Via Nievo, Camposampiero, Padova, Nord Est

Buongiorno,

oggi un post di inchiesta. Praticamente Reportcomeunapalla :-)

Camion sul ponticello di via Nievo
La via del titolo non ha nulla di speciale, se non il fatto di essere stata da me eletta a mio personale simbolo del harahiri del Nord Est. E’ una via alla periferia sud di Camposampiero, un comune di poco più di dodicimila abitanti nell’Alta Padovana, non molto lunga, forse trecento metri, piuttosto stretta  che da un lato termina allo STOP che immette sulla vecchia statale del Santo, la SR307 che un tempo si percorreva in coda a passo d’uomo da Padova, dall’altro si collega, attraverso uno stretto ponticello percorribile solo a senso unico alternato alla nuova  statale del Santo, la SR 308, parallela alla vecchia e più scorrevole, anche se sempre a carreggiata singola ed insufficiente, ma che almeno porta all’ingresso autostradale di Padova est senza passare per i centri dei comuni attraversati.

Questa via ed il suo stretto ponticello a senso unico alternato (giustificatissimo: due auto non ci passano contemporaneamente) sul Muson dei sassi è attraversata ogni giorno da centinaia di camion, anche rimorchio. Capita che la coda che si origina allo STOP giunga a raggiungere il ponte, bloccando la percorrenza della via in entrambe le direzioni. Ovviamente la viabilità vi è problematica ed i pochi residenti ed i molti che vi transitano ne soffrono.

Qualcuno potrà pensare che il motivo della mia scelta di eleggerla a simbolo della sconfitta del Nord Est possa essere questa sua natura di infrastruttura inadeguata suo malgrado. Sbagliato. Sono un tritaca**i, ma non mi lamento per qualcosa di così scontato e purtroppo normale. C’è di peggio. Prendete le date con un minimo di approssimazione: potrebbe esserci qualche errore, ma non significativo.

In via Nievo si diventa vecchi in coda
Circa tre anni fa sono iniziati i lavori per realizzare una parallela di via Nievo, più larga, con accesso meno contorto dalla nuova statale del Santo, con un ponte di larghezza decente e che si raccordasse alla vecchia statale con una rotonda scorrevole invece che con il vecchio incrocio e lo STOP. La salvezza degli abitanti d via Nievo, una alternativa intelligente e comoda per chi la percorre. Purtroppo Google Maps non è sufficientemente aggiornato per mostrarne traccia.

Circa un anno / un anno e mezzo  fa i lavori hanno subito una battuta d’arresto quando mancava praticamente solo una ventina di metri d’asfalto (forse meno) e parte della segnaletica. Rotonda, ponte, raccordo stradale erano a posto, mancava forse una settimana di lavoro, probabilmente meno, ma tutto si è arrestato. Mentre nulla procedeva verso la nuova statale del Santo, dall'altra parte della rotonda sulla vecchia statale è addirittura stato realizzato per intero, attivato e raccordato alla nuova rotonda stessa un bypass, costituito da un cavalcavia di discrete dimensioni ed un tratto stradale di forse un Km che permette a chi voglia andare verso Cittadella arrivando da Padova, di evitare il centro di Camposampiero.

Il ponte parallelo, finito e chiuso, ieri
Solo a questo punto, a bypass attivo, sono ripartiti i lavori che si erano interrotti oltre le reti che chiudevano la parallela di via Nievo e, in pochi giorni, è stata completata l’asfaltatura degli ultimi venti metri e messa in opera la segnaletica verticale ed orizzontale.

Questo avveniva circa nove mesi fa, dopo circa un anno di misterioso fermo dei lavori. Ma ancora più inspiegabile è che la parallela di via Nievo, apparentemente completata, finita e pronta (e credo anche inaugurata, per estremo dileggio), da allora è beffardamente ancora chiusa e non percorribile dai frementi guidatori che perseverano a transitare in via Nievo.

