La parabola del liberista e del water

<< E un giorno la moglie mi disse: "Lo scarico è intasato!". 

E fu così che indossai veste mimetica*, ne rimboccai i lembi, presi la ventosa e con essa tirai e stantuffai sinchè le acque torbide ed immonde turbinarono giù per il buco.

Ma tanto non bastava, perchè la forza del Maligno è subdola e potente.

Da uomo accorto le chiesi "Donna, in verità dimmi: cosa vi hai gettato dentro?"

"Nulla" mi rispose la moglie con parole di verità.
 
Allora chiesi a mia figlia "Figlia, in verità dimmi: cosa vi hai gettato?"

"Nulla" mi rispose la figlia con voce sincera.

E chiesi a mio figlio "Figlio, in verità dimmi: cosa vi hai gettato?"

"Nulla" mi rispose il figlio.

Lì, in quel momento, io vidi orridamente il Maligno mentire con la bocca di mio figlio.

Allora io ripresi la ventosa e la usai sul capo della mia progenie urlando "Esci da questo corpo, Satana!" sinchè il Maligno non abbandonò ululando e contorcendosi mio figlio.

E a questo chiesi di giurare che non l'avrebbe fatto più, che l'uomo avveduto interviene ove necessario ed evita che il male si ripeta.

Ma tu non esagererai, come i Liberisti che invece di usare la ventosa per sgorgare gli scarichi avrebbero stoltamente rifatto l'impianto idraulico intero, e magari persino la casa.>>

Dalle Lettere di PaoloVE ai Keynesiani.

Non bastava l'idraulico liquido?
Al di là delle arditissime ed inusitate citazioni religiose, i recenti confronti in materia economica mi hanno fatto nascere un dubbio: mi spiegate perchè ogni volta che qualcosa nello Stato non funziona il liberista medio invece di chiedere di intervenire sulla causa della disfunzione chiede di cancellare lo Stato e molti trovano persino la cosa ragionevole?

Siamo sicuri che davvero a casa loro se si ostruisce lo scarico del water chiamerebbero un impresario edile e gli farebbero rifare per intero l'impianto?

Giuro che non riesco a crederci.

A meno che con la loro bocca non stia parlando il Maligno :-)

Ciao

Paolo

* Per fare i lavori più sporchi rispolvero la vecchia divisa del militare. I miei vicini ormai, quando mi vedono così, sanno che sto per fare lavori immondi. Oppure che non ho gradito un risultato elettorale e sto per agire in spregio ad un sistema politico assurdamente democratico :-)
 

Nello spirito di collaborazione / contapposizione con MS, pubblico anche la sua chiosa e due mie noterelle, con la tecnica cromatica che ormai conoscete:

Ho apprezzato molto la parabola, ma visto che il mio senso teologico e' ai minimi storici non concordo con la chiusa.

Di seguito promuovero' un'analisi in senso esegetico-liberista. :-)

La ventosa non e' lo strumento dello statalista, almeno nel caso dell'Italia[1] Ma, ammesso e non concesso che non lo sia e non lo possa eventualmente diventare, se l'impresa edile è lo strumento del liberista questo potrebbe già da solo bastare :-)
L'intervento non e' quasi mai immediato, per una moltitudine di motivi[2] si rimanda, e spesso quando si arriva ad un accordo e' piu' un palliativo che una soluzione per il problema.

Il mio senso di liberismo nasce proprio dall'evidenza che lo Stato e' troppo lento, troppo sprecone, troppo disinteressato nell'attivita' cui sarebbe destinato a risolvere.

E quando si scende ai vari livelli della Pubblica Amministrazione le cose non cambiano, ci si lamenta dello Stato ma non si capisce che si opera con gli stessi meccanismi, anche se meno retribuiti.

Se si formasse una classe politica degna derivante da una societa' meritocratica, per me non ci sarebbero problemi ad abbracciare lo statalismo. Non avrei difficolta' ad accettare uno statalismo alla tedesca. Ma qui e' possibile? La storia recente ci dice che non e' possibile[3].Ma la storia ci dice che nemmeno una società liberista è possibile in Italia con questa mentalità. E torniamo da capo: nel calcio, quando la squadra non va si cambia l'allenatore, perchè è più facile e meno costoso cambiare la sola testa che tutto il corpo. E talvolta funziona.

