Il livore dei polli

I polli di Renzo
Buongiorno,

in questi giorni si sta avendo la misura di quanto la mancanza di una coscienza di classe (perdonatemi la terminologia desueta) stia penalizzando i lavoratori dipendenti, e di quanto, prevedibilmente, questo inciderà sull'impostazione della riforma del lavoro di cui si sta discutendo.

Prendiamo l'esempio di cosa succede ad una categoria coesa. A fine anno, nel quadro della lotta all'evasione, il governo impone che le pensioni siano versate su un conto corrente bancario che, per ammontari inferiori a 1000 € al mese, dovrà essere garantito dalle banche a commissioni gratuite.

Le banche, che pur godranno di un notevole ammontare di liquidi che vengono forzosamente pompati nelle proprie casse, decidono che la clausola delle commissioni gratuite non è di loroo gradimento. Con gran clamore i vertici dell'ABI si dimettono, con l'unanime appoggiodi tutti gli aderenti. E così, in silenzio, qualche giorno fa, la clausola che prevede le commissioni gratuite viene defalcata, nel più completo disinteresse dei media.

Vediamo invece ora cosa succede ai dipendenti. Arrivano gli otto punti della riforma del mondo del lavoro e, invece di guardare la cosa nel complesso e trattarla come un unicum cosa succede? Che si dibatte e ci si scontra solo della parte relativa all'art. 18. E quindi, di chi è precario perchè vive di contratti contratti a tempo determinato oppure perchè all'assunzione è stato costretto a firmare un foglio di dimissioni a data aperta chissenenfrega.

E quando viene ventilata la clausola che esclude dalla riforma gli statali un'orda di microcefali starnazzanti e miopi si leva sbraitando che no, devono esserci anche loro nel calderone dei sacrifici. Il che sarebbe giustissimo (e personalmente lo riterrei anch'io auspicabile), ma sarà il cavallo di Troia generosamente offerto da questi diversamente intelligenti per affossare definitivamente le prospettive di riduzione della precarietà per i giovani. 

Perchè, se è vero che è giusto (e, ribadisco, sommamente auspicabile) che regole siano le stesse per tutti, è ancora più vero che queste regole devono essere sostenibili. 

E, se dobbiamo estendere al settore pubblico la riforma del lavoro così com'è stata prospettata, dobbiamo pensare che decine di migliaia di dipendenti precari della scuola e della sanità chiederanno di giovarsi delle norme che dovrebbero permettere di trasformare in rapporto a tempo indeterminato gli oltre (spesso molto oltre) 36 mesi di attività già prestati per lo Stato. E questo è da un lato scarsamente sostenibile per lo Stato, dall'altro sbagliato, perchè lo Stato deve scegliere per concorso i migliori candidati, non accontentarsi di quelli che hanno accettato la reiterazione di incarichi a tempo determinato dallo stesso ente.

E così, col plauso dei livorosi che adesso sbraitano contro i privilegi degli statali, ci si sarà garantiti che, per essere universali, le clausole per trasformare in tempo indeterminato l'infinita ripetizione di contratti TI siano tali da respingere praticamente tutti, nel privato e nel pubblico (trad. i famosi trentasei mesi dovranno essere non retroattivi e continuativi. Condizione che quindi non capiterà più a nessuno). 

E molti, invece di aver portato a casa una condizione migliore, saranno soddisfatti di vedere qualche altro pollo arrostire nello stesso forno.

Ciao e buona apocalisse a tutti.

Paolo

8 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Condivido l'astio per chi, davanti a un peggioramento delle sue condizioni dovuto a una nuova legislazione, reagisce prendendosela con chi ne è escluso e non con chi ha causato il peggioramento.

Questo piagnisteo contro gli statali è scontato, figlio della spazzatura che i media ci danno in pasto e controproducente.

Ciao

T.

Michele R. ha detto...

E' troppo pretendere un governo che obblighi le banche a dare la possibilità ai cittadini di avere un conto corrente tutto 0?
Ovvero: 0 spese e commissioni, 0 tasse, 0 interessi. Visti i bassi interessi corrisposti ai correntisti, per la banca ci sarebbe un guadagno comunque nel gestire liquidi, lo stato potrebbe ottenere un vantaggio nella lotta al "nero" giacché molti utenti forse sarebbero invogliati a rinunciare alla pratica ancora diffusa di mettere il denaro "sotto il mattone".

MS ha detto...

Da anni gli italiani idioti[1] preferiscono una potenziale miglioria personale ad una reale miglioria di classe.
Ad esempio, preferiscono la stabilizzazione per i precari da piu' di 36 mesi e non stabilizzazione tramite concorso.
Poi scoprono che la miglioria personale e' solo potenziale, perche' la retroattivita' che ipotizzavano se la sognano.
La cosa assurda, e che se chiedi cosa ne pensano della meritocrazia, tutti ne parlano bene.

MS,
sempre piu' deluso dagli italioti

Note:
[1] -> credo molti, ma proprio molti :-(

MS ha detto...

@Michele
esistono gia' c/c a commissioni/spese 0 e interessi > 0 se versi pensione o stipendio, indipendentemente dall'importo.
La questione e' stata squisitamente strategica, alzare un muro per sottrarre qualche altro soldino.

bye,
MS

PaoloVE ha detto...

@ MS:

infatti.

Probabilmente avere spinto la BCE ad erogare alle banche prestiti all'1% non era un regalo sufficiente...

Ciao

Paolo

Michele R. ha detto...

@Tommaso
o sono uno sprovveduto (molto probabile), o mi sono perso qualcosa. Mi sai dare qualche riferimento, perché non riesco a crederci che esistano banche che pratichino commissioni zero. E come la mettiamo con le tasse tipo l'imposta di bollo? Considerando che se il tasso d'interesse è zero e non ci guadagni lo stato non avrebbe titolo per chiederti le tasse. L'unica fregatura è se aumenta troppo l'inflazione...

MS ha detto...

@Michele

Intendi me?
Finora nessun istituto di credito mi paga per la promozione, quindi mi astengo.
Se pero' ci tieni ecco la migliore strategia:
http://bit.ly/H8YNw9

;-)

bye,
MS

Michele R. ha detto...

@MS

si a te. E' stato un lapsus. Grazie per la risposta.