Buttarla in rissa

Buongiorno,

purtroppo le notizie di cui si continua a parlare ruotano tutte e solo attorno al caso Ruby, sul quale ho francamente poco d'altro da dire: faccio veramente fatica a scrivere qualcosa, men che meno di originale.

L'unica novità è rappresentata dalla controffensiva degli indagati, che si muove, come impropriamente ha fatto il materiale su cui sono fondate le accuse, sui media, principalmente quelli di Mediaset.
Fede sbandiera il faldone dell'inchiesta reso pubblico nei giorni scorsi, Ruby rilascia interviste strappalacrime da Signorini, il Presidente del Consiglio rilascia dichiarazioni ai Promotori della libertà, ben sapendo che saranno riprese dai media.
Il tutto spostando ulteriormente il piano dello scontro un passo più in là verso la consueta rissa: invece di rimanere nel perimetro delle enunciazione della propria innocenza e dell'esibizione di eventuali prove o indizi a discolpa (anzi, della fantomatica fidanzata “ad orologeria” o “a sua insaputa”, come preferite, si sono perse le tracce appena si è avuta l'impressione che fosse una strategia difensiva frettolosa ed inefficace), le risposte sono immediatamente saltate all'attacco contro i magistrati, minacciati apertamente di punizioni, e cui viene attribuita la responsabilità di voler sovvertire i risultati elettorali, calpestare la Costituzione, violare le leggi, … 
Ad aggiungere confusione il Premier dichiara in materia su cui non è competente, decidendo che il tribunale di Milano non è competente, che “I fatti che mi vengono contestati sono stati commessi nella mia qualità di presidente del Consiglio" (!) e dunque tutto deve andare al tribunale ministri, che le risorse impiegate nell'inchiesta sono state sproporzionate rispetto alla gravità dei fatti ipotizzati, che si è in presenza di una inaccettabile violazione della privacy degli intercettati, che gli inviti del Presidente della Repubblica vanno trascurati se non irrisi...

Insomma nulla che porti verso un chiarimento della situazione.
La conclusione è ovvia: urge una legge che riformi il ruolo dei magistrati. Perchè se mi accusano è ovvio che sono sovversivi e comunisti.

Tutto già sentito, stantio, come le difese sempre più stanche e sempre meno convinte che comunque gli alleati politici non stanno facendo mancare,come gli attachi dell'opposizione che (con l'eccezione di FLI, confortata dai sondaggi più recenti che la danno in crescita e fondamentale in qualsiasi coalizione di governo) invoca  le dimissioni senza convinzione.

Mi aspetto che anche la Chiesa faccia sentire un suo sussurro, che dica che no, così non va, ma che c'è comunque il perdono cristiano e che comunque è pronta all'incasso, in fondo l'eliminazione dell'educazione sessuale val bene un'orgetta, così avremmo esaurito il solito giro.

Invece delle solite cose scontate a me invece serve veramente una boccata di aria pura, ossigeno.

Ciao

Paolo


ULTIMA ORA! : "Sono fiero di appartenere a uno Stato in cui un premier può essere investigato come un semplice cittadino. Un premier non può essere al di sopra della legge, ma nemmeno al di sotto. Se devo scegliere fra me, la consapevolezza di essere innocente, e il fatto che restando al mio posto possa mettere in grave imbarazzo il Paese che amo e che ho l’onore di rappresentare, non ho dubbi: mi faccio da parte perché anche il primo ministro dev’essere giudicato come gli altri." Sorpresi, vero? Infatti era Ehud Olmert. Scherzetto. Ringrazio Phastidio.net per la citazione.

2 commenti:

x ha detto...

Dopo aver proclamato di "non veder l'ora di andare a processo" le scorse settimane, ora il PDC ricusa tribunale e magistrati, per incompetenza o per pregiudizio, a dire dei suoi avvocati.

Ma io ricordo che per sanzionare i magistrati che sbagliano ci fu addirittura un referendum oltre 20 anni fa.....

Perchè allora non si son fatte leggi in conseguenza di quel risultato, a tutela del buon nome della giustizia stessa?

La colpa è della politica e, paradossalmente, soprattutto di Silvio Berlusconi che, ossessionato dai propri personali contenziosi giudiziari ha di fatto concentrato tutta la forza politica del suo schieramento verso il conseguimento di leggi ad personam in grado di salvare lui, trascurando la promulgazione di quelle riforme che la giustizia richiede e che, appunto, sono finora rimaste al palo. Col risultato paradossale di non essere riuscito neanche a proteggere se stesso: come la cronaca politica di questi ultimissimi giorni dimostra.


http://cristianesimocattolico.splinder.com/post/23504163/i-magistrati-che-sbagliano-devono-pagare

Michele R. ha detto...

Dalle stelle alle stalle:
le dichiarazioni Ehud Olmert fanno il paio con quello che ha scritto Massimo Fini su Vallanzasca qualche tempo fa.
C'è piu senso dell'onore in criminale incallito, che in tutti gli onorevoli del parlamento, o come meglio lo ha definito Fini:
È un bandito onesto in una società dove troppo spesso gli onesti sono dei banditi.