Gli scoop di Acutocomeunapalla: il Nobel dell’economia 2018 va al governo italiano?

Buongiorno,

il fatto che io non abbia modo di alimentare il blog non significa certo che si siano inaridite le (validissime) fonti informative da cui attingo e, giusto perché non abbiate a dubitarne, oggi vi scrivo dei dilemmi che stanno attraversando i membri della commissione giudicatrice che deve attribuire in questi giorni il premio Nobel per l’economia 2018.

Il fatto è che i professoroni dell’Accademia di Stoccolma sono stati presi in contropiede su più fronti dalle modifiche al DEF annunciate solo qualche giorno fa dal governo italiano ma, benchè sussistano problemi di tempi ristrettissimi ed anche formali (mai prima d’ora un Nobel era stato dato ad un governo), la dimensione rivoluzionaria delle innovazioni introdotte dalla sacra triade Di Maio – Salvini – Tria sono tali da imporre all’attenzione mondiale le nuove teorie economiche su cui si fonderà nei prossimi anni l’economia italiana.

Perchè la teoria che si possa aumentare il deficit in spesa corrente (reddito di cittadinanza e revisione della legge Fornero con il tetto a quota 100 sono infatti da ascrivere a questa voce) senza aumentare il debito ha avuto sinora qualche rovinoso precedente solo in Paesi non certo esemplari sul piano dell’economia oppure in contesti la cui successiva denominazione di Voodoo Economics ben chiarisce lo scarso spessore.

E quindi un eventuale auspicabilissimo successo in tal senso rappresenterebbe una rivoluzione economica che va addirittura oltre il concepibile: per fare un esempio, sareste in grado di rispondere alle pretese del vostro cugino detto "Gigggino o scialacquatore" per l’attitudine a spendere oltre le proprie disponibilità, sempre e sempre più indebitato, con un bel “Hai troppi debiti quindi non ti presto ulteriori soldi stai sereno che ti concedo un’ulteriore bella paccata di verdoni a credito”.

Sorpendente, vero? Quasi quanto l’idea che, se questa ardita teoria dovesse fallire (alcuni tra i più parrucconi tra i professoroni dell’Accademai di Stoccolma si ostinano a sostenere che ciò sia possibile e anzi probabile e anzi quasi certo), il valore della moneta che potremmo sovranamente stampare dopo essere stati cacciati dall’Euro e senza una solida economia sottostante (come si ipotizza anche in casa nostra, cianciando di un ipotetico "piano B"), possa avere un valore significativamente superiore a quello della carta e dell’inchiostro allo scopo utilizzati. Neanche fossimo un’Argentina qualsiasi...

Teorie economiche così rivoluzionarie meritano una immediata diffusione, e, per essere all'altezza dei tempi, non ci si limiti ad insegnarle nelle scuole e nelle università (che poi lo sappiamo, in quei tristri contesti oscuri e polverosi non le studia nessuno): siamo nel terzo millennio, quindi postiamole su facebook, twittiamole, pubblichiamole su Instagram. 

Ed esprimiamo felici i nostri like!

Ciao

Paolo

2 commenti:

francesco.caroselli ha detto...

Io non credo che convenga soprattutto alla Germania che l'Euro si sfasci altrimenti non potrebbe piu stare sul mercato con una moneta svalutata come ora.

PaoloVE ha detto...

Personalmente credo che a nessuno, Italia, Grecia, Francia o Germania, converrebbe che l'Euro si sfasci.

La Germania ne soffrirebbe più di noi? Personalmente ne dubito, ma il punto rimane se a noi convenga o meno lavorare per lo sfascio, cosa che diamo l'impressione di fare.

Ed ho la netta impressione (e qualche fondato motivo) per ritenere di no...

Ciao

Paolo