Com'è davvero il cugino d'oltralpe?

Buongiorno,

in questi giorni sui nostri giornali sono pubblicati fiumi d'inchiostro a commento del presunto sciovinismo francese che, dal tentativo d'intervento in politica estera sul fronte libico alla nazionalizzazione dei cantieri navali STX di St. Nazaire, sembrerebbe essere di impronta anti - italiana.

Ci sono però alcuni spunti che mi fanno avere il dubbio che le cose, in fondo, possano non essere esattamente in questi termini.

Inizio dal caso più recente, quello della nazionalizzazione dei cantieri navali che Fincantieri stava acquistando e faccio appello alla vostra memoria: ricordate quando vennero imposte le sanzioni alla Russia per il conflitto in Ucraina? in quei giorni nei cantieri STX di St. Nazaire erano molto nervosi perchè le sanzioni avrebbero fatto saltare la consegna di due fregate classe Mistral quasi pronte alla Russia, per un ammontere di circa un miliardo di euro, problema risolto in seguito solo parzialmente trovando altro diverso compratore.

I cantieri STX quindi non sono attivi solo nella crocieristica, ma anche, come evidente, nella difesa. 

Credo quindi sia ragionevole che uno Stato consideri strategica una realtà produttiva capace di sostenere commesse di quelle dimensioni in quel settore, e temo che possa essere ragionevole anche il timore che alcune alleanze di Fincantieri possano essere viste come un rischio di perdita di controllo e Know how a favore di concorrenti economici e geopolitici. (1)

Quanto alla recente irruzione diplomatica francese sul palcoscenico libico, temo che, purtroppo, sia la mera presa pragmatica presa d'atto che sia opportuno creare un legame con chi, attualmente giovandosi dell'appoggio di Egitto, Russia ed una costellazione di Paesi Arabi, sta ottenendo sul campo successi militari (primariamente contro avversari islamisti vicini a Daesh ed Al Qaeda) e crescente controllo di risorse e territorio, cioèil generale Haftar, mentre l'alleato scelto da Italia, UE e USA,  Al - Serraj, non sembra in grado di controllare il territorio nè di garantire i nostri interessi, che si parli di petrolio o controllo dei flussi dei migranti.

Ciao

Paolo

(1) e, intendiamoci, non sono i francesi a sbagliare a cercar di difendere i propri interessi strategici, siano noi italiani a sbagliare a non tutelare i nostri quando lasciamo settori strategici in mani che non li garatiscono, come avvenuto con Telecom.

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