Coltelli e pretese

Buongiorno,

trovo che il gran parlare in toni anche allarmati che si sta facendo attorno alla diffusione della registrazione delle dichiarazioni del portavoce del M5S Rocco Casalino abbia ampi motivi d'essere.

Normalmente avrei scritto che le posizioni personali e non ufficiali carpite off the records di un privato cittadino che di mestiere fa il portavoce di un partito hanno un valore relativo: potranno formare dei giudizi su chi si è espresso (e sicuramente sulla sua professionalità), ma non valutazioni sul contesto ufficiale che dovrebbe rappresentare.

In tal senso le dichiarazioni di Casalino avrebbero avuto quindi un peso se rilasciate alla stampa a nome del M5S, mentre al di fuori di quel contesto hanno un valore estremamente più limitato: Casalino ha il diritto di esprimere a titolo personale ciò che vuole, ed io avrò al più il diritto di pensare di lui tutto il male o il bene possibile a seconda che condivida o meno le sue posizioni ed il suo operato.

Personalmente, ma non è questo il punto, non apprezzo le affermazioni di Casalino per due ordini di motivi: in primo luogo per i toni violenti e autocratici, in secondo luogo per la palese idea che arbitri e controllori (e conseguentemente le regole del gioco) che non piacciono si possano cambiare a piacere di uno dei giocatori.
Ovviamente non è così, e anzi stiamo parlando si sottometeere il ruolo di tutela dato da regolatori e controllori alle bizze della politica, rimuovendo un livello di garanzia per i cittadini.

In realtà, però, per tornare al punto, in questo caso le cose mi paiono un po' più complesse perchè l'equivoco tra ruolo pubblico e private opinioni di Casalino sembra essere estremamente ridotto nel momento in cui il portavoce sembra solo calcare la mano rispetto a dichiarazioni dello stesso segno rilasciate dal vice premier Di Maio quando pochi giorni fa “pretendeva” (!) dal MEF disponibilità di una decina di miliardi per finanziare i propri progetti politici, indicando le dimissioni del ministro come alternativa ed ancor più nel momento in cui l'esecutivo si è ben guardato dal prendere le distanze dalle posizioni espresse, limitandosi a cincischiare sul presunto illecito dell'intercettazione e palesando la sostanziale condivisione di quanto carpito a Casalino.

E quindi, in questo contesto, ci viene detto che di fatto le posizioni di M5S e governo sono sostanzialmente quelle espresse a titolo personale da Casalino. Il che diventa effettivamente un problema di cui preoccuparsi non poco.

Ciao

Paolo

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