Le strane opportunità della destra

Buongiorno,

per anni ci siamo raccontati come la presenza egemone di Silvio Berlusconi, pur garantendo alla destra italiana un consenso elettorale e popolare di notevole rilevanza, la costringeva in una condizione di paralizzante immobilismo politico legato alla sproporzione tra il carisma ed i mezzi dell'ex Primo Ministro (almeno nel suo campo politico) e quello di qualsiasi altro esponente d'area, Lega compresa.

Follini, Casini, Fini, Alfano, pur nutrendo velleità di dare una veste diversa alla destra, non sono riusciti nemmeno ad iniziare un percorso in tal senso, schiacciati dall'enorme ingombrante Silvio Berlusconi, cui restava comunque sempre il definitivo potere di veto, quando non proprio direttamente quello di investitura: in qualche modo la destra ha vissuto per vent'anni nel paradosso politico di non potersi innovare per eccesso di consenso al suo leader, ed è per questo motivo rimasta abbarbicata ad una visione politica estremamente datata, quale era quella scolpita decenni fa nella testa di Berlusconi.

Prescindendo da considerazioni ideologiche (1), in breve tempo, con la sua OPA ostile scalata alla segreteria del PD, Matteo Renzi sembra aver realizzato a sinistra (2) qualcosa di analogo alla costruzione berlusconiana: nulla ha la possibilità di svilupparsi in quell'area politica prescindendo o in alternativa a quanto voglia l'attuale Premier, vuoi per il forte controllo che lo stesso esercita attraverso i suoi sull'apparato del partito, vuoi soprattutto per la piana adesione al suo disegno politico alla sua figura della stragrande maggioranza dei media.

Non vedo prospettive né per i vari Bersani, Fassina, Civati, Cuperlo, che vorrebbero ottenere equilibri diversi all'interno del PD, né per Vendola o Tsipras al suo esterno, né, infine, per l'ipotizzato ingresso in politica di parti del sindacato, né per … (OOOPS! chi è rimasto al centro? c'è nessuno?): i rapporti di forza sono secondo me troppo sbilanciati a favore di Renzi perchè allo stato attuale possa nascere una reale (3) alternativa non renziana a sinistra.

Davanti al duplice immobilismo, mi pare che però, in questo momento, sia la destra ad avere migliori chance di poter elaborare una diversa leadership e linea politica futura innovandosi: la posizione di incumbent di Berlusconi in questo momento è relativamente debole e lui stesso, per motivi anagrafici, difficilmente sarà ancora in grado di esprimere lo stesso vigore e decisionismo, nonché di godere dello stesso consenso popolare dopo vent'anni di promesse politiche “diversamente esaudite”.

Al contrario il più giovane Renzi sembra essere all'inizio di una parabola politica di cui è allo stato attuale difficile prevedere la durata: ben supportato dall'establishment imprenditoriale e mediatico ha cementato intorno a sè un gruppo di supporter molto coeso, che magari non assomiglierà ad un gruppo dirigente, ma che è molto efficace nello spalleggiarlo nella ricerca di consenso .

C'è quindi da augurarsi che a destra riesca a svilupparsi finalmente qualcosa di politicamente più attuale e rispondente alle esigenze degli italiani di quanto avvenuto sinora tra vecchie e nuove nostalgie e conservatorismi più o meno biechi: volendo personalizzare, credo infatti che oggi Fitto, malgrado un progetto e una statura politica molto inferiori a quelli di Fini, abbia in realtà possibilità migliori di quante ne aveva l'ex Presidente della Camera quando provò a creare un'alternativa a Berlusconi.

Non credo comunque che possa essere un percorso semplice: a sinistra, dove l'attitudine e l'abitudine al confronto politico erano a mio modo di vedere ben più radicate e profonde, vent'anni di questa situazione hanno partorito un clone giovane del dominus avversario, il che non è esattamente un bel risultato, ancorchè garantisca risultati elettorali senza precedenti...
 
Quanto alla sinistra, temo che dovremo attendere un bel po', perchè non ravviso elementi che possano far pensare ad un appannamento della stella di Renzi. Spero non troppo.

Ciao

Paolo

(1) Sono uno di quelli che non riescono a riconoscere granchè di sinistra nei disegni politici sinora espressi da Renzi

(2) o meglio tra l'elettorato di sinistra e non solo

(3) Con reale intendo che possa non dico governare, ma esercitare un qualche peso sul governo, ancorchè minimo.

3 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

non sono del tutto d'accordo.

L'elettorato moderato di sinistra è consistente e non ama Renzi.

Quello moderato di destra, al contrario, apprezza Renzi e lo sosterrà finché non ci sarà qualcuno di più forte.

Più consistente semmai è l'elettorato beceramente di destra, quelli che faranno fare il botto all'accoppiata Salvini-Forza Nuova.

Credo, in altre parole, che Renzi sia ingombrante sia a sinistra sia a destra.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

il fatto che Renzi, come aveva già fatto B. prima di lui, possa paralizzare sia la destra che la sinistra ce l'ho anch'io.

Il fatto è che sulla sinistra (intesa come classe politica, non necessariamente come elettorato -che diviene meno rilevante grazie alle riforme su leggi elettorali, senato e province-) mi pare l'abbraccio sia troppo forte per poter sperare in sviluppi di alcun genere. Non altrettanto a destra.

Ciao

paolo

spdlcu68 ha detto...

Ciao Paolo,

bella analisi che condivido.

L' unico punto su cu sono in disaccordo è sulla capacità di influenza della sinistra non-renziana. Paga in questo momento un calo di visibilità ma secondo me rimarrà vitale e presente.

Ciao