fatto che nemmeno davanti all'evidenza vi sia alcun ripensamento nè alcun minimo dubbio nè da parte dei giormalisti nè da parte dei disinformati lettori forcaioli.
Anche oggi, malgrado molti indizi del fatto che le cose non siano poi così chiare e probabilmente non siano mai avvenute, si continua a parlare di questo fatto come di un esempio di come il cattivo sindacato protegga i feroci aguzzini. E, avvalorata questa, domani sarà ovviamente per tutti più facile credere in una bufala ancora più grande. In fondo basta stuzzicare l'opinione pubblica strillando di malasanità, di cattivo sindacato, di malgestita P.A. ed i fatti diventano secondari.
Ciao
Paolo
Ho letto i link, sembra piuttosto chiaro che il tono dl'articolo di Stella sia del tutto fuori luogo. Come minimo un po' di prudenza sarebbe consigliata.
Condivido il fatto che se si può parlare di malasanità e aggiungere un po' di sfiducia nelle istituzioni il giornalista italico, si chiami Stella o Falcetti, non si tira indietro.
Siano dannati nei secoli.
Saluti
T.
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