C'avevano detto.../2

Buongiorno,

è di ieri il primo riscontro che fornisce indicazioni su quelli che saranno a regime i risultati del Jobs Act (fighetta denominazione perfidoalbionica della riforma del lavoro fortemente voluta dal nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi), adesso che è stemperato il risultato degli onerosissimi sgravi concessi nei due anni precedenti a chi assumeva a tempo indeterminato.

Chi abbia un minimo di memoria ricorderà come ci fosse stato detto che a frenare le assunzioni a tempo indeterminato da parte degli imprenditori fosse il famigerato e malvagio art.18 che impediva loro di licenziare (la specificazione "senza giusta causa" veniva, ahimè, sistematicamente omessa).

Orbene, adesso che la libertà di licenziare (che in realtà già c'era) è stata estesa dal Jobs Act e, com'è logico ed ovvio, il numero dei licenziamenti aumenta, e non di poco.

Abbiamo scoperto l'acqua calda: se è più facile licenziare, ci saranno più licenziamenti, è nella fisica dele cose. 

Purtroppo il crollo delle assunzioni a tempo indeterminato, il boom dei voucer e dei contratti a tempo determinato, al ritorno delle false partite IVA e del cottimo, marcano anche un'altra scoperta dell'acqua calda facilmente preconizzabile: libertà di licenziare significa libertà di licenziare.

E non significa affatto incentivo ad assumere a tempo indeterminato come invece ci raccontava con granitica certezza e inossidabile sicumera quello stesso Presidente del Consiglio che, a ragion veduta, cerca di attirare investitori esteri menando vanto dei bassi costi dei nostri ingegneri (1).

Qualcuno crederà quindi che quindi che ci si trovi davanti ad un fallimento del Jobs Act. Io credo di no, anzi: era un provvedimento concepito e disegnato per agevolare gli imprenditori a licenziare e non prevedeva nulla che potesse far pensare che a regime ciò avrebbe permesso di avere una ripresa delle assunzioni a tempo indeterminato.

Quindi, malgrado la falsa e vuota propaganda che lo ha spinto e che giurava magici risultati in tal senso, il Jobs Act sta cominciando a realizzare esattamente quello che si proponeva. In definitiva siamo davanti ad un successo di Renzi.

Ciao

Paolo

(1) uno che si riempie la bocca delle eccellenze italiane avrebbe fatto meglio ad informarsi sulla qualità delle competenze degli ingegneri italiani, cosa di cui avrebbe potuto fregiarsi ben di più...

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