Il raccordo parallelo, finito e chiuso, ieri
Direi che anche al Nord Est perdiamo d’occhio il perché delle cose: invece di ragionare su grandi opere e nuove colate di cemento, non sarebbe meglio attivare ciò che è già pronto? Questa è una cattiva gestione della cosa pubblica. Sono investimenti fatti e bloccati addirittura prima che inizino a rendersi utili. Sono ritardi procurati nelle consegne e a chi va al lavoro. Sono tempo, benzina ed inquinamento inutilmente sprecati. Ma forse, come spesso sostengo, anche qui i lavori pubblici vengono fatti per essere utili alle ditte che li prendono in appalto più che ai cittadini che ne dovrebbero godere. Perchè anche un piccolo esempio simile qualche sospetto te lo fa venire, e di cose simili la nostra società sta morendo.

Ciao

Paolo

P.S. Vi confesso che la cosa che riterrei più probabile domani come eventuale reazione delle amministrazioni (reazione che peraltro non mi aspetto) ad un simile post è la chiusura di via Nievo o la sua inibizione al traffico pesante, con contorno di multe, non l'apertura della parallela. Al più una inessenziale rettifica dei contenuti del post. Perchè questa sarebbe la reazione più burocratica e meno attenta alle esigenze della gente, e quindi perfettamente in linea a quanto sembra essere avvenuto sinora. Spero di essere smentito, ma non me lo aspetto.

4 commenti:

Roberto ha detto...

Ciao Paolo,

La prima cosa che mi viene in mente e` che manchi il solito pezzo di carta. Non so, la certificazione in carta bollata da 20000 Lire (di difficile reperimento al momento) di provenienza italica DOC del bitume utilizzato tra i metri 10 e 12 della strada attorno alla rotonda, misuati in senso antiorario a partire da una linea ideale che connette il centro della rotonda stessa colla nebulosa del granchio. Qualcosa del genere, tipicamente italiota.

Mi viene in mente un nostro comune conoscente che, dopo essere andato al MIT per un anno ha deciso di fermarsi negli USA (quindi non mio fratello che, ovinamente, e` tornato all'ovile). Costui - nome omesso per ragioni presto chiare - si e` trovato in un tipico Catch-22: per fare il suo dottorato negli USA gli serviva un documento dell'universita` di Padova, ma l'universita` si rifiutava di produrlo perche` serviva loro un documento dimostrante che lui stava effettivamente facendo un dottorato al MIT. Insomma, dopo infinite discussioni, M. ha deciso di falsificare il documento dell'universita` di Padova, presentarlo all'MIT e poi richiedere il documento - stavolta vero - a posteriori all'universita` di PD.

Bisogna essere creativi.

Per cui il mio suggerimento e`: coll'aiuto dell'oscurita` e qualche amico, andate ad aprire voi la strada nuova. Nessuno si chiedera` mai come e` successo e chi e` stato perche`, chiaramente, aprire la strada non e` responsabilita` di nessuno. E` il classico PA (Problema Altrui).

Roberto

PaoloVE ha detto...

Ciao Roberto,

dobbiamo smetterla di vederci così :-)

Ti confesso che la tentazione di aprire il raccordo ce l'avrei: basterebbe un pinza o forse non servirebbe nemmeno quella. Tieni presente che i cartelli che indicano lo svincolo hanno ovviamente ormai perso le coperture che avrebbero dovuto oscurarli, per cui è anche già regolarmente segnalato: segui la freccia e invece della strada ti trovi davanti le reti chiuse (nemmeno tanto visibili, poi).

Ma sai benissimo che col culo che ho verrei sicuramente arrestato da un vigile urbano fuori servizio per la manomissione dei sigilli :-)

Ciao

Paolo

Fabio ha detto...

