L'ottimismo è il sale dell'Expo

Buongiorno,

da buon gufo segnalo un piccola notizia che spero non sia una anticipazione del ridimensionamento avrà un evento su cui apparentemente il nostro Stato sta puntando molto, e cioè l'EXPO 2015.

Il fatto che per la seconda volta sia andata deserta la gara per appaltare si servizi di bar e ristorazione può essere interpretata come un mix tra la sfiducia di chi dovrebbe investirci le proprie risorse e le eccessive aspettative che l'organizzazione sta riponendo nell'evento. E il fatto che questa divergenza tra le aspettative degli organizzatori e le previsioni dei potenziali operatori avvenga proprio nel settore di cui l'evento vuole trattare non è rassicurante.

Stiamo dicendo che gli operatori della ristorazione prevedono per l'EXPO che si incentrerà sul cibo (e quinidi nel loro campo) e che si terrà nel Paese che basa una buona fetta del suo export proprio sull'agroalimentare (e quindi dove di queste cose se ne dovrebbe capire abbastanza) un ritorno inferiore a quello previsto dagli organizzatori nel Paese dove la maggior parte dei grandi eventi storicamente si traducono in flop.

E, come un tarlo si rafforza il sospetto che, purtroppo, il valore dell'EXPO non sia stato visto sinora nell'evento, ma nei cantieri necessari a metterlo in piedi.

E l'inquietudine è razzorzata dalla recente inaugurazione in chiave EXPO dell'autostrada Bre Be Mi, che dovrebbe servire primariamente a decongestionare una sovraffollata A4, ma risulterebbe dai primi confronti più lenta e più cara, mancando quindi apparentemente il risultato.

Ciao

Paolo

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