Buongiorno,
ci avevano raccontato che l'Amministrazione del primo Comune Italiano, la nostra Capitale, altro non era che una greppia da cui politici, imprenditori e malavitosi (comuni e politici) si erano pasciuti in combutta tra loro ed ai nostri danni almeno per la durata di due mandati, quello di Alemanno e quello di Marino.
Ci avevano detto che le dimensioni della cosa erano talmente grandi da richiedere una nuova categoria del crimine: Mafia Capitale, su cui politici con pochi scrupoli e giornalisti di scarso spessore immolarono il traballante e poco gradito sindaco di allora, Ignazio Marino, aprendo le porte prima al commissariamento Tronca e poi all'attuale incertissima giunta Raggi, il maggior successo del M5S in tema di amministrative.
Ci avevano spiegato che Roma era diventata il cuore marcio e malato d'Italia e perchè ciò era avvenuto .
Ci avevano convinto che tra Alemanno e Marino poco o nulla fosse cambiato: le percentuali di gare pubbliche irregolari era analogamente spaventosa.
Ci avevano fatto credere che la cosa, poi, non finisse lì, ma travalicasse i limiti del comune di Roma e lambisse almeno i vertici della Regione Lazio.
Un battage mediatico durato mesi.
116 richieste di archiviazione, tra cui praticamente tutti i nomi di maggior spicco.
Il che è come dire che Mafia Capitale, quella dei Buzzi, dei Carminati, dei Mancini, degli Odevaine e dei Mockbel, dei resti della banda della Magliana, della destra eversiva romana, dei palazzinari e degli imprenditori senza scrupoli nè morale semplicemente è stata un'invenzione di qualche fantasia malata.
E nessuno si sente in dovere di chiedere scusa.
Ciao
Paolo
1 commento:
Buondì,
che Marino fosse stato abbattuto con motivi pretestuosi era largamente evidente.
Non avendo seguito i dettagli mi aspettavo meno che l'inchiesta su Mafia Capitale fosse gestita da incompetenti, come numerose altre inchieste negli ultimi anni.
Siamo ai titoli di coda.
Saluti
T.
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