Cose (poco) nascoste sotto le gonne del PD

Buongiorno,

la scelta da parte del segretario del PD Matteo Renzi di designare cinque donne come capolista alle elezioni europee voleva essere il segnale della svolta in senso paritario ed innovatore che era da richiesta con esiti insufficienti dalla base del PD.

Ma purtroppo dà molto l'impressione di essere mero fumo negli occhi, come in molti e da molti profili stanno facendo notare.

In primo luogo perchè, dopo aver a malincuore richiesto le quote rosa, è una cosa che ti fa venir voglia di chiedere le quote azzurre,  perchè escludere senza motivi plausibili gli uomini dalle posizioni di lista più appetibili non è meno stupidamente ottuso di quanto avveniva a rovescio nelle candidature precedenti. E se uno crede di risolvere un problema semplicemente realizzando la situazione opposta, significa che ha mancato in pieno l'analisi del problema. Quello della parità di genere è un problema di mancanza di equilibrio non di chi debba prevalere immeritatamente, e Renzi non l'ha capito oppure considera la cosa secondaria rispetto alla propaganda che ha inteso fare.

In secondo luogo perchè gli immediati annunci di rinunce di alcuni candidati segnalano chiaramente come le candidature siano state frutto di un processo non condiviso con il resto del partito (evidentemente nemmeno con i candidati designati) nè trasparente. Bei tempi quelli in cui ad essere imputati di queste cose erano i membri del cupo apparato burocratico dell'ex PCI, che sceglievano i candidati con le orribili primarie, un processo elettivo magari imperfetto ma sicuramente più aperto e trasparente di così.

In terzo luogo perchè dietro alla innovazione delle capolista sono nascoste delle liste composte in larghissima parte da politici in cerca di essere confermati sulla stessa poltrona e/o politici già eletti solo un anno fa in parlamento con il mandato di effettuare una intera legislatura. Politici che peraltro non mi pare si siano sinora distinti per il loro operato. E tanti saluti a una rottamazione solo promessa in maniera ottusamente radicale e sfociata nella conservazione sua esatto contrario.

E, quarto ed ultimo, sulla base delle premesse appena esposte, ho il forte sospetto che i candidati del PD al Parlamento Europeo non abbiano lo spessore necessario per rappresentare adeguatamente l'Italia nel consesso dove sempre più vengono prese le decisioni importanti (basti vedere quanto dell'attività legislativa italiana è mero recepimento di direttive europee, quanto l'Italia paghi in multe per inadeguatezze in questo campo) e quantgo poco attenta sia stata l'Europa alle esigenze italiane durante la crisi. Il che è un po' come dire #Italiastaiserena.

Mi pare che mai come oggi Renzi si stia dimostrando non uguale a tutti gli altri, ma persino peggiore del politico che più di tutti ci aveva abituati ai coup de teatre fatti a scapito nostro e della politica che ci governa, cioè Silvio Berlusconi. E detto da me è tutt'altro che un complimento.

Si, lo so. Datemi pure del rosicone. Ma qualcuno vuole spiegarmi dove sbaglio? Perchè un giorno dopo l'altro sembra sempre di più che Renzi sia molto abile ad arruffianarsi i media ed ancor più abile ad impossessarsi del potere tra un #enricostaisereno, 101 franchi tiratori ed un sentito appoggio alla campagna elettorale di Bersani dato inugurando fontanelli a Firenze, ma che una volta preso il potere stia dimostrando, per così dire, qualche limite nell'amministrarlo.E sempre più mi pare che le promesse nella sua bocca abbiano valore solo nel preciso istante in cui sono pronunciate, che è una citazione dal democristiano Sullo e dal suo discepolo e nostalgico Rotondi (e nemmeno questo è per me un complimento).

Ciao

Paolo

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