Gli illogici difensori della legge 40

Buongiorno,

la sentenza della corte costituzionale che nei giorni scorsi ha assestato l'ennesimo colpo, sinora quello più pesante e significativo, contro la legge 40 (quella che regola la fecondazione assistita, per intenderci), sancendo che è incostituzionale il divieto al ricorso alla fecondazione eterologa in caso di sterilità della coppia di aspiranti genitori in esso contenuto ha fato riaffiorare sui media una questione dolorosa e sinora trattata in maniera superficiale e regolata su basi confessionali e tutt'altro che laiche.

In questi giorni si sono sentite le manifestazioni di soddisfazione da parte di chi vorrebbe un'apertura e le proteste da parte di chi invece aveva promosso e sostenuto la legge, proteste che, come talvolta accade quando nascono da una impostazione fideistica e non laica, hanno molto poco di logicamente sostenibile.

L'argomento più forte che ho sentito in questi giorni da parte dei favorevoli alla legge (cito Adinolfi , ma non solo da lui), è che in questo modo si calpestano i diritti del nascituro (primo tra tutti quello di sapere chi sono i suoi veri genitori) che è invece la figura che più andrebbe tutelata in quanto più debole. 

Il che suona benissimo ed appare pregno di altissimi e nobilissimi valori, roba che nemmeno un incrocio tra Madre Teresa e l'ultimo Cavaliere Templare (non incrocio in quel senso lì, maniaci perversi!). 

Peccato che, se ci pensate -e basta probabilmente una misera coppia di neuroni stanchi come i miei-, la legge 40 che vorrebbero mantenere, nel caso di una coppia sterile garantisce al nascituro unicamente il diritto di non poter nascere. Che diritto non è.

Perchè nel caso di coppia sterile senza fecondazione eterologa semplicemente la figura del nascituro è un impossibile paradosso, perchè, per definizione, queste non possono aver figli. Nessuno dei sostenitori di questa posizione, Adinolfi in testa, sarà in grado di citare il nome di un solo bambino figlio di una coppia sterile che in questi anni sia stato tutelato dalla legge in questione, e non per questioni di privacy, ma perchè è fisicamente impossibile che questo esista. Sarebbe come avere e difendere con alti lai una legge che tutela gli angeli dall'aver tagliate le ali (1).

E peccato che, nel caso di coppie portatrici di gravi malattie genetiche, il diritto del nascituro (figura in questo caso invece esistente nel mondo reale) sia quello di aver la concreta possibilità di godere nella propria vita di tutti gli immensi benefici della malattia.

Perdonatemi la brutalità, ma chi di voi non vorrebbe poter morire annegato nei propri secreti e soffocato dal progressivo irrigidirsi dei propri muscoli, per citare due possibili situazioni, magari dipendendo per sempre da altri per ogni minima necessità. E la fecondazione eterologa permetterebbe, prima del concepimento e dell'inizio di una nuova vita, di alterare le probabilità in modo che il nascituro che deve ancora iniziare ad esistere, abbia la possibilità di evitare tutto ciò.

Come direbbe Grillo, stanno provando a fregarvi con le parole, il che non è quello che mi aspetterei da un nobilisimo difensore dei diritti altrui.

E, se questi sono i loro argomenti più forti, figuratevi gli altri, tra cui segnalo il terribile prevedibile traffico di ovociti e sperma che verrà avanti, che mi domando perchè, se regolato, dovrebbe poi essere peggiore di quello del sangue o degli organi, per i quali invece che di traffico si usa parlare di donazioni (e non mi risulta che qualcuno consideri l'AVIS e AIDO una associazione a delinquere)?

Il fatto è che, visto dal punto del nascituro, in questi due casi l'abolizione della legge 40 è più tutelativa del suo mantenimento, permettendogli di esistere e per quanto possibile, di vivere in salute, cosa che, a legge vigente, non sarebbe.

Ma credo che spostando la questione sul piano in cui ha realmente senso, e chiedendosi quanto vi sia di strettamente biologico nell'essere genitori e che crescita vada garantita ai figli, chi abbia diritto a procreare e chi possa essere un genitore, i sostenitori della legge 40 vedrebbero necessariamente spalancarsi una serie di problematiche relative alle forme di rapporti familiari non tradizionali (unioni di fatto, matrimoni gay ed adozioni da parte di entrambi) sulle quali vogliono mantenere uno status quo sempre meno sostenibile, per cui questa cosa, per dirla col Manzoni non s'ha da fare. Anche se si tratta anche in questo caso di continuare ad applicare schemi obsoleti in realtà nuove.

Ciao

Paolo

(1) Una legge che tutela i diritti di chi non esiste e non potrà mai esistere è l'esempio perfetto di quanto sia barocco e marcio il sistema legislativo italiano.

1 commento:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

condivido la sensazione che gli argomenti dei difensori della legge siano piuttosto capziosi e tendano a vedere solo parti della questione.

Saluti

T.