Imprenditori che non trovano (puntata millantaduemilanovecentoventordici)

Buongiorno,

oggi ennesima puntata facile facile per chi non riesca ad astenersi dalla telenovela del valente imprenditore che denuncia il fatto di non riuscire a trovare dipendenti da assumere e lamenta la scarsa propensione al sacrificio dei giovinastri.

In questo caso si tratta del titolare di Grafica Veneta, che asserisce di aver invano cercato 25 operai per tre mesi e che, avendo ormai capito come funziona il meccanismo, giunge a gigioneggiare nella chiusura dell'articolo dichiarando che "Ora che i giornali si sono occupati della questione riempiremo le posizioni in una settimana".

Come si costruisce l'emergenza mediatica

Buongiorno,

nei giorni scorsi ci sono stati dei forti segnali di destabilizzazione del regime del generale Haftar, il leader della Cirenaica: dato per morto alcuni giorno fa, sembra essere poi "risorto" in un ospedale francese, mentre il suo Capo di Stato maggiore (figura centralissima in una realtà che è di fatto una dittatura militare) era fatto oggetto di un attentato.

Davanti a questa situazione l'attenzione dei nostri media sembra rientrare nella categoria "...e a noi che ce ne importa?!?...": fatta eccezione che per quotidiani a vocazione in qualche modo terzomondista come Avvenire o il Fatto Quotidiano, la notizia fatica ad uscire dalla dimensione del trafiletto.

Buffon, Juve, arbitri e altro

Buongiorno,

mi prendo cinque minuti di libertà e leggerezza per scrivere la mia sulle esternazioni seguite al convulso finale di Real Madrid Juve ed all'eliminazione di quest'ultima dalla Champions di quest'anno (cosa che priva noi juventini della possibilità dell'ormai tradizionale eliminazione in finale).

E' per me evidente che le offese di Buffon all'arbitro, gli attacchi a Collina di Agnelli, le mimiche di Chiellini, le eresie di Benatià sono state tutte degli grossi errori di sostanza e di forma: cose da non dire e non fare, men che meno in quel modo. Eccessi di cui bisogna scusarsi.