Ciao Paolo,

mi chiamo Fabio e sono un residente di via Ippolito Nievo, anche se sarebbe più preciso dire che sono un confinato della suddetta via.
Il termine è quanto mai appropriato poiché uscire dalla mia proprietà risulta spesso un'impresa alla Indiana Jones.
Infatti io ed i miei familiari abbiamo oramai l'abitudine di programmare partenze ed arrivi al fine di evitare il traffico,
esattamente come si fa per andare in ferie, solo che nel nostro caso serve anche per andare a fare la spesa!

A parte questo mio sfogo iniziale, scrivo per aggiornare la vicenda che hai introdotto con un ulteriore episodio:

Giovedì 30 giugno 2011 alle 21.00 si è tenuto un incontro tra la popolazione della zona Casere, alla quale comunemente via Ippolito Nievo viene aggregata, e la giunta comunale.
La riunione è stata presieduta dal sindaco Domenico Zanon il quale era coadiuvato dal vice-sindaco Andrea Gumiero e da gran parte degli assessori dell'attuale giunta.
Durante la serata si è discusso dei problemi che affliggono questa parte di Camposampiero tra cui i problemi di viabilità.
Sindaco ed il suo vice, che si occupa proprio di viabilità, hanno esposto la situazione, ovvero il nuovo ponte sul Muson dei Sassi, comunemente detto "ponte bianco", è pronto ed il collaudo verrà effettuato entro la settimana prossima.
Tuttavia la nuova infrastruttura non verrà aperta fin tanto che non si deciderà come dovrà essere sviluppata la viabilità oltre il ponte, ovvero come dovrà essere indirizzato il traffico che passerà attraverso la zona artigianale per raggiungere la nuova SR308.
Gumiero ha esposto ai presenti le tre soluzioni che sono attualmente allo studio di fattibilità presentando pro e contro in termini di costi di realizzazione ed impatto per gli abitanti della zona.

Quindi al 30 giugno 2011 non si era ancora deciso come organizzare il traffico che dovrà essere veicolato nella zona artigianale di Camposampiero oltre quel "ponte bianco" i cui lavori sono stati iniziati circa 3 anni fa, per non parlare della relativa progettazione ovviamente precedente!

Ecco quindi svelato il mistero!!

Per la cronaca al momento in cui scrivo 15 luglio 2011 il ponte ovviamente non è ancora stato collaudato.

Nel frattempo via Ippolito Nievo e via Mario Visentin, ovvero la strada che segue la mia oltre il vecchio e stretto ponte continuano ad essere soffocate dal traffico.
Qualche dato interessante emerso durante il confronto:
Il vecchio ponte compie 100 anni, dovremmo forse auguragli 1000 di questi giorni?
Un pensionato della via si è preso la briga di contare i mezzi che hanno attraversato il vecchio ponte tra le 17.00 e le 18.00 di un giorno feriale qualsiasi e questo è il risultato 105 camion e 351 vetture.

Giudicate voi

P.S. Il giorno non era venerdì, anche i pensionati hanno i loro impegni, altrimenti sarebbe peggio.

Ciao a tutti.

Fabio

PaoloVE ha detto...

@ Fabio:

grazie dell'aggiornamento. Ti confesso che la spiegazione del sindaco mi lascia perplesso e, se mai possibile, mi convince ancor di più che i lavori vengano fatti per dare appalti prendendo a pretesto delle esigenze, e non per soddisfare dei bisogni. Infatti credo che sia difficile sostenere che si deve decidere come sarà la viabilità oltre il ponte, visto che da mesi c'è già la cartellonistica (un tempo coperta, adesso ormai le coperture sono andate e le indicazioni ti sparano verso le reti) che indica la direzione del traffico. Ancor di più mi lascerebe perplesso una scelta del tipo "Intanto facciamo il ponte, poi pensiamo a come utilizzarlo". Personalmente ritengo più probabile che, cambiata la giunta, siano cambiati determinati interessi relativi al traffico...

Ciao ed in bocca al lupo

Paolo