Per cui preferisco accettare una filosofia della politica che cancelli con un colpo di spugna le degenerazioni dello Stato a favore di un concetto che veda la logica del mercato centrale, favorendo logiche concorrenziali verso la ricerca di competivita'. Insomma, mettiamo due canestri a centrocampo e basket per tutti! Chissà se sugli spalti rimane qualcuno...

Sono convinto che questo sia il modo piu' rapido per inculcare nella societa' il valore della meritocrazia, parola di cui sento sentire troppo spesso, ma troppo spesso ciascuno non applica nella propria sfera decisionale a favore di valori atavici.

Saluti,
MS

Note
[1] -> lo diventera' a breve? Non so, ma speriamo
[2] -> sempre eufemisticamente li definirei problemi intrinseci della politica (nazionale ma non solo)
[3] -> per facilitare l'eventuale lettura faziosa, affermo a chiare lettere che Berlusconi ha il contribuito determinante in questa storia, specialmente nella degenerazione mediatica
[4] la prossima volta faccia uno sforzo e si adegui al clima mistico e confuico del post, cribbio! :-) Rileggendo il nostro confronto ho constatato che in realtà i nostri regionamenti, al netto di chi porta esempi piuttosto che fascinazioni, sono quasi simmetrici: da un lato la sfiducia nella capacità dello Stato, dall'altra quello nella capacità della massa, da un lato si vedono i disastri della corruzione, dall'altro quelli del familismo,da un lato si spera nel cambiamento generalizzato di mentalità, dall'altro in quello delle dirigenze. E paradossalmente buona parte della ricetta, almeno negli elementi della gestione dell'emergenza rimangono però gli stessi.

2 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno,

dopo la lettura della serie di post in cui Paolo e MS si danno battaglia, mi ritrovo nel mio piccolo e poco sorprendentemente ad appoggiare le tesi del primo.

In generale nutro scarsa fiducia nella capacità di autoregolazione dei mercati e nella prevalenza della meritocrazia sull'abuso, sia nel breve sia nel lungo periodo.

In un paese come l'Italia dove il primo pensiero di ciascuno è come aggirare le regole, le formule basate su liberismo, meritocrazia e concorrenza sono destinate a fallire generando ingiustizia sociale. A meno ovviamente di non attivare la modalità estremista, per cui se sgarri muori.

-Modalità amarezza ON-
In verità nutro scarsa fiducia che possano mantenersi a livelli accettabili e contemporaneamente la democrazia, il tenore di vita e la pace sociale. Con i livelli di ignoranza e di delinquenza italiani la vedo piuttosto nera.
-Modalità amarezza OFF (?)-

Saluti

T.

Michele R. ha detto...

Al di là delle arditissime ed inusitate citazioni religiose, i recenti confronti in materia economica mi hanno fatto nascere un dubbio: mi spiegate perchè ogni volta che qualcosa nello Stato non funziona il liberista medio invece di chiedere di intervenire sulla causa della disfunzione chiede di cancellare lo Stato e molti trovano persino la cosa ragionevole?

Grande Post, condivido soprattutto questa osservazione. Ed ecco anche perché non sopporto molte delle prese di posizione di Oscar Giannino.
Mi vengono in mente i ragionamenti che faceva sui referendum sull'acqua: Siccome lo stato è inefficiente allora diamo la gestione in mano ai privati. Io invece contesto perché molte cose - acqua, educazione, welfare, salute - devono essere gestite dal pubblico E HO LA PRETESA CHE SIA EFFICIENTE. A CHI RUBA, SPERPERA, SE NE APPROFITTA, GLI VOGLIO AFFETTARE LE MANI. La ragione è una soltanto: il privato dopo aver pagato i dipendenti i fornitori ecc, giustamente vuole guadagnarci cosa che peserà su chi usufruisce del servizio. Invece nella gestione pubblica ho la pretesa che una volta pagati i fornitori, i dipendenti, ecc. ecc non ci deve essere alcun guadagno e che quindi non peserà sulle tasche di chi usufruisce dei servizi. Il problema è sempre quello: Come rendere efficiente, seria e ben organizzata l'amministrazione pubblica. Un'ultima nota: Dove sta scritto che il privato non faccia anch'esso degli arrosti nella gestione di un servizio?