Madia: condannarne uno per insultarne mille

Buongiorno,


Dico sorprendentemente perchè la richiesta di maggiore durezza nei confronti degli assenteisti è un sentire unanimemente condiviso e sentito: niente di nuovo, insomma, un nulla rispetto a quanto sbraitava Brunetta, niente di più di quanto viene ciclicamente affermato dall'ultimo dei politici di turno. 


Senza alcun sarcasmo nè polemica: le leggi ci sono e lei è al governo, è in condizione di farle applicare se sono funzionali e di farle modificare se sono inefficienti ottenendo l'appoggio di tutti: lo faccia ed avrà tutto il mio genuino consenso e plauso e, presumo, quello del 99,99% degli italiani. Sfondo una porta aperta dicendo che è lì anche per quello.

Non mi pare motivo per cui andare sui giornali, semmai ciò sarà giustificato quando vedremo che in effetti un ministero realmente si impegna per ed ottiene quel risultato, e sarebbe davvero il caso di twittare #lavoltabuona o #cambiaverso.

Non è motivo per cui andare sui giornali nemmeno l'excusatio non petita che formalmente sembra voler smentire il luogo comune del dipendente pubblico fancazzista, ma nei fatti non fa altro che ribadirlo è motivo di risalto mediatico. 

D'altra parte il tiro al dipendente statale funziona da sempre un po' come certo becerume per cui "Non ho nulla contro gli extracomunitari, ma...", "Non ho nulla contro i rom, ma...", "Non ho nulla contro gli omosessuali, ma...", "Non ho nulla contro gli ebrei, ma...".

E io non ho nulla contro chi non ha nulla contro qualcuno, ma, nei fatti, sono spesso i nipoti scemi di Hitler.

E verrebbe quasi da pensare che alla Madia possa scappare persino un "Ho persino degli amici dipendenti statali", a completare la gaffe.

C'è un'altra cosa per la quale non c'è motivo di andare sui giornali, e si tratta delle feroci reazioni avverse dei sindacati. Perchè non ci sono state: contrariamente a quanto loro attribuito in virtù di un luogo comune inscalfibile, da un bel po' questi non hanno interesse nè intenzione di difendere gli assenteisti.

Mi rimane una sarcastica perplessità, perchè in materia sono un malpensante: non è che non si riesce a licenziare i fannulloni statali perchè da tempo immemore non si rinnova il loro contratto? E, più seriamente, non è che dietro all'abuso di pochi fannulloni siamo intenzionati a mascherare il fatto che abbiamo intenzione di sanare anni di blocco unilaterale dei contratti di milioni di dipendenti della P.A. con meno di una indecente elemosina, con il placido consenso di media assolutamente silenti su questo fatto (1)?

Ciao

2 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

come sempre si parla di nulla, nella continua propaganda mediatica.

I fannulloni si possono licenziare. Ovviamente dando loro diritto di difendersi, visto che - sulla carta - questo è ancora un Paese civile.

Detto ciò, tutti gli squittii reazionari che si sublimano alla macchinetta del caffé, sono nulla, perché il motivo di indignazione è falso.

Il punto, ahimé, è che anni di propaganda del pensiero unico fanno sì che le affermazioni della Madia, rilanciate con grande enfasi vogliano dire questo:

"Cari elettori bene educati, lo so che gli statali sono una manica di fannulloni, lo so. Ma, non lo posso dire apertamente, per cui vi strizzo l'occhio con la supercazzola del 'non ho niente contro di loro', ma ci capiamo benissimo, no? Voi continuate a indignarvi un tanto al chilo, e lasciateci dominare tranquilli - tanto l'alternativa sono le bestie, state sereni."

Orrore

T.

Michele R. ha detto...

Ciao,
Il pesce puzza dalla testa. Questo per dire che le mele - spesso poche - marce esistono in tutti gli ambiti sia pubblici che privati*. Ma quei comportamenti inaccettabili sono ANCHE conseguenza di capi di nomina politica che nella migliore delle ipotesi sono inadeguati, nella peggiore sono complici dello status quo perché fanno come i loro sottoposti. Insomma, lo specchio dell'Italia in cui si riflette anche la Madia. Ha ragione Tommaso.

Saluti.
* Del "super efficiente" privato potrei raccontare di diversi episodi di come spesso non sia tutto sempre così lineare come la ministra crede. Per esempio dove lavoro il mio diretto superiore deve tollerare almeno un paio di sottoposti che si comportano vergognosamente ma non può farci niente perché piazzati da quelli più grossi di lui.