De Bortoli, il renzismo ed i giornalisti

Buongiorno,

a valle del caso nato con la presentazione del libro dell'editorialista del Corriere in cui vi sono le tanto strombazzate affermazioni che vorrebbero un interessamento del ministro Boschi nel caso Banca Etruria (caso che coinvolge suo padre e da cui aveva sempre affermato di essersi tenuta fuori), ci sono un po' di considerazioni da fare.

Considerazioni non di natura politica sull'operato vero o presunto del ministro (lo stesso De Bortoli nega che la Boschi abbia esercitato pressioni sull'AD di Unicredit Ghizzoni volte all'acquisto della precaria Banca Etruria), ma su come l'informazione sta trattando l'argomento.

Condivido in pieno le considerazioni di Luca Sofri: l'autorevolezza del giornalista non è di per sè motivo sufficiente per dare per scontata la notizia senza verificarla, come invece mi pare stia avvenendo.

Infatti, al di là delle dichiarazioni di De Bortoli, cui alcuni attribuiscono come indebita conferma l'ovvio silenzio di Ghizzoni (mi è facile immaginare che la sua buonuscita sia vincolata alla riservatezza), non è stato reso noto nulla di fattuale a sostegno di quanto affermato.

Il caso sussiste solo grazie all'ipse dixit di un giornalista di cui nessun collega, da Giannino a Stella a Mieli a Sallusti a Padellaro ..., mette in dubbio l'onestà, ma nemmeno si sogna di verificare le (assenti) fonti.

Il che, stanti anche i trascorsi professionali di Ferruccio De Bortoli, che si vuole essere stato allontanato anni addietro dalla direzione del quotidiano per le sue posizioni critiche su Renzi ed il suo entourage e l'anomala estemporaneità della notizia, non è né serio né accettabile.

Ribadisco: a mio modo di vedere, e con tutta la stima che posso avere per un De Bortoli che è stato tra i pochissimi ad avere il coraggio di non unirsi bovinamente al coro plaudente della stampa quando Renzi trionfava (magari inficiando i suoi editoriali con troppe considerazioni di natura personale), l'accettazione acritica delle sue affermazioni da parte dei suoi colleghi è sintomo di superficialità ed infantilismo professionale, mentre le polemiche che vi stanno facendo sopra su queste basi troppi politici sono inutili e volgarmente strumentali.

Ciao

Paolo

3 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

condivido il post e ancor di più il pezzo di Sofri.

Il sistema dell'informazione di questo Paese lavora con questi mezzucci striscianti: il giornalista di chiara fama dice la sua, senza alcuna prova, e il branco dei sui colleghi si getta sulla polpetta avvelenata con avidità. Su tutto questo si innestano anche i probi grillini per far precipitare il livello ancora più in basso.

Il caso in questione è solo l'ultimo di una serie infinita. Il dibattito pubblico parla da anni del nulla. Chi non ha tempo, voglia o cultura per approfondire si forma opinioni basate su menzogne. Nessuna democrazia vera può essere applicata in un Paese con dei media così.

Il punto vero è quello che conclude il post di Sofri: "chi interrompe tutto questo?"

Il timore è che la risposta sia: nessuno.

Saluti

T.

Michele R. ha detto...

Buondi,

Quando dici
"Il che, stanti anche i trascorsi professionali di Ferruccio De Bortoli, che si vuole essere stato allontanato anni addietro dalla direzione del quotidiano per le sue posizioni critiche su Renzi"

Dal momento che ora come ora qualsiasi media riesce a tirarmi fuori solo uno sbadiglio, probabilmente me lo sono perso... ma mi par di ricordare che lo scazzo fosse stato con Berlusconi.

Saluti.

PaoloVE ha detto...

@ MR:

guardati gli srticoli collegati al penultimo link: fanno riferimento ad una serie di articoli (e scazzi) che FDB ha scritto dopo la rimozione dalla direzione del Corriere, secondo molti su pressione di Renzi...

@ tutti:

segnalo anche Gilioli sull'argomento http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/05/11/de-bortoli-boschi-e-laria-che-ci-circonda

Ciao

Paolo