Prevedibilissimi stupori ingiustificati

Buongiorno,

nei giorni scorsi ha fatto un certo rumore l'inchiesta condotta da Repubblica sul numero e l'entità delle consulenze cui ricorre la Pubblica amministrazione, inchiesta che ha il pregio di quantificarne (mi auguro in maniera seria) l'entità abnorme, ma che non scava nei meccanismi che agevolano queste pratiche, meccanismi che nella realtà sono stati lungamente e sono tuttora salutati con soddisfazione se non con entusiasmo dalla maggior parte delle italiche genti, confortate da un pensiero unico che vuole la riduzione dello Stato a prescindere, mascherando il tutto dietro slogan e formule che vanno dall'"affamare la bestia" alla "sussidiarietà", ma che raramente fanno capire cosa ci sia dietro queste parole.

Pensiero Ideologia che ha approvato i ripetuti blocchi lineari delle assunzioni e del turn over nella P.A., blocchi che hanno portato ad una riduzione dei dipendenti pubblici di circa il 10% in poco più di un decennio, senza porsi il problema se le mancate assunzioni fossero necessarie ed utili o meno.

E così le esigenze di mantenere determinati livelli di servizio dove questo era necessario hanno creato un fiorire di consulenze ed appalti destinati a soddisfare con uno strumento spesso inadatto il bisogno creato dalla mancata assunzione del dipendente (1), consulenze ed appalti che, per numero, casistica e varietà risultano scarsamente gestibili ed ancor meno controllabili dalla P.A.

Quindi diventano il punto debole dove i soliti noti possono "infilare" senza particolari problemi aziende e singoli amici e raccomandati ed uno dei principali motivi degli sprechi nella P.A.(2)

Con la piena approvazione della "ggente" che poi si indigna leggendo quanto male possano fare le scelte che aveva incautamente avallato.

Ciao

Paolo

(1) la consulenza è lo strumento adeguato per rispondere ad una esigenza temporanea, che richieda un Know how non facilmente disponibile: andate in un Pronto Soccorso e chiedete quanti dei medici che vi operano siano consulenti ed avrete la prova dell'abuso sistematico dello strumento. L'appalto normalmente può risultare conveniente quando permette economie di scala significative: andate a vedere l'appalto di servizi più diffuso nella P.A., quello delle pulizie, che sostanzialmente si riduce ad una fornitura di personale (dove quindi l'economia di scala non c'è...) ed avrete la prova dell'abuso sistematico dello strumento.

(2) Il candidato risponda alla seguente domanda: se un ente riduce il numero dei dipendenti, riduce la spesa per i loro stipendi (come emerge dal link sopra citato) e mantiene o riduce il livello e la quantità dei servizi erogati, com'è possibile che i suoi costi di gestione aumentino? Ecco, vi siete risposti.

1 commento:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

purtroppo le idee semplicistiche in questo periodo sono le uniche che vengono diffuse:

1) Una categoria selezionata al ribasso è in grado di ripeterle, contrariamente agli argomenti complessi che subiscono snaturamenti e sintesi da parte di giornalisti dannosi alla società.

2) L'opinione pubblica che si abbevera distrattamente dalla produzione di media di questo livello non può che privilegiare le facili e comode indignazioni contro lo statale o il politico di turno.

Non si va da nessuna parte quando la società è in questo stato.

Saluti

Tommaso