Vite di serie B

Buongiorno,

in scia al post precedente e ben sapendo che la cosa assume un tono polemico che non piace a me per primo e che non avrei intenzione di dargli, mi ritrovo a domandarmi: tra tutti quelli che molto meritoriamente adesso invocano aiuto per gli imprenditori che si suicidano per la crisi economica quanti erano altrettanto attivi per le ben più numerose morti per problemi di sicurezza sul lavoro?

Credo che morire di debiti o di ponteggio sia ugualmente atroce e che tutte le vite abbiano la stessa dignità e per questo spero di poter vedere venire avanti una coscienza più attenta anche a quei problemi, almeno d'ora in poi.

Ciao

Paolo

4 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

ascoltare radio24 in questo periodo porta facilmente a questo genere di ragionamenti.

Io porrei la questione più che sugli incidenti sul lavoro che non sono una scelta, sul suicidio dei pensionati o di chi è stato licenziato che viene messo oggettivamente su un piano diverso da quello degli imprenditori. Barisoni, qualche volta ha ricordato che si parla di tutti, ma altrimenti si parla sempre dei secondi come dato allarmante.

È molto duro sentire la lettura delle lettere in cui persone chiaramente disperate espongono la loro situazione senza via d'uscita apparente.

Ricorrente sono i temi della stretta creditizia di banche che con ogni evidenza non stanno svolgendo il proprio ruolo, del ritardo dei pagamenti della PA, della concorrenza cinese.

Mi pongo però le domande: di chi è la responsabilità di aver permesso che nel Paese proliferassero microditte da pochi dipendenti, tanto che esse sono una percentuale superiore al 90% del totale? Non è questa una gravissima debolezza dell'Italia?
Perché abbiamo dovuto sentire e sentiamo ancora la retorica dell'azienda familiare e flessibile come peculiarità positiva nazionale?

Accanto alla solidarietà umana per le persone in difficoltà, perché non si possono attribuire delle responsabilità sulla situazione che vadano al di là dell'idiozia da bar "Xe tuta colpa de Monti, -bestemmia a piacere!"?

Saluti

Tommaso

Michele R. ha detto...

Ciao,
Ho ascoltato radio24 a morsi e bocconi, per buona parte della giornata (Milan, Giannino, Rosciani...). In particolare mi ha colpito l'osservazione di Oscar Giannino quando evidenziava che un pò di tempo fa i media davano molto risalto ai lavoratori che salivano sulle gru per protesta, mentre per le vicende che riguardano imprenditori (e non solo) alle strette per la crisi, e che arrivano a gesti estremi, non c'è la stessa copertura e visibilità.
Credo che OG abbia ragione alla grande

F®Ømß°£ ha detto...

@MR

Ti dico la mia impressione:

i morti sul lavoro sono stati una costante, statistiche alla mano, da anni. I media hanno dato loro risalto solamente a causa dell'attenzione che il Presidente della Repubblica ha dato al tema.

Al contrario con gli imprenditori suicidi, "novità" tragica di questa crisi, l'attenzione dei media c'è (con buona pace di OG), mentre manca una parola da parte delle istituzioni.

Ciao

T.

Michele R. ha detto...

@T

Credo che non ci siamo capiti perché tu parli di morti sul lavoro, mentre io parlavo di quei lavoratori che a causa del fallimento/chiusura di aziende, per protestare salgono sulle gru.