Ricchi e poveri

Buongiorno, 
 
oggi post di Tommaso, che ringrazio

nel giro di 12 ore ho letto e sentito più volte l'annuncio da parte del governo che il nodo fiscale sarà risolto con lo spostamento dalla tassazione diretta a quella indiretta. Più precisamente ho sentito parlare di ridurre l'IRPEF per aumentare l'IVA. 

Ora, ho fatto due conti da ignorante, e prego chi è più esperto di me di approfondire onde presentarmi un punto di vista diverso. Prendo il signor A con un reddito lordo di 20.000 euro e il signor B (toh, guarda!) con un lordo di 100.000 euro.

Supponiamo che le aliquote IRPEF siano 23% fino a 30.000 euro e 41% oltre. L'IVA sia al 21%.

 Se per esempio vado a ridurre l'IRPEF a 21% e 40%, e ad incrementare l'IVA al 23%, trovo questi risultati. A pagherà 400 euro in meno di IRPEF, pari al 2% del suo lordo B pagherà 1300 euro in meno di IRPEF, pari all'1.3% del suo lordo.

Per una spesa di 10.000 euro, sia A che B, pagheranno 200 euro in più, causa incremento IVA. Tale incremento è pari all'1% del reddito lordo di A, ma solo allo 0.2% del reddito di B A conti fatti A risparmia 200 euro, pari all'1% del suo lordo, mentre B ne risparmia 1100, pari all'1.1%.

Si può giocare con questi numeri e ottenere risultati numericamente differenti, tuttavia la sintesi che vedo io è questa: l'aumento della tassazione indiretta è sempre a favore di chi è più ricco, poiché è di fatto regressiva: se aumenta il prezzo di un prodotto, questo aumento ha un peso inversamente proporzionale al reddito dell'acquirente. 

La cosa si può vedere dal punto di vista di un aumento dei consumi, forse di un'evasione più difficile, ma rimane il fatto che mi pare che un'azione del genere aumenti la sperequazione tra chi ha di più e chi ha di meno, invece di cercare di ridurla. 

Saluti

Tommaso

Riprendo la linea per provare ad ipotizzare una politica fiscale che risponda agli indirizzi anticipati da Monti senza avere le caratteristiche di penalizzazione dei ceti meno abbienti che Tommaso descrive: l'idea potrebbe essere quella di ridurre solo l'aliquota Irpef che si applica ai ceti economici meno abbienti e (re)introdurre un'iva più elevata per i beni e servizi voluttuari o di lusso. Non sono riuscito ad approfondire, ma in questo modo la rimodulazione potrebbe spostare parte del carico fiscale da chi guadagna meno a chi evade guadagna di più e ne risentirebbe di conseguenza meno pesantemente.

Già mi immagino gli alti lai di chi strepiterebbe contro lo stato etico che vuole colpire la ricchezza (chissà perchè non riesco a togliermi dalla testa la foto di Giannino)! :-)

1 commento:

Bull69 ha detto...

Francamente è un'idea che fa rabbrividire, ed è pure contraria alla costituzione, che dice che si deve contribuire secondo le proprie possibilità, mentre è chiaro a chiunque che le imposte indirette fanno si che tutti paghino in modo uguale. Vi è un solo ed unico motivo per una politica fiscale di questo tipo, anzi ce ne sono 2, strettamente collegati uno all'altro. Il primo è che è molto semplice riscuotere le imposte indirette, mentre è assai più difficile farlo con quelle dirette. Il secondo è che le indirette si incassano con certezza ed in tempi estremamente rapidi. Vedete un po voi come ci hanno ridotto venti anni di Berlusconi, se il governo deve darsi a questi mezzi...