De Canone Rai

Buongiorno,

il mini post di oggi nasce dall'aver appreso con una certa sorpresa ed altrettanto sconcerto che si può essere radicalmente contrari all'idea di spostare il pagamento del canone Rai all'interno della bolletta elettrica.

La constatazione, per me assolutamente inaspettata, è avvenuta sabato, nel corso della trasmissione che da poco Oscar Giannino tiene al sabato mattina su Radio24, quando ho sentito il conduttore accennare alla cosa con malcelato sarcasmo.

Confesso di non aver compreso i motivi dell'avversità di Giannino a questa prospettiva, sempre che li abbia esposti e che vadano oltre alla sua conclamata avversione a qualsiasi forma di tassazione statale, persino quando questa viene ridotta a chi la sta pagando.

Mi limito ad enunciare due banali motivi per cui personalmente trovo la cosa preferibile alla situazione attuale:
  • le persone che conosco che dichiarano tranquillamente quando addirittura non ostentatamente di non pagare il canone Rai sono di un paio ordini di grandezza più numerose di quelle che non possiedono la televisione. Si può sperare di realizzare quindi una riduzione del danno, reclutando tra i futuri tassati molti degli attuali evasori. Sarà poco, ma è meglio di niente.
  • si elimina una scadenza fiscale. Sarà pochissimo, ma anche in questo caso è meglio di niente nell'agonizzante campo della semplificazione. Un pagamento in meno.
Se poi Giannino vuole sindacare sull'adeguatezza dei costi della Rai (1) può farlo con ottime ragioni e, salvo che voglia farlo limitandosi ad urlare "STATO LADRO!" come troppo spesso fa, mi vedrà molto probabilmente al suo fianco, ma una cosa è quanto la Rai spende, un'altra quanto sono costretti a pagare i contribuenti, un'altra ancora come sono costretti a farlo e quanto larghe sono le maglie che dovrebbero intercettarli. E mescolare le tre cose assomiglia molto a prendere banalmente le difese d'ufficio degli evasori (cosa che comincio a pensare sia tutto sommato un suo obiettivo non del tutto secondario).

Ciao

Paolo

(1) o in subordine sull'opportunità di avere una serie enorme di palinsesti statali foraggiati dal canone

4 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

in effetti questo del canone è un tipico esempio della doppia morale italiana. Grande indignazione per le malefatte degli altri, ma autoassoluzione per le proprie.
In molti usano scuse riciclate per giustificare il non pagamento del canone.

"Io la RAI non la guardo"
"Spendono soldi per pagare Fazio/Vespa"
"Se facessero TV migliore pagherei il canone"

L'unico vero motivo per cui il canone non viene pagato è che si può farlo senza conseguenze.

E gli indignati un tanto al chilo farebbero così anche con il resto delle tasse, se potessero (chi può lo fa, infatti) e probabilmente anche con la rata del mutuo.

Io sono uno di quelli che la TV non ce l'ha, trovo assolutamente ingiusto il ragionamento che fai nel post per cui, visto che tra i non paganti la maggioranza non sono in regola, il canone in bolletta farebbe più bene che male.
Comprendo tuttavia quanto scrivi e sarei quasi a favore della soluzione - che pagherei, pur non dovendo - al solo scopo di poter mandare a quel paese le orde di ipocriti indignati, con la bava alla bocca e le vene che pulsano come Giannino.

Saluti

T.

PS: la trasmissione di Giannino fa il paio con quella di Minoli: il bar dei reazionari.
È comprensibile che R24 tiri acqua al suo mulino, ma sono particolarmente sgradevole lo stile e la durata della trasmissione di Giannino, così come i suoi strepiti. Passano ore a giustificare di fatto un comportamento antisociale come l'evasione, fornendo sempre nuove idee per gli ipocriti pretesti con cui si giustificano i "poverini" dotati di BMW.
L'effetto secondario è la generazione di un senso di empatia per i "poveri imprenditori" vittime dello Stato cattivo, che è diventato senso comune per l'uomo della strada.
Mancano, ahimé, trasmissioni fatte bene che facciano vedere l'altra faccia della medaglia.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

non fraintendermi: non ritengo giusto far pagare chi la tv non ce l'ha.

Il fatto è che, date le proporzioni tra i numeri di evasori, paganti e privi di TV, trovo ancora più ingiusto imporne il pagamento del servizio in toto ai soli possessori di TV onesti.

Mi pare che, in assenza di una capacità di imporre il pagamento a chi lo deve, in presenza di oltre il 95% di possessori di TV e di un 30% di evasori, l'ingiustizia minore sia far pagare tutti, purtroppo anche il 5% che non sarebbe ragionevole nè giusto assoggettare alla tassa.

Ciao

Paolo

PaoloVE ha detto...

P.S.:

continuo ad essere molto impegnato, per cui in questi giorni aspettatevi dei gran fill-in e ritardi nelle risposte ad eventuali commenti.

Ciao

Paolo

altrosimone ha detto...

Temo vi sia un'ambiguità in essere.

Il canone non si paga solo per la televisione, ma, metto il link alla spiegazione seppur parla di canone speciale, o forse è recente la "nomina":

http://www.altroconsumo.it/hi-tech/televisori/news/canone-speciale-rai

Un conto è iil servizio etere, un conto è il suo uso, e di questo la RAI pecca, o meglio, la perte politicizzata.