Eurodecadenza: Grecia, muri e Brexit

Buongiorno,

nel 1989 ho condiviso (da spettatore televisivo) l'entusiasmo davanti all'abbattimento del muro di Berlino: si trattava della cancellazione di un insulto alla libertà ed ai diritti dei popoli europei e della premessa per un miglioramento generale delle condizioni di vita e di sicurezza in tutta Europa. Fu un evento storico di portata enorme, che cambiò gli equilibri geopolitici dell'intero continente dopo cinquant'anni di guerra fredda.

Negli anni successivi gli Stati europei furono chiamati a sobbarcarsi una parte dei costi dell'unificazione della Germania, costi che si riverberarono nei conti pubblici di tutti gli Stati europei attraverso la propagazione degli effetti della decisione dell'allora Cancelliere Helmut Kohl di fissare il cambio tra il Marco della ex RFT e quello della ex Ddr alla pari attraverso i meccanismi del Sistema Monetario Europeo, l'antesignano di quello che successivamente sarebbe stato l'Euro.

Corruzione: la genesi secondo Ernesto Galli della Loggia

Buongiorno,

ieri l'accoppiata radiofonica Milan - Giannino mi ha incuriosito a riguardo di questo articolo di EGdL, in cui il giornalista del Corriere mescola gli stessi beceri luoghi comuni relativi ai giovani che già portarono altri suoi algidi sodali a definirli bamboccioni, sfigati, choosy, ... con alcune considerazioni che vorrebbero essere illuminanti del perchè l'Italia sia giunta ad un livello di corruzione così pervasivo.

Letto l'articolo devo ammettere che, personalmente, ritengo che buonsenso e buongusto avrebbero suggerito ad EGdL di dedicarsi ad altro.

Juve: e cinque!

Buongiorno,

ci sono squadre che si esaltano per la "manita", quando fanno cinque gol.

La differenza tra la Juve e queste compagini sta nel fatto che persino dopo aver conquistato il quinto scudetto consecutivo l'obiettivo è già rivolto oltre i festeggiamenti ai nuovi obiettivi, dalla Coppa Italia di quest'anno alla prossima stagione.

Il caso Regeni, prima che avvenisse

Buongiorno,

in più occasioni mi sono ripromesso di scrivere qualcosa sul caso di Giulio Regeni e di come gli eventi che hanno portato alla sua morte siano ostinatamente mantenuti sotto una cappa di silenzio complice ed avvolti in un manto di menzogne dal regime egiziano.

Il fatto che il caso non abbia ancora avuto sviluppi nella direzione dell'accertamento di quanto effettivamente avvenuto e della sua rivelazione, mi permette di esprimere oggi una solidarietà sicuramente tardiva, ma su una ferita cui non è stato permesso di cicatrizzarsi.

Il sensazionalismo di Sallusti: effetti collaterali indesiderati

Buongiorno,

come probabilmente sapete ho sempre disprezzato e considerato pericoloso e dannoso un certo modo di fare (pseudo) giornalismo in cui si usa un sistematico sensazionalismo a fini politici.

Torno oggi sull'argomento perchè, a mio modo di vedere, siamo in presenza di una situazione che mi sembra dimostrare quanto i miei timori siano fondati.

Giornalismo 2.0 o metodo goffo?

Buongiorno,

segnalo oggi la notizia che sul sito dell'Unità, nei giorni scorsi, era stato dato risalto ad una notizia che voleva accreditare la candidata M5S a sindaco di Roma Virginia Raggi come (ex) sostenitrice berlusconiana, mostrando un video "trovato in rete" in cui si vedrebbe una sua presunta sosia tra gli entusiasti cantori dell'inno forzitaliota "Meno male che Silvio c'è" in uno spot del 2008.

Accusa che per una candidata grillina sarebbe stata particolarmente imbarazzante (e rovinosa per una candidatura che potrebbe segnare la prima grande affermazione M5S alle amministrative di una grande città), anche perchè farebbe seguito ed implicita conferma alle insinuazioni già avanzate in tal senso a causa del praticantato svolto presso lo studio legale di Cesare Previti.

