Ogni volta che non pubblichi una bufala, muore un indignato-un-tanto-al-chilo

Buongiorno, 

oggi, dopo lunga assenza, sono felice di proporvi un post di Tommaso (che ringrazio):

i giornali sono infarciti di mezze verità, opinioni espresse in evidente malafede, disonestà intellettuale venduta per arguzia. Niente di nuovo in questo, si potrebbe quasi dire che fa parte della "linea politica" di un giornale, se fossimo distratti e di buon umore. 

Sempre più spesso, soprattutto nei quotidiani online, capita di trovare vere e proprie non-notizie. Cioè notizie non verificate e del tutto false. Talvolta esse arrivano persino nelle edizioni cartacee e poco spazio trovano le tardive rettifiche, quando ci sono. 

Anche questo probabilmente non è una novità, anche se credo che la frequenza del fenomeno sia in aumento, specialmente per l'ansia da prestazione che spinge a essere i primi a pubblicare, a scapito della verifica delle fonti.

Ciò che invece è caratteristico di questi ultimi anni, con la diffusione dei social network è la possibilità di diffondere le bufale più evidenti da parte di chiunque. Tali bufale, al di là delle solite teorie del complotto, seguono le mode del momento: oggi - ahinoi - è l'indignazione anticasta che va per la maggiore. 

Via quindi con l'Unione Europea che ci multa per il bidet, con tanto di falsa dichiarazione di Calderoli. Con i deputati, senatori, consiglieri regionali che quasi quotidianamente si alzano lo stipendio, il tutto corredato da numeri incoerenti tra di loro. Via con le leggi presentate da senatori inesistenti. Via con gli scontrini della mensa del Senato risalenti al 2011, ma presentati come attuali. 

Chi diffonde queste balle è senz'altro indignato (o peggio cinicamente divertito) da ciò che sta pubblicando e allo stesso tempo non ha quel minimo di senso critico che consente di trattare queste bufale per quello che sono. Per verificare i dettagli basta una rapida ricerca su google. 

 Il risultato è che queste persone - pronte a credere alle fesserie più enormi, a patto che siano in accordo con la loro indignazione per sentito dire - si confermano nella loro ira anti-sistema e, quel che è peggio, la alimentano nei loro simili, pronti a condividere e premere "Mi piace" su questa spazzatura. 

Mi chiedo quindi perché l'indignazione di questa gente sia considerata giusta e quasi sacra e non si rifletta invece su quanto proprio questa gente sia causa dell'abisso in cui ci troviamo. 

Saluti

Tommaso

1 commento:

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

mi vengono in mente vecchie nozioni di comunicazioni elettriche circa il significato del rapporto Segnale/Disturbo e di come costoro contribuiscano a ridurlo (aumentando il rumore di fondo), di fatto rendendo più complicata una scelta cosciente anche a chi sia interessato a vagliare le informazioni preliminarmente ad una decisione...



Ciao

Paolo