Le italianissime colpe degli altri

Buongiorno,

Ne vedete poche per lo sciopero delle bisarche
la lettura dell'articolo che ci aggiorna sul fatto che anche questo mese, come già da un bel po' di tempo in qua, il mercato dell'auto si è contratto, ma quello di Fiat si è contratto un po' di più, mi fa scattare una piccola riflessione su un certo tipo di mentalità tipicamente italiana.

Da anni Fiat ed il suo AD stanno giustificando un crollo di vendite marcatissimo lamentando una serie di fattori esterni all'azienda, che vanno dal costo della manodopera italiana che sarebbe la più costosa nel mondo occidentale, alla sua produttività che sarebbe troppo bassa, alla presenza di uno Stato che avverserebbe le imprese, ad altre situazioni esterne (l'ultimo, questo mese, lo sciopero delle bisarche: avete visto davanti alle concessionarie Fiat ormai sfornite di modelli le code di clienti che si lamentano delle mancate consegne, vero?). 

Poco importa che le giustificazioni siano spesso in tutto o in parte smentite dai fatti o poco attinenti, come dimostrano comparazioni recenti effettuate sul costo lordo della manodopera, oppure sugli orari di lavoro oppure su quanto lo Stato dia alle imprese in termini di cassa integrazione, incentivi, finanziamenti... (e non voglio usare la parola magica Volswagen -le cui auto,si sa, non hanno bisogno di bisarche-)

Se le cose vanno male si focalizza l'attenzione solo su fattori esterni per giustificare risultati insoddisfacenti e si parla magari di pagliuzze altrui, ma non di travi proprie.

Nessuno ha mai sentito Marchionne ammettere che le vendite vengono depresse da modelli la cui qualità è spesso discutibile e dalla mancanza di nuovi modelli ed innovazione, o che la produttività intrna possa dipendere da problemi organizzativi e logistici (se non quando questi sono stati l'alibi per chiudere qualche stabilimento). Nessuno gli ha mai sentito dire che FIAT sta per affrontare questi nodi.

Mi hanno lasciato un buco così...
Badate bene, non sto parlando solo di FIAT, anche se da questa prendo spunto, nè dei soli imprenditori (perdonatemi la ingiusta generalizzazione, ma Confindustria ha questo atteggiamento nel DNA): ogni governo esordisce lamentando l'enorme debito pubblico lasciatogli dai predecessori e usa questo handicap per giustificare le sue (poco) eventuali inefficienze. Poi gonfia il debito ancor di più.

Sto quindi parlando del problema di una classe dirigente che pretende il potere ma è incapace di assumersene la responsabilità.

In Italia sembra si debba cercare sempre la colpa degli altri, e le conseguenti giustificazioni, piuttosto che imparare dagli errori commessi (che così vengono mascherati, sottovalutati e affrontati con energie inferiori al dovuto) e individuare la soluzione di un problema, e questo, ovviamente, alimenta i problemi stessi: perchè porta a cercare soluzioni all'esterno, dove non si ha il comando delle leve, piuttosto che a operare al proprio interno, dove invece siamo per definizione più efficaci.

Possiamo chiedere al sindacato di comprimere ulteriormente un costo della manodopera già basso ed ai lavoratori di lavorare di più, ma:
  1. se la manodopera incide per il 6% sul costo finale,
  2. i margini per ridurne ulteriormente il costo sono limitati, 
  3. gli orari di lavoro sono già superiori alle medie dei concorrenti
  4. le nostre auto non si vendono perchè hanno problemi di qualità e vetustà
non otterremo miglioramenti. Perchè invece di chiedere soluzioni all'esterno, dovevamo, se possibile, trovarle internamente e governare il cambiamento agendo sulle leve a a nostra disposizione (ad esempio investendo in R&D e razionalizzando i processi).

In questo senso, per una volta, devo ammettere che l'atteggiamento autoflagellatorio del PD, in cui qualsiasi cosa viene addebitata al segretario ancora prima che questo abbia preso potere è assolutamente insolito in Italia, in quanto riporta tutto al proprio interno.

Mi verrebbe da dire che probabilmente il PD è un partito straniero e forse addirittura alieno. :-)

Al di là degli scherzi, se un giorno il PD si decidesse a dare alla propria dialettica interna una valenza costruttiva, sarebbe anni luce più avanti di chi (ed in politica sono tantissimi, se non tutti) continua solo ad appoggiarsi alle colpe degli altri. Almeno il primo passo, considerare i problemi qualcosa di interno, lo ha già fatto...

Ciao

Paolo

4 commenti:

Germano Scarpa ha detto...

Tutto vero, purtroppo. Le decisioni dell'AD, pilota preferito della proprietà, sono quelle di chi sposta la sua attenzione dalla vendita del prodotto all'ingrossamento del gruppo. ( http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-1017426/fiat-marchionne-possibile-terzo/ )

Mossa fortemente finanziaria, tipica degli ambienti bancari (chi era come me correntista della Banca Commerciale Italiana e ora riceve estratti conto da Intesa San Paolo sa di cosa parlo) , in cui si fa immediatamente un boom di fatturato senza dare troppa considerazione ai conti che, inevitabilmente, ne seguiranno.

Al di là delle giustificazioni impossibili, La realtà è che FIAT, come solo durante l'epoca di Romiti si era visto, non è più interessata a fare automobili. La differenza con il passato è che il pur pessimo Romiti voleva diversificare il business.

Con Marchionne, semplicemente, non si capisce.

PaoloVE ha detto...

@ Germano:

ieri ginannino ha fatto una interessante trasmissione sull'argomento: l'ho ascoltata in podcast stamattina andando al lavoro, se no avrei aggiunto qualche riferimento ad esempio al fatto che una settantina di progettisti ex Fiat lavorano a Torino per GM, e adesso GM, da grande malato che era, va meglio di Chrysler un pochino anche per questo...

Ciao

Paolo

PaoloVE ha detto...

P.S. ...comunque non voleva essere un post su FIAT, pur prendendo il caso FIAT a paradigma della situazione...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

Io direi che la moda di dare la colpa agli altri, viene usata in modo perversamente autolesionista a sinistra, contrariamente a quanto avviene nell'area opposta.

Per anni il losco figuro di cui hai messo una foto ha accusato comunisti, magistrati, Europa, e chi più ne ha più ne metta di essere causa di ciò che in realtà produceva il suo non-governo.

Nel frattempo un qualsiasi membro delle alleanze del centro sinistra, accusava un'altra persona e segnatamente il segretario del PD di essere causa di quasi tutto (forse gli tsunami li han lasciati fuori).

In ogni caso, mi pare, nessuno sbaglia mai, in Italia.

Saluti

T. infallibile