Giornalismo: ancora due gradini più giù

Buongiorno,

molti ricorderanno come, ai tempi in cui le intercettazioni telefoniche riprese da atti investigativi più o meno pubblici inondavano i giornali con dettagli al limite del boccaccesco relativi alla vita dell'allora Primo Ministro Silvio Berlusconi, ci fosse una discreta polemica sulle modalità e sulla natura di ciò che i giornali pubblicavano, polemica che si accompagnava a quella sull'opportunità dei comportamenti dell'arzillo Premier.

Al di à delle posizioni oltranziste opposte, che avrebbero volentieri ammesso qualsiasi scempio della privacy (o della trasparenza istituzionale) all'unico scopo di danneggiare (o tutelare) SB giustificando qualsiasi norma ad personam (o atto contra personam), era chiaro ed evidente a chi volesse ragionarvi un po' su che la pubblicazione di atti non pubblici e non rilevanti rappresentava un fenomeno che stava tra l'inopportuno, il deontologicamente scorretto e l'illegale, e di questa cosa capitava di leggere, sentir ragionare o dibattere (1).

Referendum trivelle: voterò no, credo

Buongiorno,

in questi giorni mi sono preso un po' di tempo per cercare di informarmi in materia e, dopo qualche titubanza, credo di aver ormai consolidato la decisione di cui nel titolo.

 Come al solito i nostri media in materia hanno molto spesso ampiamente rinunciato al ruolo di informarci in materia (qui uno dei set di dati un po' migliori che ho trovato), limitandosi a ripetere slogan o poco più, oppure tacendo (che, visto il persistere del quorum al 50%+1, è un modo per orientare la scelta prescinendo dalla discussione).

Galli della Loggia ed il premier che non c'era

Buongiorno,

vi segnalo quello che, secondo me, é un bell'esempio di ipocrisia targato Ernesto Galli della Loggia uscito su Corrierone di ieri. Se parlo di esempio di ipocrisia non è per il fatto che EGdL sembra voler prendere le distanzae dal nostro beneamato Primo Ministro Renzi, prima appassionatamente e unitariamente sostenuto sia da lui che dall'intero quotidiano in cui lavora (se non proprio dall'intero sistema dell'informazione italiana), ma per il fatto che senta la necessità di giustificare il suo precedente appoggio fondandolo fittiziamente su presupposti mai esistiti nella realtà.

A cavallo dei pregiudizi, in minigonna

Buongiorno,

Tommaso ritorna sull'argomento del caso delle minigonne olandesi, cosa di cui lo ringrazio:

qualche giorno fa su questo blog ho liquidato come perdita di tempo il post basato sulla balla (1) pubblicata da Giornale e Libero a proposito del divieto di minigonna in un ufficio pubblico. 

Errore mio: mai sottovalutare la pochezza del nostro sistema informativo. 

Sulla storia della circolare di divieto olandese si possono trovare qui e qui un paio di riassunti, che rendono cristallino come la versione dei due quotidiani sia una non-notizia.

Moda: si può fare!

Buongiorno,

no, non sono impazzito e non ho intenzione di diventare un fashion blogger, qualsiasi cosa questo significhi. Mi fa però piacere segnalare il caso di Brunello Cucinelli, di cui si sta parlando un po' in questi giorni, caso imprenditoriale estremamente atipico nel panorama italiano per come sembra riuscire a coniugare successo imprenditoriale, impegno sociale e coerenza tra dichiarazioni ed atti.

Veneto: il regresso silenzioso

Buongiorno,

in un paio di giorni sono usciti, purtroppo solo sulla stampa locale, due articoli di fonti tra loro indipendenti che avrebbero meritato un maggior rilievo perchè evidenziano come quella che è stata per un paio di decenni una delle principali locomotive della crescita italiana, sembri avere il motore inceppato, e non sembri avere gli strumenti per comprendere cosa c'è che non funziona.

In questo primo articolo viene presentata una analisi dei risultati di dieci anni di politiche regionali di incentivi alle imprese, volti a promuovere le attività delle PMI, l'innovazione, l'imprenditoria giovanile e quella femminile. Analisi che si può brutalmente sintetizzare nel fatto che non vi è evidenza che i 388 milioni di euro di incentivi erogati tra il 2003 ed il 2013 dalla Regione Veneto abbiano prodotto nelle aziende beneficiate maggior produttività o competitività, nè maggiori investimenti in innovazione, nè maggior impiego di giovani o donne.