Una raffica di autogol: 0-1

Buongiorno,
ho intenzione di restare ancora per qualche giorno off - line o quasi. Approfitterò di alcuni post che Tommaso (mille grazie) mi ha inviato nei giorni scorsi per colmare la lacuna. Se qualcun altro volesse aggiungersi...

Velina Ingrata con Silvio
Si parla ormai di fine del berlusconismo.

Oltre a incrociare le dita e a pensare che é meglio tardi che mai, riflettevo su alcune mosse del Cavaliere che a mio parere hanno contribuito a quello che é stato definito il suo divorzio dal Paese (seguito al suo vero divorzio, quello da Veronica Lario, da cui data il logorarsi del suo appeal anche verso una buona parte degli Italiani).


Il suo ossessivo scherzare sul bunga bunga dimostrandosi quasi orgoglioso del suo harem non gli ha certo giovato: anzi ha dato di lui l'immagine di un vecchio penosamente incapace di non parlare di sconcezze. Del resto, le telefonate in cui le ospiti delle ville si confrontano sulle tariffe e parlano di culi flaccidi sono sui giornali: è un po' difficile apparire macho quando la realtà rivela un settantenne ricco che si fa spennare da una legione di prostitute.

Il canino superiore sinistro è velenoso
Altra mossa sbagliata è stata l'eliminazione dal suo entourage di chiunque non fosse un pasdaran fedelissimo alla linea. Via Fini, via Mentana, via persino Giordano dal Giornale (o Libero, come si fa a distinguerli?). Mentana in particolare ha aumentato la sua fama di giornalista dalla schiena dritta e, con il suo non molto nascosto dente avvelenato, ha contribuito a proiettare ombre sulla sfavillante immagine del suo vecchio editore.

Il successo del TG di La7 non sarebbe però così notevole senza il più grande autogol di B: il TG1 di Minzolini.
Giornalista. Come Cruciani :-)
La qualità dei telegiornali televisivi è sempre stata pessima nella Seconda Repubblica, e in questi ultimi vent'anni il TG1 non è mai stato a favore dei governi di centrosinistra. Anche quando c'era Prodi a palazzo Chigi si è sempre avuta nel TG1 una sovraesposizione di Berlusconi, come capo dell'opposizione. Ma, finché ci si limitava ai sandwich con l'esordio e la chiusura appannaggio del centrodestra o alla sovraesposizione della criminalità comune per spingere i temi della sicurezza, solo i bolscevichi come me (sai che eri in mia ottima compagnia? ;-) )trovavano indegna tale linea. L'informazione di RaiUno appariva ai più super partes. Pochi avrebbero scelto il TG di La7 allora, Mentana o non Mentana.

Le notizie passate in sordina c'erano anche allora, ma non si è mai nascosta quella di cui parlavano tutti per strada.
Con questo governo, invece, si è voluto fare di più: e quindi giorni e giorni di TG senza il caso Noemi Letizia, editoriali del direttore con incredibili prese di posizione sfacciatamente filogovernative, interviste a Giuliano Ferrara ogni tre per due e così via.

Questo ha fatto diventare talmente evidente la volontà del Caimano di controllare tutta l'informazione televisiva da esporre tale strategia allo sberleffo. Un TG1 talmente indifendibile da far sì che anche numerosi elettori di centrodx hanno seguito la moda di parlarne male: troppa la distanza tra la realtà e quello che si mostrava in TV.

Si è passati dalle critiche faziose alle critiche come luogo comune da bar.

Finalmente parlare male di Berlusconi è un comune sentire e non livorosa invidia comunista.

Saluti

Tommaso
Autogol

1 commento:

francesco.caroselli ha detto...

bel post.
Aggiungo che è penosamente vero che i governi e l'amministrazione in generale dipende moltissimo dal consenso del frequentatore del bar sport come icona dell'uomo di strada.
Io aggiungo che forse stavolta la massa ha parlato piu attraverso il sito della Rosa o del Corsport piuttosto che in posti fisici.
Io spero che questo piccolo cambiamento (ancora riguardante una minoranza) sia un'evoluzione della democrazia rappresentativa. In cuor mio spero tanto che il modello diventi presto la democrazia partecipativa, ma se questo cambiamento fosse "soltanto" un maggior spirito critico delle masse mi accontenterei ampiamente!